Nei giorni scorsi Simona De Silvestro ha potuto svolgere un test a Fiorano con la Sauber. La pilota svizzera ha guidato una delle migliori monoposto della storia della squadra elvetica, la C31, che nel 2012 colse quattro podi con Perez e Kobayashi al volante. Una buona occasione per macinare km e accumulare esperienza, in vista di una possibile promozione a titolare nel 2015.
Tuttavia, per il web Simona De Silvestro non è pronta. Bastava leggere in giro sui vari siti internet i commenti dei vari utenti in merito al suo test. “E’ riuscita a fare 69 giri: miracolo”. “La F1 non è una cosa da donne”. “Ma questa qua chi è? Una raccomandata di sicuro”. “Questa sarà una piena di soldi”. “Come è messa male la Sauber: pure questa fanno guidare”. “Ma non è nemmeno riuscita a qualificarsi alla 500 Miglia due anni fa! Tristezza…” Più le solite battute sessiste. Commenti francamente ridicoli, e che non rendono giustizia alle capacità della pilota svizzera. A scanso di equivoci, per il sottoscritto, ma soprattutto per gli addetti ai lavori, in particolar modo quelli americani, Simona De Silvestro è probabilmente la miglior pilota donna in circolazione. Ha fatto molti anni di gavetta, e in Indycar si è fatta valere egregiamente.
Per chi non lo sapesse, Simona De Silvestro è stata la prima donna a salire sul podio in una gara disputata ad Indianapolis (Formula BMW statunitense 2006), e la seconda ad ottenere una vittoria a Long Beach (Formula Atlantic 2008). In quattro anni di Indycar ha mostrato costanti progressi, e una ottima competitività sui circuiti stradali, a differenza della tanto pubblicizzata Danica Patrick, molto efficace sui superspeedway, ma che sui circuiti cittadini era tutt’altro che irresistibile. A St.Petersburg, 2011, mancò il podio solo perché sulla sua macchina non funzionava il push to pass, mentre l’anno scorso arrivò seconda in gara 1 a Houston. In nove gare su diciannove è arrivata nella top ten (nelle ultime cinque gare sempre tra i primi dieci, ndr) e ha chiuso tredicesima nella classifica finale del campionato Indycar 2013.
Simona De Silvestro è veloce, matura dal punto di vista tecnico e non le manca certo una buona dose di combattività nei duelli. Quella della Sauber è solo un’operazione di marketing? Assolutamente no. Troppo riduttivo vederla in questo modo. E’ in Sauber solo per i soldi? No. Ne porta meno di quanto si possa pensare, e altri piloti in orbita Sauber, come Van der Garde e Sirotkin, per non parlare di Gutierrez, hanno sponsorizzazioni molto più pesanti. La Sauber punta sulla De Silvestro perché è svizzera? Probabilmente il passaporto incide, ma se non fosse una veloce, il team di Hinwil non l’avrebbe mai messa sotto contratto.
C’è chi sottolinea, per sostenere che è una chiavica, che non si è nemmeno qualificata alla 500 Miglia di due anni fa. Ma avete presente quanto piano andava il motore Lotus rispetto agli Chevrolet e agli Honda? Roba che la differenza vista in Bahrain tra i Mercedes e i Ferrari è nulla. Molti dicono che non abbia il curriculum per esordire in F1, che non è una campionessa. E allora? Gutierrez, pilota titolare della Sauber, è per caso un fenomeno? Merita quel posto più di Simona? E che dire di Ericsson e Chilton. Sono forse dei fuoriclasse del volante? Sono gli eredi di Senna che avanzano? Qualche vittoria di gara in diversi anni di GP2 conta di più dell’esperienza e della velocità della De Silvestro? Io penso di no. A meno che il pene non faccia curriculum, si intende. La De Silvestro ha molte più credenziali di alcuni suoi colleghi già presenti nel Circus e di tantissimi che aspirano ad entrarvi. Se l’anno prossimo dovesse esordire in F1 non sarà certo uno scandalo, e sono pronto a scommettere che saprà farsi valere.