Prime polemiche dopo il debutto sorprendente di Haas
24 Marzo 2016 - 15:27
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L’entusiasmo in casa Haas è ancora incredibilmente alle stelle dopo lo straordinario debutto in Formula 1 dello scorso weekend di Melbourne, in cui la scuderia americana è riuscita a strappare un sorprendente sesto posto con Romain Grosjean. Non ci sono dubbi che il pilota francese è stato aiutato dalla fortuna durante il Gran Premio – o meglio dalla bandiera rossa in seguito all’incidente tra Fernando Alonso e il suo compagno Esteban Gutierrez – ma la nuova VF-16 ha saputo reggere il passo dei suoi diretti inseguitori, dalla Force India alle Toro Rosso, che incalzavano alle sue spalle.

Eppure il risultato inaspettato del Gran Premio d’Australia ha sollevato le prime polemiche all’interno del Circus, nello specifico con Pat Symonds, direttore tecnico della Williams Martini Racing.

“Se tutti i team facessero come Haas, si creerebbe una situazione avversa ai telaisti e ai costruttori di vetture. Quello che hanno fatto in America è perfettamente legale, ci mancherebbe altro, ma mi chiedo se questa sia la giusta direzione da intraprendere per il futuro della Formula 1”.

Il riferimento di Symonds è indubbiamente al fatto che Haas utilizzi numerose componenti prodotte dalla Ferrari. Cosa che tra l’altro fa anche la Manor, che utilizza il retrotreno integrale della Williams 2015 (al cui progetto è legato lo stesso Pat Symonds, ndr) oltre a numerose componenti Mercedes.

“Seguire una filosofia come questa è davvero la cosa più utile per la Formula 1? Non ne sono così certo. Posso capire la cessione di una trasmissione, che non ha un grande impatto sulle prestazioni, ma se si cedono componenti importanti della vettura il discorso cambia. Preferirei una Formula 1 che privilegiasse i costruttori di auto”.

Pronta è stata anche la risposta di Gene Haas: “E’ importante tenere presente che quasi tutti i team comprano motori per correre. Noi, oltre questo, stiamo facendo qualcosa di più. In fin dei conti i tifosi a casa e sulle tribune apprezzino di più la competitività in pista rispetto alla tecnologia applicata: se questa aiuta ad avere gare interessanti allora è bene usarla”.

Lo stesso Haas ha poi continuato affermando di non aver timore della pressione psicologica che gli altri team del Circus possono mettere alla sua squadra per via della stretta collaborazione con la Ferrari: “Molta gente qui cercherà di metterci in difficoltà, ma noi veniamo da 20 anni di NASCAR e abbiamo coraggio da vendere. Quando batti qualcuno in pista sapere che questo ha dato tutto se stesso per cercare di vincerti è la cosa che ti fa stare davvero bene con quanto hai realmente fatto”.