Tempo di time attack nel corso della seconda sessione di prove libere sul Circuit of Catalunya. Dopo una prima parte di turno trascorsa a verificare i passi gara e l’usura gomme in condizioni particolarmente simili a quelle della domenica pomeriggio, i piloti (salvo qualche illustre) hanno montato le gomme nuove e si sono lanciati in una vera e propria simulazione di qualifica, necessaria per rientrare nei 10, requisito sempre più indispensabile per poter godere di un weekend senza troppe complicazioni.
A gettare più di tutti il cuore oltre l’ostacolo è stato Fabio Quartararo, autore di un 1.40:079. Pregevole il T4 del francese di casa Yamaha – risalito nel finale dopo aver stazionato per tutto il turno a metà classifica – che compensa di gran lunga la deficienza nel primo settore, tratto caratterizzato in maniera consistente dal rettilineo principale, vero e proprio tallone d’Achille della moto giapponese. Dietro il leader ecco Andrea Dovizioso, distante quasi tre decimi ma accreditato di un buon passo gara. Importante, come al solito, la velocità massima, unita anche ad una discreta agilità mostrata nei primi tre settori. Chiude la prima fila virtuale Takaaki Nakagami, abile a balzare parecchio in alto nel finale e fregiarsi del titolo di miglior Honda a fine giornata.
In 4° posizione si impone Pol Espargaro, sempre più in fiducia con la sua KTM, ufficialmente dotata di forcellone in carbonio e di una diversa configurazione del motore, ora decisamente più potente rispetto al passato. Subito dietro Pecco Bagnaia, sottotono ad inizio turno, bravo a risalire nel finale, mettendo a referto un buon ruolino di giri veloci consecutivi. Ancora un italiano in sesta, ovvero Franco Morbidelli, leader del turno per una manciata di secondi, davanti al nove volte Campione del Mondo Valentino Rossi. Turno decisamente più positivo rispetto all’intero weekend del Mugello, tant’è che il posto nei 10 è per il momento assicurato, corroborato da una discreta fluidità di guida, che su questo circuito non ha mai fatto male a nessuno.
Ottavo è Danilo Petrucci, operativamente assente nel momento della caccia al giro veloce, davanti a Cal Crutchlow, particolarmente esigente sulle gomme, e Alex Rins, caduto ad inizio turno e 10° sul finale. Lo spagnolo della Suzuki, tutto busto eretto e traverso motard, non rientra però, per ora, nei 10. L’ultimo spot disponibile è infatti occupato da Marc Marquez grazie al riferimento cronometrico del mattino. Il Cabroncito ha voluto sfruttare le FP2 per concentrarsi esclusivamente sul passo gara, tanto da uscire nel finale con una coppia Medium-Hard usata. Buona prestazione di Karel Abraham, 11°, seguito da Johann Zarco, 12° e caduto nel finale. Deludono Jorge Lorenzo, 13°, e Maverick Vinales, 14°, assieme alle Aprilia, in netta flessione rispetto a questa mattina.