Robert Kubica e gli incidenti, un connubio sempre più fastidioso, ripetitivo, angosciante. Robert viene presentato all’alba del suo debutto in F1 come un miracolato da un incidente stradale in Polonia che gli precluse la possibilità di esordire già da inizio stagione nella Formula Euro 3 Series. Il pilota polacco rischiò seriamente l’amputazione del braccio che gli avrebbe impedito di continuare, ovviamente, la carriera. Lui non si abbatte, ha la scorza dura, supera le difficoltà, gli scetticismi e si ritrova pochi anni dopo a bordo della BMW-Sauber dove comincia da subito a mostrare il suo talento. Difficile, però rimuovere dalle menti degli appassionati di F1 il terribile incidente in Canada nel 2007. Robert perde il controllo della sua monoposto che si schianta contro le barriere e comincia una terribile carambola terra-aria in cui la macchina si cappotta per diverse volte andando a finire la propria corsa contro le barriere poste dall’altra parte della carreggiata. Scene di panico come da tanto tempo non se ne vedevano. Il muretto BMW è scosso, così come i meccanici, si pensa al peggio, è inevitabile. Rimane ben poco della vettura, ma quel che conta è che miracolosamente la cellula di sopravvivenza ed il collare Hans salvano la vita del buon Robert che riporterà solo un lieve trauma cranico e una distorsione alla caviglia, sciocchezza vista la gravità dell’impatto. Le stagioni passano e Robert si afferma sempre più, adesso è davvero un top-driver, entra in orbita Ferrari, tutti in Italia lo acclamano, è una persona di grandi valori, umile, spontaneo, disponibile, viene adottato dal pubblico dello stivale, lui che proprio al Belpaese deve tanto.Il 2010 è un anno di transizione, passa alla Renault e fa grandi cose in una scuderia che sente il peso di gravi restrizioni economiche. Sarà ottavo nella classifica piloti a fine anno, non male. La stagione 2011 può riservare ottime cose. Ma la stagione 2011, purtroppo per lui, non si aprirà mai. Robert ha una grande passione, i rally. Al Ronde di Andora il polacco si schianta contro il guard-rail, le conseguenze sono terribili, l’incidente ha provocato gravissime lesioni, una frattura alla gamba destra, un’emorragia interna e lesioni multiple alla mano, alla spalla e al braccio destro. Vivo per miracolo per lui si aprono le porte di una lunga e difficile riabilitazione che da gran professionista porta a termine. Torna alle corse, ma al Rally du Var incappa in un altro brutto incidente(il tutto intervallato da una caduta sul ghiaccio che gli comporterà la frattura della gamba)in cui la sua Citroen prenderà addirittura fuoco, illeso. Così sino ad arrivare al Rally delle Canarie dello scorso week-end nell’ ERC dove le immagini del suo incidente parlano chiaro: a Robert è andata molto bene. Il guard-rail, stavolta ha lavorato alla perfezione e ha salvato la vita a lui e al suo co-pilota evitando, così che precipitassero in fondo alla vallata. Resta un dubbio dopo questo sintetico racconto: Kubica è solo sfortunato o talvolta prende dei rischi inutili? Il suo talento è fuori discussione, ma la sequenza e la gravità di incidenti che ha avuto lascerebbe sotto shock chiunque. Lui, Robert, già perchè chiamarlo per cognome proprio non ci viene, continua imperterrito, incarnando la vera essenza del Motorsport, il gusto per il rischio e la ricerca del limite a tutti i costi.