La prima giornata di test della IndyCar sull’ovale del Phoenix International Raceway era filata liscia. A parte un problema al motore per Conor Daly, nelle sessioni della mattina e del pomeriggio non si erano registrati eventi anomali, coi ventuno piloti della serie americana che hanno potuto tranquillamente cercare il limite.
La seconda giornata di test è invece stata contrassegnata da due incidenti, che hanno costretto gli ufficiali della IndyCar a sospendere le prove per diversi minuti. Nella prima sessione di test è finito a muro Alexander Rossi. Il pilota dell’Andretti Autosport, che corre sulla monoposto numero 98 gestita dal personale tecnico di Bryan Herta, ha perso il controllo della sua DW12-Honda in curva 1 e ha sbattuto contro il muro col posteriore della sua vettura. Il vincitore della 500 Miglia di Indianapolis 2016 pare non aver riportato conseguenze fisiche nell’impatto: dopo essere stato visitato dal personale medico del PIR, Rossi ha lasciato il centro medico.
Sempre all’uscita di curva 1 è avvenuto l’altro botto di giornata, con protagonista Graham Rahal. Il figlio d’arte, che allo stesso modo di Rossi stava provando una configurazione aerodinamica più scarica, non è riuscito a tenere la sua DW12 in curva 1 e ha urtato le barriere col posteriore a forte velocità, finendo la sua corsa d’inerzia dopo diversi metri. Nessuna conseguenza fisica per Rahal; per lui solo la scocciatura di dover terminare anzitempo i test di Phoenix.
Urto contro il muro senza conseguenze anche per Takuma Sato intorno alla metà dell’ultima sessione di prove.
L’INCIDENTE DI ALEXANDER ROSSI