INDIANAPOLIS – La NTT IndyCar Series ha ufficialmente mosso il primo passo verso il sentiero che conduce alla 500 Miglia di Indianapolis. Nella giornata di ieri la categoria a stelle e strisce ha dato il via alla marcia di avvicinamento alla gara più importante dell’anno con una giornata di test aperta a tutti. A prendere parte alla sessione di prove sono stati ben ventinove piloti sui trentacinque già annunciati per la gara di maggio; venti hanno partecipato ai test riservati ai piloti “abituali”, mentre nove hanno preso parte al turno riservato ai rookie o ai refresher, cioè coloro che devono riprendere confidenza con una monoposto di IndyCar o perché hanno svolto poche gare nelle serie o perché non partecipano al campionato in pianta stabile.
La giornata di test è stata fortemente condizionata dalla pioggia, tanto che l’azione in pista è iniziata con quattro ore di ritardo e la prevista sessione di prove a ranghi compatti è stata cancellata. I piloti hanno girato molto meno del previsto, con i rookie e i refresher che sono stati leggermente più fortunati e hanno potuto completare più tornate rispetto agli avversari più esperti. Ad ogni modo quasi tutti i presenti hanno accumulato un po’ di km utili per prendere confidenza con la vettura e avere le prime informazioni utili per preparare l’assetto in vista del mese prossimo.
Nella sessione di test riservata ai piloti “abituali” Takuma Sato ha recitato il ruolo della lepre. Il pilota giapponese, salito sul gradino più alto del podio meno di un mese fa in Alabama, ha ottenuto il miglior tempo in 39.6488, tenendo una media di oltre 365 km/h. L’alfiere del Rahal Letterman Lanigan si è messo in luce anche nei giri percorsi senza scie, posizionandosi al primo posto anche in questa speciale classifica percorrendo l’ovale dell’Indiana a una media di 358 km/h. Ancora una volta l’Ed Carpenter Racing ha dimostrato di avere una macchina in grado di ambire per un risultato di prestigio alla 500 Miglia di Indianapolis, con Ed Carpenter e Spencer Pigot che hanno marcato il secondo e terzo tempo di giornata. Quarto Power, davanti ad Hunter-Reay e Dixon. Quindicesimo crono per Hinchcliffe, che nella passata stagione fallì la qualificazione alla corsa. Test da dimenticare per Chilton e Kanaan. Il pilota britannico si è dovuto fermare per la rottura del motore, mentre Kanaan ha completato solo due passaggi: il brasiliano ha trascorso quasi tutto il giorno ai box, coi meccanici intenti a sistemare una perdita d’olio sulla sua DW12.
Fra i rookie si è messo in grande evidenza Colton Herta. Il più giovane vincitore della storia della IndyCar ha realizzato un buon 39.804, crono che gli sarebbe valso il quinto posto di giornata. Il pilota dell’Harding-Steinbrenner si è messo alle spalle di meno di un decimo Helio Castroneves, un pilota che ha scritto la storia a Indianapolis e può vantare ben tre successi nella gara regina della IndyCar. Quarto riferimento cronometrico per Felix Rosenqvist, che si è distinto per essere stato lo stakanovista di giornata grazie agli 82 giri completati. Ultimo tempo per Fernando Alonso, che ha accusato un distacco di 1.3 secondi da Herta. Il pilota della McLaren ha accusato un problema elettrico nel giro d’installazione: la sua vettura si è piantata, e il pilota spagnolo è stato riportato ai box dai mezzi di soccorso. Alonso è poi riuscito a tornare in pista e a mettere assieme 29 giri.