Il 25 febbraio Sky Sport ha presentato la stagione motori 2019, casa del motorsport da oltre cinque anni, quest’anno con tante novità dal punto di vista dei campionati offerti. Come ogni anno, noi di motorsportitalia.net eravamo presenti, strappando quattro chiacchiere con i protagonisti che sentiremo in cabina di commento o che ci intratterranno dai box e dai paddock di tutto il mondo. In ambito MotoGP abbiamo parlato con Paolo Beltramo.
Ciao Paolo. Lo scorso anno abbiamo visto di nuovo una grande lotta in MotoGP, come nel 2017, tra Marquez e Dovizioso. Cosa pensi di questa Ducati molto competitiva e di questa stagione con tanti italiani in sella a una moto?
Ciao Ragazzi. Vedo molto bene gli italiani, ben sei come accadeva più di 10 anni fa. Sono tutti buoni.
Cominciando da Rossi, beh… lui non ha bisogno di presentazioni. Che vinca o non vinca il decimo, è comunque un pilota che a 40 anni riesce ancora a fare prime file, pole position, podi e con una moto buona sarà anche capace di vincere. Per il titolo sarà questione di tanti fattori, tra cui anche fortuna o sfiga altrui.
Dovizioso sarà una conferma per la terza stagione consecutiva. La moto ormai è sua senza Lorenzo a distrarlo. Petrucci lo segue, al momento lo aiuta, poi si vedrà. Se poi inizierà ad andare più veloce del Dovi, diventeranno meno amici. Per Petrucci è l’occasione della vita e spero riesca a dimostrare a tutti quello che pensiamo che lui sia, ovvero non più un pilota velocissimo occasionalmente, ma sempre.
Iannone in Aprilia. Qui hanno rivoluzionato un po’ tutto. Hanno preso Rivola dalla Formula 1, hanno investito molto e quindi dovrebbero riuscire a progredire.
Poi ci sono i “ragazzi”. Morbidelli finalmente con una moto dove sarà seguito, dato che l’anno scorso ha corso con Marc VDS e la Honda i piloti esterni non li segue molto. C’è Bagnaia con la Ducati ufficiale, in una squadra dove non c’è pressione, quindi l’ideale per farlo crescere. Bagnaia è uno che quando cresce, fa uno step, non torna indietro.
A proposito di Bagnaia. Lui è al primo anno in MotoGP, pensi riuscirà fin da subito ad adattarsi a questo nuovo modo di guidare oppure avrà bisogno di qualche gara?
Io penso che andrà sempre migliorando. È già stato veloce, ha già dimostrato di esserlo e di imparare a guidare la MotoGP. Poi da impararla a diventare competitivo c’è un bel passo da fare. Per lui sarà una stagione di crescita, di allenamento. Lui sembra uno molto intelligente, analitico, freddo. Ho fiducia sia in lui che in Morbido.
Un’altra nuova sfida si affaccia in MotoGP, Lorenzo passa in Honda dove troverà un Marquez combattivo che ha vinto quasi tutti i titoli da quando è arrivato. Se già in Ducati la strada è stata difficile, come potrà andare in Honda con un avversario così scomodo?
Intanto dobbiamo aspettare che gli guarisca lo scafoide, uno degli ossicini che compongono il polso. Soprattutto perché la MotoGP è una moto che si guida molto fisicamente. Dovrà trovarsi bene con la Honda. Spero che prima di un anno e mezzo diventi vincente. La Honda è bella moto, bisogna solo capirla e adattarsi.
Negli ultimi due anni, in Moto2 principalmente e in Moto3, abbiamo visto tanti buoni italiani e due campioni del mondo (Bagnaia e Morbidelli). Chi sarà il prossimo italiano che ci farà sognare e che darà il filo da torcere a tutti gli altri avversari?
Ci sono tanti nuovi piloti molto buoni, arrivano lo spagnolo Martin (campione della Moto3, ndr), Bezzecchi, Bastianini. Secondo me, il vero italiano favorito è Luca Marini perché ha esperienza, è ancora nella stessa squadra, ha già vinto l’anno scorso, ha convissuto imparando molto da uno come Bagnaia. Essendo amici può ancora ricevere consigli da lui. Il team Sky Racing Team VR46 è ottimo. Direi che anche Nicolò Bulega tirerà fuori tutta la sua classe, che fino ad ora non ha avuto modo di esprimere. La KTM può avere un grande vantaggio perché essendo una grande azienda può adattarsi meglio al cambio di motori rispetto a Kalex.
Chi vincerà i mondiali di Moto3, Moto2 e MotoGP?
In Moto3… è difficile! Direi Foggia. Poi Marini e Marquez. Al momento, avendo vinto 5 degli ultimi 6 mondiali non puoi nominarlo. È come chiedersi chi vincerà il prossimo campionato di Serie A. Poi vediamo, l’importante è che comunque ci sia un po’ più di competitività.