Il 2018 è per la IndyCar un punto di svolta e un momento di rivoluzione. L’arrivo del kit aerodinamico universale, la standardizzazione di alcune componenti della IR-12 e la diminuzione dei costi aumenteranno la competizione e daranno nuova linfa alla categoria. I vertici della serie guardano con orgoglio alla nuova stagione, e pensano che il campionato che verrà possa gettare le basi per una crescita di lungo termine della serie.
Non è un caso che al North American International Auto Show Jay Frye e i suoi uomini continuassero a ripetere come un mantra le seguenti parole: “Il futuro è adesso”. E proprio alla manifestazione del 16 Gennaio è stata ufficialmente presentata la monoposto 2018 equipaggiata con lo universal bodywork. Dopo mesi passati a vedere bozzetti su carta e qualche scatto proveniente dai test privati, finalmente sono stati tolti i veli alla DW12 “2.0″.
“Questa è la premiere della nuova macchina – ha detto Mark Miles, CEO della Hulman & Co. – Ci sono state molte discussioni e sono state affrontate delle criticità. La nuova macchina si presenta bene: ha un bel look. Pensiamo che i cambiamenti apportati possano migliorare lo spettacolo, regalando a tutti i fan della IndyCar gare più emozionanti, con più sorpassi. Crediamo che questa sia un’ottima notizia per il continuo processo di crescita della serie, e non vediamo l’ora di vedere questa bella vettura in azione”.
“Abbiamo cercato di controllare tutto ciò che serviva per far sì che la macchina funzionasse in modo corretto e che ci desse ciò che volevamo dal punto di vista del design – ha spiegato Newgarden, campione in carica della IndyCar – La IndyCar si appresta a mantenere le promesse fatte. La nuova vettura è più audace; più rischiosa e difficile da guidare, e vera. L’aerodinamica è stata migliorata molto, e questo aiuterà in modo incredibile il prodotto. Crediamo che le monoposto saranno più veloci, più sicure e porterà a gare migliori. Esattamente come avevamo promesso”.