Con un comunicato ricco di rammarico termina la lunghissima storia d’amore tra Ron Dennis e la McLaren. L’ex ormai amministratore delegato della scuderia di Woking lascia dopo 35 anni. Infatti Dennis è stato numero uno della Mclaren dal 1981 al 2009, vivendo dunque le vittorie di Lauda, Prost, Senna, Hakkinen e Hamilton, salvo poi tornare come A.D. nel 2014. La scorsa settimana affermò di voler denunciare la McLaren (approfondimento)
Nel comunicato Ron Dennis ha voluto sottolineare come nell’ultimo periodo siano state dette tante cose false sul suo conto, e lascia con l’amaro in bocca: “Sono molto dispiaciuto che i rappresentanti di TAG e Mumtalakat, assieme agli altri azionisti di McLaren, abbiano deciso di mettermi alla porta nonostante gli avvertimenti che il resto della gestione della squadra aveva loro posto riguardo alle conseguenze economiche che questa cosa porterà. Le motivazioni che hanno dato sono assolutamente false, il mio stile di gestione dell’azienda è sempre stato uguale, ovvero quello che ha consentito a McLaren come gruppo automobilistico e tecnologico di vincere 20 Mondiali di Formula 1 e fatturare 850 milioni di sterline all’anno. In questo periodo di tempo ho sempre lavorato assieme a colleghi e persone di talento che hanno consentito a McLaren di restare all’avanguardia in termini di tecnologia. A loro sarò sempre grato”.
“Ultimamente è stato sempre più chiaro che TAG e Mumtalakat non potevano condividere le mie idee per sfruttare il potenziale di crescita di McLaren. Detto ciò, sono molto preoccupato per un’azienda costruita da me che oggi ha oltre 3.500 impiegati. Continuerò a lavorare con queste due realtà e ad utilizzare tutti i mezzi e le conoscenze per proteggere gli interessi di McLaren fino a quando non scadranno i miei impegni contrattuali, poi lavorerò su un nuovo investimento tecnologico. In questo modo sfrutterò la mia esperienza e le mie risorse finanziarie per fare investimenti in altre opportunità alle quali mi ero avvicinato ultimamente, ma che non avevo avuto tempo di seguire causa i miei impegni”.