La striscia continua! Robin Frijns vince l’ePrix di Parigi e diventa l’ottavo diverso vincitore stagionale in altrettante gare disputate, conquistando la sua prima vittoria in Formula E al suo terzo anno nella categoria, dove è tornato quest’anno dopo una stagione di assenza. Vittoria meritata per l’olandese della Virgin Racing che è più forte delle avversità: dopo la partenza dietro la Safety Car, Oliver Rowland va a muro al secondo giro dopo un errore in frenata mentre era in testa, grazie alla pole position ereditata dopo l’esclusione di Wehrlein e D’Ambrosio dalle qualifiche per irregolarità nelle pressioni delle gomme. Pochi giri dopo Frijns rimane vittima di un contatto con Sebastien Buemi quando il pilota svizzero stava per andare ad attivare l’Attack Mode alla curva 9 e i due sono venuti a contatto, con Frijns che ha subito il danno all’ala anteriore che ha traballato per l’intera gara. A 31 minuti dalla fine Buemi è dovuto rientrare ai box per una foratura alla gomma posteriore destra causata proprio da quel contatto quando all’improvviso si scatena il diluvio con tanto di grandine, rendendo la gara di Parigi il primo ePrix bagnato della storia della Formula E. La pioggia non ferma Frijns che sul bagnato vola staccando i suoi avversari, e solo le Safety Car successive fanno tornare gli avversari alle sue spalle, non riuscendo poi a battere l’olandese, che taglia per primo il traguardo sotto la bandiera a scacchi diventando anche il nuovo leader del campionato grazie anche al punto ottenuto per il giro più veloce.
Secondo posto per André Lotterer, come accaduto a Roma, con il tedesco che però è stato autore di una gara in rimonta dopo i sorpassi effettuati su Gunther e Massa prima della pioggia, non riuscendo poi ad impensierire Frijns nelle battute finali della corsa dopo le varie neutralizzazioni che ci sono state: nonostante ciò Lotterer continua a risalire la classifica e anche se gli manca ancora la vittoria, ora è secondo in campionato staccato di un solo punto da Frijns, diventando ufficialmente un serio pretendente al titolo della Season 5. Chiude il podio Daniel Abt che conquista il terzo posto, risultato che gli mancava dall’ePrix di Santiago. Il tedesco dell’Audi è stato bravo nella fase iniziale a guadagnare posizioni con alcuni bei sorpassi come accaduto anche l’anno scorso: molto deciso nel superare Massa prima della pioggia, Abt ha provato a tenere il ritmo di Lotterer per poi accontentarsi della piazza d’onore, che dopo il mesto risultato ottenuto a Roma lo aiuta a tenere alto il morale.
Come detto in precedenza, la gara ha visto numerose neutralizzazioni e contatti: la prima Full Course Yellow è arrivata a meno di 30 minuti dalla fine, dopo lo scatenarsi della pioggia con tanto di grandine che rendeva quasi impossibile rimanere in pista per i piloti. Passato l’acquazzone, la gara ha ripreso il via quando mancavano 23 minuti dalla fine e il primo ad alzare bandiera bianca è stato Tom Dillmann; in bagarre per la zona punti, il francese della NIO ha picchiato violentemente il muro danneggiando la sospensione anteriore destra, dicendo addio alla gara e alla possibilità di fare un gran risultato. Poco dopo anche Alexander Sims deve dire addio alla gara dopo esser stato spinto a muro alla curva 3 da Oliver Rowland, che dopo il botto iniziale è riuscito a ripartire ma ha peggiorato la sua gara con questo contatto, e alla stessa curva è finito a muro anche Sam Bird dopo un contatto con D’Ambrosio, ma l’inglese riuscirà a riprendere la via della pista. Le condizioni sono molto difficili e in molti finiscono in testacoda tra cui Felipe Massa e Oliver Turvey, con il brasiliano che deve dire addio alla lotta per il podio nella quale era coinvolto nonostante il sorpasso subito da Abt. Gara da dimenticare anche per Edoardo Mortara che dopo essere andato lungo diverse volte, ha provato ad attaccare Alex Lynn all’ultima curva sfruttando l’Attack Mode, ma l’italo-svizzero è stato troppo ottimista nel passare in un punto dove lo spazio non c’era e ha tamponato il pilota della Jaguar, con entrambi che sono finiti a muro rimanendo incastrati allo stesso modo di Paffett e Vergne visto a Roma. Ciò ha richiesto l’intervento della Safety Car che ha annullato il vantaggio di Frijns, arrivato ad oltre 5 secondi su Lotterer e con oltre 20 secondi di vantaggio su Di Grassi in quarta posizione. Dopo aver rimosso le vetture incidentate la gara è ripartita a sette minuti dalla fine, ma ha presto necessitato di un’altra neutralizzazione per colpa di Jerome D’Ambrosio: bravissimo a rimontare dopo la squalifica ottenuta in qualifica, il belga della Mahindra ha provato un sorpasso impossibile su Antonio Felix Da Costa all’esterno della curva 3, non riuscendo poi a girare finendo dritto a muro, con Jose Maria Lopez che passando dopo ha sbagliato la frenata e ha tamponato la sua Mahindra, riuscendo però poi a ripartire. Questo ha causato l’ultima Full Course Yellow che è durata fino all’ultimo giro terminando pochi metri prima della bandiera a scacchi che ha accolto Frijns in trionfo.
Giù dal podio Lucas Di Grassi che chiude al quarto posto alle spalle del suo compagno di squadra Abt dopo una bagarre intensa con diversi piloti tra cui Maximilian Gunther, straordinario quinto e capace di portare punti significativi in casa Dragon. Sesto posto per il Campione del mondo in carica Jean-Eric Vergne che torna a punti dopo lo 0 di Roma, precedendo Antonio Felix Da Costa, settimo e bravo a rimontare dopo una qualifica non facile che lo vedeva partire piuttosto indietro portando a casa punti importantissimi in ottica campionato. Torna a punti anche Gary Paffett, ottavo al traguardo, davanti a Felipe Massa che riesce a chiudere comunque in nona posizione nonostante a inizio gara stava dicendo la sua nella lotta per il podio. Bravo a rimontare anche Pascal Wehrlein, che dall’ultima posizione sulla griglia di partenza approfitta anche delle disgrazie altrui per chiudere in decima posizione. Gara da dimenticare per i due piloti della Nissan e.Dams che non concretizzano la partenza dalla prima fila con Rowland che chiude 12° con la monoposto danneggiata dai numerosi contatti avuti in gara e Sebastien Buemi solo 15° con un giro di ritardo dopo la foratura subita nei primi giri di gara. Weekend da dimenticare anche per Mitch Evans, che dopo una qualifica deludente chiude 16°, anche dopo un contatto con un altro pilota che lo ha costretto a cambiare l’alettone anteriore a pochi minuti dalla fine della gara.