Che prima o poi l’amicizia e il rispetto reciproco sarebbero stati messi da parte lo sapevamo già: non sapevamo però quando. Oggi, nelle qualifiche del Gran Premio di Monaco, la rivalità tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg è passata su un altro livello. Gli abbracci e le pacche sulle spalle del Bahrain hanno lasciato spazio alla freddezza glaciale di Monaco. La sfida tra due compagni di squadra e di avventure in tanti anni di motorsport è diventata una lotta per il titolo con tutti i mezzi a disposizione.
Intendiamoci: impossibile dimostrare che Nico Rosberg sia andato fuori apposta per causare la bandiera gialla. E non a caso la FIA ha assolto il pilota tedesco. L’opinione del sottoscritto è che Rosberg non abbia agito con dolo e premeditazione, tuttavia non si sarà certo strappato le mani nel momento in cui è finito lungo, perché in fondo gli andava bene anche così. Poi era il più veloce e stava spingendo al massimo per migliorarsi ancora, quindi l’errore in frenata ci sta, e ne abbiamo visti diversi quest’oggi (Magnussen, Ericsson). Inoltre non è lontanamente proponibile il paragone con la manovra di Schumacher nel 2006: lì Schumi si piantò alla Rascasse mentre Alonso stava migliorando il tempo del pilota della Ferrari. Qui Hamilton non aveva praticamente iniziato il suo giro veloce e quando è passato alla fotocellula del primo settore aveva fatto un 19.9, il suo miglior crono, ma un decimo sopra al miglior tempo assoluto registrato da Rosberg. Sempre tornando a Monaco 2006, Schumacher era in pista: Rosberg era in fondo alla via di fuga.
Ma non è solo “colpa” di Rosberg se Hamilton non ha potuto fare un ultimo giro veloce. Qui entra in gioco una considerazione: ma era necessaria una “gialla” di oltre un minuto per una vettura ampiamente fuori dalla pista? Al di là della manovra di Rosberg, forse a rovinare la lotta per la pole position è stato anche un eccesso di precauzione della direzione gara.
Quel che è certo è che Hamilton era palesemente arrabbiato al termine delle qualifiche, e che il legame tra lui e Rosberg si sta progressivamente incrinando. Dei segnali in questo senso erano già arrivati nei giorni scorsi. Giovedì Hamilton affermava di essere più lento di Rosberg in queste gare, ma che il figlio di Keke non riesce comunque a stargli davanti. Il campione 2008 ha poi aggiunto che lui vince perché ha più fame di Rosberg, avendo visto le prime gare in tv da “uno stanzino”, alludendo agli agi e alla ricchezza avuti dal compagno di squadra fin dalla nascita.
Frecciatine a cui Rosberg ha risposto con la pole “chiacchierata” di oggi, a condire una lotta in casa Mercedes sempre più interessante e accesa. Alla faccia della FNoia!