Ho appena finito di rivedere il Gran Premio d’Ungheria. Il giudizio sulla gara rimane lo stesso: Gran Premio molto divertente e ricco di emozioni. Ma oltre alla gara, mi ha colpito molto la performance del commentatore tecnico di Sky, Marc Gené. E ahimè, in negativo.
Intendiamoci: in questa sede non voglio dare un giudizio articolato sul servizio Sky-F1, che a mio avviso è molto buono. Migliorato in alcuni aspetti, basti pensare all’azzeccatissimo cambio Winkhaus-Masolin. Federica è bravissima a condurre e se la cava egregiamente anche in fase di intervista. Il Race Anatomy di quest’anno, con la conduzione di Tavelli e la presenza di più ospiti (soprattutto la precisa e competente Alessandra Neri e il grande Leo Turrini), è molto interessante. Il prodotto è comunque migliorabile. Il grande neo del servizio rimane l’assenza di un ingegnere ai campi di gara, e va aggiunta la grande delusione della retromarcia sull’interattività al venerdì e al sabato mattina.
Ma il problema più grande è Marc Gené. Il collaudatore spagnolo della Ferrari è una brava persona, un opinionista di livello, ma è inadeguato al ruolo di voce tecnica. E non perché gli manchino le capacità, ma perché è troppo di parte. Ogni Gran Premio che passa, Marc si riduce sempre più ad una cronaca del “Tutto Fernando Minuto per Minuto”. In Ungheria siamo arrivati all’apoteosi. Alonso è stato bravissimo, ed era giusto elogiarlo, ma bisognava rimarcarlo praticamente ad ogni giro? Al giro 27, con Alonso primo e Vergne secondo dopo la ripartenza da Safety Car, Gené ha chiosato: “Speriamo che la Ferrari abbia un ritmo migliore (di Vergne, ndr) e che Vergne dopo faccia un po’, un po’ di tappo contro Rosberg!” Da metà del quartultimo giro in poi, Gené ha detto solo il classico: “WOW” al sorpasso di Ricciardo su Alonso. Poi scena muta. Dopo aver elogiato Alonso (e in parte anche Raikkonen) per giri e giri e giri, Gené non ha più proferito verbo. Si è rianimato a un certo punto: sapete quando? Col team radio di Alonso, of course.
Da un commentatore tecnico ci si aspetterebbero delle prese di posizione, certo. Il problema è che Gené, stando a libro paga Ferrari ed essendo amicone di Alonso, prende sempre una sola posizione, arrivando al punto di affermare che Alonso, pur partendo con mezza macchina più avanti della propria piazzola, non ha tratto vantaggio da ciò.
Basta farsi un giro su Facebook e su Twitter durante i gran premi per capire che diversi abbonati sono scontenti dalla faziosità di Gené. Forse la soluzione migliore sarebbe fargli fare i collegamenti dal box Ferrari anche per qualifiche e gara. O, ancora meglio, gli si può dare anche il ruolo di “moviolista” attualmente occupato da Luca Filippi: Gené è sempre molto bravo a tenere d’occhio l’interattività e il monitor dei tempi, basti pensare che a Silverstone si accorse in presa diretta dell’errore di posizionamento di Alonso, e a Monaco che Bottas aveva problemi tecnici.
La speranza è che a Sky capiscano la situazione e, per il 2015, prendano un commentatore tecnico un po’ più imparziale (vedi il Patrese del 2008 per esempio).