Qualche giorno fa si è finalmente conclusa la telenovella che coinvolgeva la Lotus, Pastor Maldonado e Nico Hulkenberg. Dopo tantissimi rumors e tanti cambi d’idea, la Scuderia di Enstone ha deciso di puntare tutte le proprie attenzioni sul venezuelano Pastor Maldonado. L’ex Williams, nonostante la vittoria a Barcellona ottenuta lo scorso campionato, non ha mai convinto del tutto: un piede sicuramente molto interessante seguito però da una maturità che lascia abbastanza desiderare. Non è un segreto infatti che Pastor, il più delle volte, si lascia troppo andare creando veri e propri macelli all’interno dello schieramento. Una situazione simile a quella di Romain Grosjean durante lo scorso campionato: pilota talentuoso, promettente ma che non riesce ad arginare i propri impeti. La crescita del francese adesso è ben conosciuta, con Grosjean che ha concluso una stagione davvero positiva (numerosi podi e unico vero rivale del duo Red Bull nel finale di campionato) che lo porterà a prendere in mano le redini del team.
Dando per scontato questo, ovvero che a Maldonado il talento di fondo non manca (non si vince la GP2 per caso), perchè la gente non accetta questa scelta da parte della Lotus? Semplice: come detto poco prima, Pastor crea davvero troppi macelli. Parliamo infatti di un pilota che negli ultimi due anni, tralasciando l’exploit spagnolo, ha collezionato tantissimi ritiri e creato non pochi grattacapi a tutti i propri colleghi. La carriera del venezuelano dimostra che non parliamo di una “pippa” e che, se gestito nella maniera giusta, Maldonado può risultare un ottimo investimento per un qualunque team di Formula Uno. Il problema della questione risiede nel fatto che questo è un discorso puramente teorico perchè al momento, dati alla mano, Pastor risulta un vero e proprio sfascia macchine. La domanda sorge quindi spontanea: perchè la Lotus si sta affidando a un pilota si talentuoso ma che al momento non è mai riuscito a dimostrare tutto il proprio valore? La risposta è abbastanza semplice: difficoltà finanziare. In molti criticano (giustamente) questa scelta da parte della Genii Capital ma che, a conti fatti, era l’opzione più ovvia che la Scuderia inglese potesse attuare. La Lotus al momento è un team abbastanza in bilico e questo è dimostrato dal caso Raikkonen che ci ha accompagnato durante tutto il finale dello scorso campionato. Boullier in tal senso è sempre stato chiaro: o paghiamo Raikkonen o non paghiamo lo staff e abbandoniamo la vettura.
Senza giri di parole il Team Principal della Lotus ha fatto la scelta più ovvia che potesse essere fatta: privilegiare il collettivo anziché investire tutto il proprio budget su un solo uomo. Kimi è sempre stato a conoscenza della situazione (fin dal finale della scorsa stagione) e conscio di tutto ciò ha deciso comunque di chiudere il proprio rapporto con la scuderia inglese. Stesso discorso per Allison e De Beer (passati anche loro alla corte della Ferrari). Quindi perchè lamentarsi, liberando tutta la tua “ira” in conferenza stampa, se sapevi benissimo la realtà dei fatti? Chiudendo la parentesi dedicata a Kimi (puramente informativa), allo stato attuale i 35 milioni che derivano dalla PDVSA risultano fondamentali alla sopravvivenza del team e quindi, senza l’ingaggio di Maldonado, la Lotus si sarebbe trovata in una situazione davvero molto pericolosa. L’idea di Boullier è sempre stata chiara: la Lotus avrebbe puntato ben volentieri su Hulkenberg. A dare forza a questa idea c’era il fatto che il contratto del tedesco era praticamente fatto e la questione era già ben chiara dal Gran Premio del Giappone. Boullier, senza i problemi economici che tormentavano il team, avrebbe portato ad Enstone il buon Hulkenberg. Anche se in molti preferiscono puntare il dito contro la Scuderia inglese, in un certo senso la Lotus si è ritrovata immischiata in una situazione davvero molto complessa la cui uscita era una e una sola: l’ingaggio di Maldonado.
Una scelta che non piace a nessuno, nemmeno alla Lotus, ma che era l’unica strada per la salvezza della scuderia. La vera causa di tutto questo trambusto in realtà è la Quantum: se la società d’investimento avesse rispettato gli accordi presi questa estate fin da subito probabilmente il caso Raikkonen non sarebbe neanche scoppiato e, con molta probabilità, sul sedile della futura E22 ci sarebbe salito Hulk. Il caos Lotus è il chiaro esempio di quanto sia malato il mondo della Formula Uno moderna: i team sono costretti a fare scelte per il solo scopo di sopravvivere e piloti come Hulkenberg, che purtroppo non hanno solidi appoggi finanziari alle spalle, sono costretti a brancolare nel buio. A conti fatti la Lotus è stata obbligata a scegliere Maldonado perchè senza quei 35 milioni la squadra avrebbe definitivamente chiuso i battenti. Una situazione del genere non era tollerabile per il solo fatto che dietro al team Lotus ci sono persone che grazie a questa piccola realtà della Formula Uno mandano avanti le proprie famiglie. Boullier si è ritrovato davanti a un bivio: prendere Hulk e rischiare tutto oppure puntare sui 35 milioni di Maldonado e salvare l’intera baracca. Chi non avrebbe scelto Maldonado?
Considerando anche il fatto che la Quantum continua a scherzare e a non garantire nulla in termini finanziari (l’investimento nel team, al momento, risulta solo sulla carta). Senza Maldonado e i suoi 35 milioni la Lotus avrebbe corso dei rischi davvero troppo elevati e quindi, in un certo senso, è sbagliato puntare il dito contro il team gestito dalla Genii Capital. Questo non giustifica alcune scelte fatte durante il 2013 (vedi l’ingaggio assurdo di Kovalainen) ma, per quanto riguarda il caso Hulk, la Lotus è sempre stata con le mani legate. Chissà, magari Grosjean può essere un ottimo punto di riferimento per Maldonado visto e considerato che il francese è stato nella stessa situazione del venezuelano. Come più volte dichiarato da Filippi definire “pippa” Maldonado è da stupidi, anche perchè, ripetiamo, non si vince un campionato GP2 per caso. Il venezuelano deve però trovare quella stabilità che tutti invocano, quella tranquillità e serenità che ha mostrato Grosjean dalla Germania in poi. Senza di quella resterà, purtroppo, un pilota che non ha saputo sfruttare le proprie potenzialità. Se Pastor metterà la testa a posto la coppia Lotus può davvero rivelarsi una sorpresa, altrimenti l’ingaggio del venezuelano resterà sempre e solo una scelta portata avanti per i soldi della PDVSA.