SAN PAOLO – Le qualifiche del GP del Brasile hanno regalato degli spunti di riflessione extra pista come tante altre sessioni di prova e gara hanno fatto nel corso di questa stagione. La reprimenda con multa di 25.000 inflitta a Vettel per aver lasciato il motore acceso durante le verifiche tecniche della FIA a Q2 in corso, con ripartenza sempre a propulsore in funzione e danni inferti alla bilancia della FIA, ha fatto molto discutere.
In primis perché per due ore il pilota della Ferrari è rimasto sotto investigazione col rischio di subire una penalizzazione sulla griglia di partenza, salvo poi subire una punizione lieve e ininfluente ai fini del risultato sportivo. In secondo luogo, Vettel è stato fermato dai delegati tecnici della FIA in una fase cruciale delle qualifiche. Il pilota tedesco non aveva ancora fatto segnare un tempo nel Q2, e stava rientrando ai box per montare le gomme Soft, con la possibilità che potesse aumentare da un momento all’altro l’intensità della pioggia. Il quattro volte campione del mondo ha infranto il codice di condotta previsto dalla procedura per cercare di perdere meno tempo possibile per rientrare al box a cambiare gli pneumatici ed effettuare un giro veloce prima dell’arrivo della pioggia.
It was an expensive Saturday for Sebastian Vettel in Brazil
This incident at the weighbridge cost him a €25,000 fine 😬
Will his fortunes change on Sunday? #BrazilGP 🇧🇷 #F1 pic.twitter.com/S2PlXN5F80
— Formula 1 (@F1) 11 novembre 2018
Nel paddock qualche addetto ai lavori ha puntato il dito contro Vettel per l’eccesso di foga alle verifiche tecniche, ma Daniel Ricciardo ha difeso il suo ex compagno di squadra e ha affermato: “Anch’io sarei stato frustrato in una situazione del genere. La pioggia stava arrivando e non aveva ancora realizzato un tempo. Stavano facendogli perdere tempo, posticipando il momento del suo giro. Lo stavano mettendo a rischio eliminazione. Penso che dovremo parlare di questa cosa nel briefing di Abu Dhabi. Dobbiamo provare a cambiare un po’ le regole, magari specificando che si può chiamare alle verifiche solo chi ha effettuato un giro cronometrato. Se ti chiamano alla pesa prima che tu faccia un giro veloce, è come se in un certo senso stessero telecomandando la tua qualifica. Credo che questo sia ingiusto. Da questo punto di vista sono d’accordo con Vettel”.
Il pilota della Red Bull ha poi aggiunto: “Alle verifiche tecniche devi spegnere il motore, aspettare che i delegati FIA facciano le loro operazioni e attendere che arrivino i meccanici per riaccendere il motore. Si perde circa un minuto o giù di lì. Con un tempo del genere e condizioni variabili però non è una situazione ideale. A Suzuka per esempio mi hanno chiamato quando ho avuto problemi tecnici. Non avevo fatto un giro, ero semplicemente uscito dal box e subito rientrato, ma mi hanno chiamato alle verifiche e io pensavo tra me e me che non avevano bisogno di controllarmi, perché non avevo ancora fatto nulla. Poi si sono accorti che avevo problemi e mi hanno lasciato andare. Io comunque penso che debbano chiamarci alle verifiche solo dopo che abbiamo fatto un tempo”.