Push to Pass | Piloti e tifosi vogliono regole meno ferree, ma poi chiedono penalità assurde
13 Luglio 2014 - 13:55
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Nel corso degli ultimi anni, nelle gare di F1, abbiamo visto penalità un po’ webber-box-germania-2013eccessive. Manovre giudicate scorrette nei duelli, unsafe release in cui viene penalizzato il pilota e non la squadra, piloti che devono guidare con la lente d’ingrandimento per stare attenti a non superare con tutte e quattro le ruote le linee bianche.
Per questo motivo molti appassionati si sono spesso scagliati contro Charlie Whiting e i giudici di gara, chiedendo a più riprese maggiore clemenza nei confronti dei piloti. Stessa cosa è stata ribadita dai piloti e dalle squadre.

La FIA ha recentemente accontentato tutti: una circolare ha infatti rimarcato che i piloti devono essere lasciati maggiormente liberi di lottare, e che le penalità devono essere date solo quando è strettamente necessario. Una linea più soft rispetto al pugno di ferro degli ultimi 6-7 anni. E’ quello che piloti e tifosi volevano, no?

Poi si assiste al bellissimo duello tra Vettel e Alonso a Silverstone. I due 10516819_10202303291723249_9090941258521374534_npiloti superano più volte i limiti della pista con tutte e quattro le ruote, ma la direzione corsa non interviene e ci lascia godere la battaglia tra i due. Spettacolo. Contenti i piloti e contenti gli appassionati. E invece no. Vettel e Alonso hanno dato vita a una serie di team radio a dir poco patetici. “Ha superato la linea bianca con le quattro ruote.” “L’ha rifatto”. “Ma la regola delle quattro ruote vale anche per l’altro!” “Deve ridarmi la posizione immediatamente, sennò porto via il pallone”. E Ferrari e Red Bull subito pronte a chiedere penalità per Alonso e richiami ufficiali per Vettel. Non solo: su internet diversi tifosi della Ferrari chiedevano un drive through per Vettel per aver superato i limiti della pista e per la ruotata ad Hamilton, chi odia Alonso invece voleva una punizione per Fernando, reo di superare i limiti anche dopo aver ricevuto un warning.

Ma come: non si chiedeva più libertà per i piloti? O questa vale solo per il pilota e per la squadra del cuore? Già: pare proprio che le squadre di F1 e i tifosi stiano sempre più approcciando questo sport con la mentalità calcistica, dove si chiede all’arbitro di fischiare meno, ma se un giocatore della nostra squadra preferita va a terra siamo subito pronti a chiedere il rigore, anche se non c’è stato il minimo contatto in aria.

Così capita che a Monaco si faccia un processo alle intenzioni a Rosberg, rosberg errore monaco 2014che i tifosi di Raikkonen giudichino un banale contatto quello con Magnussen, ma il tamponamento di Chilton ai danni di Iceman è da lapidazione! Succede che in Canada si chieda la penalità per Rosberg per essere stato duro al via su Hamilton e per aver tagliato la chicane (e questa penalità, forse, ci poteva stare, ndr). Si vedono tifosi della Ferrari chiedere la bandiera nera (sic!) per Vettel per aver stretto Rosberg al via del Gp della Malesia. E i team di F1, quelli che vorrebbero i piloti più liberi di combattere, sono i primi ad alimentare questa caccia alla penalizzazione, facendo reclami a Charlie Whiting alla minima foglia che sia alza. Poi però se arrivano le penalità tutti a lamentarsi della FIA che è troppo severa, e che: “Pensa se avessero corso Senna e Mansell ai giorni nostri.” E la coerenza? Mah.

Tifosi, piloti e squadre: volete regole meno ferree o no? Volete minori interventi dei giudici di gara o no? Qualunque sia la risposta, che questa valga per tutti, e non solo per qualcuno. Perché se è vero che ne La Fattoria degli Animali “tutti sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”, è anche vero che Orwell, questo privilegio lo riservava ai maiali.