« Il momento più bello non è quando hai vinto e tutti ti abbracciano. Il momento più bello è la mattina della gara quando ti svegli e te la fai sotto, quando sai di aver fatto tutto il possibile e di essere pronto per la battaglia. Questa sensazione chi gioca sporco non potrà mai provarla. »
Gp Australia 2007, prima gara di una stagione rivoluzionaria. L’addio di Schumacher, il passaggio di Kimi Raikkonen in Ferrari, Alonso Campione del Mondo per la seconda volta consecutiva che passa al team di Woking, una BMW che si presenta nell’emisfero australe con la determinazione di un team che vuole stupire. Una stagione che sanciva l’esordio del fornitore unico dei pneumatici (la Bridgestone) e il congelamento dei propulsori V8. Una cosa farà però ben rimanere impresso nella mente la stagione 2007 a tutti gli appassionati di Formula 1: l’esordio di un pilota giovane che ben presto diventerà uno dei talenti più grandi che la F1 moderna può vantare. In quel Gp d’Australia esordì Lewis Hamilton.
Lewis Carl Davidson Hamilton nasce a Stevenage il 7 gennaio 1985. La sua famiglia materna è originaria dell’Inghilterra e la sua famiglia paterna è originaria di Grenada, da cui il nonno arrivò nel Regno Unito nel 1954. Il talento di Lewis si nota fin da piccolo, un piede che in prospettiva può stupire veramente tutti. Hamilton durante la sua gioventù vince diversi campionati di Kart e grazie alla vittoria nel Campionato Cadetto Britannico si guadagna un contratto con la Mclaren, team che gestirà la sua crescita e la sua scalata nelle formule minori. Nel 2000 vince il titolo Kart Formula A Europeo e l’anno successivo avviene l’esordio in Formula Renault dove due anni più tardi conquisterà il titolo con dieci successi in quindici gare. Nel suo palmares spunta anche un titolo Euro Series F3. Nel 2006 arriva l’esordio in GP2. Il pilota inglese infatti sostituisce alla ART Grand Prix il campione uscente della categoria Nico Rosberg (i due diventeranno molto amici) e anche in questo campionato Lewis non manca di sorprendere tutti. Esordisce a Valencia con un secondo posto e a fine stagione collezionerà undici podi di cui cinque sul gradino più alto del podio. Con questi risultati si guadagnerà il titolo di Campione della GP2.
Il 24 Novembre 2006 Ron Dennis, in qualità di Team Principal Mclaren, annuncia l’ingaggio del giovane pilota inglese. Lewis quindi torna a casa, nel team che ha seguito la suo crescita fin da bambino. Dopo tanta gavetta adesso arriva l’opportunità importante, l’opportunità di dimostrare a tutti chi è il vero Lewis Hamilton. Riuscirà a reggere la pressione del top team? La risposta la troverete nei righi subito successivi a questi.
La stagione 2007 di Lewis è una vera e propria bomba. Conquista dodici podi, quattro vittorie e un filotto di nove podi consecutivi nelle prime nove gare. Hamilton si dimostra subito un talento straordinario e arriva a mettere il difficoltà il proprio compagno di scuderia, il due volte Campione del Mondo Fernando Alonso. Nessuno si aspettava un esordio del genere. Il pilota inglese guadagna subito la testa della classifica e una sfida all’ultimo sangue col pilota spagnolo. Infatti il box Mclaren nel 2007 sarà teatro della guerra di nervi tra lo stesso Hamilton e Alonso. Le prime scintille arrivano durante il Gp di Monaco e il blocco di Fernando durante le qualifiche del Gp d’Ungheria distrugge definitivamente il rapporto.
Da questo episodio in poi, il proseguo della stagione sarà un continuo punzecchiamento. Hamilton con la vittoria del Gp del Giappone sembra aver messo in cassaforte il titolo ma il ritiro in Cina (primo grave errore dell’inglese) e la gara complicata in Brasile permettono a Kimi Raikkonen di scavalcarlo nella classifica finale proprio al fotofinish. Hamilton si deve accontentare del secondo posto. Alonso lascerà la Mclaren subito dopo il Gp del Brasile. Hamilton è la punta di diamante del team Mclaren.
La stagione 2008 sarà ricordata per la conquista del primo titolo mondiale in carriera del pilota inglese. Il Campionato è combattuto proprio come quello dell’anno precedente (il pretendente al titolo stavolta è Felipe Massa). L’inglese conquista dieci podi di cui cinque vittorie e grazie a un sorpasso all’ultima curva dell’ultimo Gp su Timo Glock si porta a casa il primo e unico titolo mondiale della carriera. La gara di Spa del 2008 sarà teatro di una delle sfida più belle della storia della Formula 1, una sfida che forse avrebbe meritato maggior fortuna da entrambi i piloti (botto di Raikkonen e l’inglese penalizzato per un taglio di chicane, precisamente restituzione della posizione non corretta)
Nel 2009 arriva il primo anno non al top con Lewis che deve lottare con una vettura non proprio competitiva che non gli permette di difendere il titolo di Campione del Mondo. Nonostante tutto però porterà a casa due vittorie (Ungheria e Singapore). Sarà protagonista anche di una squalifica durante il Gp d’Australia per una manovra non corretta ai danni di Jarno Trulli durante un regime di safety car. Il 2010 è una stagione a doppia faccia. Una prima parte di stagione perfetta dove si guadagna la testa della classifica durante il Gp del Belgio. Nella seconda parte una serie di ritiri non gli consentono di lottare fino alla fine per il campionato e si deve accontentare del quarto posto nella classifica generale. Porterà a casa nove podi di cui tre vittorie.
La stagione 2011 è la prima vera stagione di difficoltà per il pilota inglese. Le belle prestazioni in Cina e in Germania non salvano un’annata ricca di incidenti e di vere e proprie manovre al limite. Hamilton colleziona molte imperfezioni e chiude la stagione al quinto posto, con la speranza di vivere un 2012 migliore.
Il 2012 è fresco nei ricordi di tutti noi con Lewis che vive la miglior stagione da quando è in F1. Guida bene, riesce finalmente a unire velocità e freddezza. L’unico neo è l’affidabilità della sua Mclaren che non gli permette di lottare per il titolo fino alla fine. La ciliegina sulla torta è sicuramente la vittoria negli States, un primo posto guadagnato con grinta e talento ai danni di Sebastian Vettel. Al termine della stagione annuncerà il suo passaggio in Mercedes e l’addio al team con cui ha vissuto gran parte della propria carriera motoristica. Un divorzio inatteso che sconvolge tutti. In Mercedes ritroverà l’amico Nico Rosberg. I due hanno condiviso gran parte della loro carriera e ancora oggi sono molto legati dato che negli anni si è venuto a creare un bel rapporto d’amicizia.
Ancora oggi in molti si chiedono il perchè di questa scelta dato che la Mclaren gli avrebbe garantito un progetto tecnico con molte più certezze rispetto a quello Mercedes. Però arriva un momento della carriera dove bisogna confrontarsi con delle esperienze che richiedono il massimo impegno, esperienze che stabiliscono il reale valore di maturità raggiunta. Riuscire dove il grande Schumacher ha fallito sarebbe un gran colpo per la carriera del pilota inglese. Il risultato di questa scommessa? Una stagione da 7 in pagella. Lewis dimostra fin da subito una buona competitività (risolvendo insieme a Rosberg il fatidico problema del consumo delle gomme posteriore che la Mercedes accusava da due stagioni) e durante l’anno migliora migliora passo passo il proprio feeling con il team tedesco. Il punto massimo della stagione arriverà nel corso del Gran Premio d’Ungheria, con l’inglese che si conferma “UngaroKing”. In realtà, senza il quello scoppio improvviso di Silverstone, Hamilton avrebbe potuto chiudere la propria stagione con 2 vittorie, pareggiando quindi il bottino di Rosberg.
Tanti auguri Lewis !