Questa non è Formula 1
10 Giugno 2019 - 14:08
|
No, questa non è la Formula 1 a cui mi sono appassionata e l’episodio controverso del GP del Canada è solo l’ennesimo esempio di un campionato che sta perdendo tutto quello che aveva di bello

Il Gran Premio del Canada 2019 sarà qualcosa che difficilmente si dimenticherà, dopo una stagione iniziata sotto lo stra dominio Mercedes finalmente sembrava arrivata la gara in cui forse qualcosa poteva cambiare o forse non era la solita ora e mezza di trenino con davanti le frecce d’argento e poi gli altri. Sebastian Vettel e la Ferrari già dal sabato avevano dimostrato potenziale e anche l’inizio della gara è stata una conferma. I “problemi” sono iniziati dopo il pit con il passaggio alle gomme più dure, mai provate da Ferrari durante il weekend e che invece facevano volare Mercedes e così è stato con Hamilton che guadagnava in media 4 decimi a giro fino ad attaccarsi al posteriore della rossa. C’è tensione, Lewis stesso è più volte autore di bloccaggi sinonimo di una guida al limite e pressione o no (per chi scrive no) Seb commette una sbavatura (o errore) che, con dietro Hamilton furioso da innumerevoli giri con DRS costante e una macchina nettamente superiore (sì è così) può anche starci, ma non è certo questo il punto della questione. Insomma, Seb commette una leggerezza va lungo nell’erba tra curva 3 e 4 e rientra in pista con una manovra discutibilmente pericolosa e chiude Hamilton che è costretto ad alzare il piede e rimanere dietro. Da qui inizia tutto.

© Formula 1 / Official Twitter Page

Mossa certamente non intenzionale da parte di Vettel che con gomme sporche non può controllare la sua monoposto, nessun contatto tra loro, la corsa di Lewis non è danneggiata tanto che l’inglese è ancora attaccato agli scarichi del pilota Ferrari. Immediata la chiamata al box Mercedes di Lewis e quella di Toto Wolff agli steward che aprono un’investigazione sul fatto e sorpresa sorpresa dopo ben 10 giri la decisione: 5 secondi di penalità a Seb Vettel per essere rientrato in pista in modo pericoloso, penalità che consegna indubbiamente la vittoria nelle mani di Lewis perché la Ferrari oggettivamente non è a livello Mercedes con questo set di gomme e il ritmo per scappar via non c’è. Le polemiche non tardano ad arrivare Seb furioso grida in radio tutte le sue ragioni e passa primo sotto la bandiera a scacchi accompagnato da Lewis subito dietro che non ha mai provato un attacco.

Sebastian Vettel palesemente contrariato (be giustamente) decide di non rispettare le classiche cerimonie FIA e lascia la monoposto all’ingresso della Pit Lane andandosene verso l’hospitality con la chiara intenzione di non unirsi ai festeggiamenti sul podio. Richiamato poi dagli uomini FIA e dal team fa retromarcia per non incappare in ulteriori problemi. Torna e lo fa in grande spolvero mostrando tutta la sua contrarietà alla decisione e con un gesto iconico, che resterà nella storia, va a spostare i cartelli davanti alle monoposto sostituendo il numero 1 davanti alla monoposto di Lewis con quello del numero 2, standing ovation del pubblico per il tedesco.

© Formula 1 / Official Twitter Page

Finalmente la, imbarazzante quanto basta, cerimonia del podio inizia, con Lewis che cerca di tirare Vettel sul primo gradino come gesto “gentile”. L’opinione del numeroso pubblico presente è però ben chiara, la decisione presa dalla FIA è ingiusta perchè falsa (di questo si tratta) il risultato di una gara fino a 12 giri dalla fine al cardiopalma. Fischi e buu non sono mancati all’ingresso del pilota Mercedes, ovviamente non per il pilota in se, ma è comunque un segnale forte di ciò che il pubblico pensa di questa F1.

Se ne parlerà ancora di tutto questo perché al di là dei commenti sul metro di giudizio (se voi avete capito quale è) degli steward, che non stiamo qui a commentare potremmo stare ore a cercare precedenti fare paragoni, valutare le reazioni e i commenti di un intero mondo del motorsport e non che giudica assurdo tutto questo e altro ma che senso avrebbe quando tutto è così chiaro, non è questione di regole.

In sintesi, dico io, che cosa é diventato questo sport? Perché a me di F1 non sembra di averne visto oggi. O meglio, ho visto due campioni del mondo battagliare al limite per la vittoria fino al giro 58 quando qualcuno ha deciso al posto loro. Ho visto togliere ingiustamente una vittoria ad un pilota che ha fatto un weekend magistrale con una pole position al sabato tirata letteralmente fuori dal cappello e una gara al limite, in cui tutti quelli che parlano di errore sotto pressione non penso abbiamo visto la gara. Seb stava spingendo al massimo una Ferrari sopra il limite per tenere dietro un Hamilton scatenato, con DRS, gomme più fresche anche solo di qualche giro e comunque in generale una Mercedes più performante al momento.

Qui non c’entra il pilota, la squadra, l’essere di parte o meno c’entra che qui si sta buttando via uno sport bellissimo e SEBASTIAN VETTEL con un gesto iconico pieno di emozione e cattiveria ha dato un segnale forte a una F1 che ha messo gli interessi economici in primo piano, che sta affondando e perdendo di credibilità. Vettel è andato probabilmente contro ogni regola ma è stato l’unico in una domenica veramente imbarazzante e vergognosa a mostrare emozioni e cosa significa tenere veramente a questo sport. NO F1 COSI NON VA. “Chiedete alla gente cosa ne pensa” ha detto Seb “Sicuramente non si rende più popolare il nostro sport con questo tipo di decisioni, la gente vuole vederci gareggiare”. E che dire ha ragione, di certo la soluzione migliore per attirare il pubblico non è spostare la partenza dei GP di poco più di un’ora o fare festival in città, c’è un problema di fondo che deve essere risolto al più presto se si vuole riportare questo sport dove veramente merita.

Immagine in evidenza: © Formula 1 / Official Twitter Page