INDIANAPOLIS – Alexander Rossi ha provato a tutti i costi a trionfare per la seconda volta in carriera alla 500 Miglia di Indianapolis, ma ha dovuto rinunciare ai suoi sogni di gloria per un’inezia. Nonostante una gara condotta all’attacco e alla sua abilità nel corpo a corpo, il pilota dell’Andretti Autosport non ce l’ha fatta a battere Simon Pagenaud.
Dopo aver sempre corso nelle prime posizioni ed essersi inserito nella lotta per la vittoria nei primi cento giri, Rossi ha perso un po’ di terreno durante il quarto pit stop a causa di problemi al bocchettone che hanno rallentato le fasi di rifornimento. Il pilota americano, visibilmente alterato per le lungaggini del pit stop e successivamente anche per un doppiaggio molto difficile su Servia, non si è perso d’animo e dal giro 162 ha cominciato a recuperare posizioni fino a porsi al comando prima della bandiera rossa a venti giri dalla fine. La gara è ripresa al giro 188, con Rossi che ha perso la leadership su Pagenaud. Il pilota dell’Andretti Autosport ha studiato a lungo il suo rivale e lo ha passato a due tornate dal termine, ma il francese lo ha sverniciato all’esterno poco dopo senza dare a Rossi possibilità di replica.
“Ho corso quattro volte qui, e in tre occasioni ho avuto problemi al rifornimento; direi che si può capire perché fossi così arrabbiato – ha dichiarato Rossi a fine gara, parlando della quarta sosta più lunga del previsto – E’ un qualcosa che non deve succedere, perché è un problema meccanico e non errore umano, e alla Indy 500 non ci si può permettere una cosa simile. I ragazzi però sono stati bravissimi a recuperare, con ultimo pit fantastico, ed Edwards mi ha guidato benissimo permettendomi di recuperare. Alla fine l’errore ai box non ha inciso sul risultato finale”.
L’ex pilota della Manor ha poi aggiunto: “Il sorpasso di Pagenaud era abbastanza inevitabile. Si è visto anche alla ripartenza come mi ha passato senza difficoltà. C’era una sola possibilità di sorpasso e l’ho studiata per una dozzina di giri. Non avevo altre opportunità. Ho sperato che Newgarden e Sato facessero perdere tempo a Pagenaud, perché era la mia unica chance per vincere. Purtroppo non è andata bene: lui mi ha ripassato in curva 1, e non c’era altro che potessi fare. Una volta che un pilota vince qui, il desiderio di successo cresce ogni anno. Fa un po’ schifo essersi avvicinati così tanto alla vittoria senza coglierla e senza che il team potesse fare qualcosa di diverso e in modo migliore per cambiare il risultato”.