Alle 14:00 di questo pomeriggio è stata presentata, su internet in stile Formula1, la nuova livrea per l’Audi R18 E tron-Quattro, iscritta al mondiale endurance 2016. Le novità, come i più attenti avranno notato, non si sono limitate alla nuova, bellissima, colorazione. Quella presentata oggi infatti, è la versione high-downforce dell’R18, vista in anteprima nel novembre 2015. In questo Inside-tech, andremo ad analizzare tutte le principali differenze, tra le due versioni che vedremo in pista.
È stato il pilota ufficiale Oliver Jarvis, a fare da “conduttore” nel breve video, trasmesso sul sito ufficiale della casa dei quattro anelli. Per l’occasione, sono intervenuti anche l’onnipresente Wolfgang Ullrich, gran capo di Audi Sport e Joerg Zander, direttore tecnico del team. Prima di tutto però, concentriamoci sulla protagonista di giornata: l’R18 E tron-Quattro.
La versione definitiva, in alto, si differenzia non poco dalla precedente vettura ammirata a novembre, che con tutta probabilitá vedremo lo stesso in pista; in occasione della 24 ore di Le Mans sicuramente e forse in Messico o Bahrein. Nell’R18 ad alto carico, la parte frontale è quella con le maggiori differenze, a partire dai copriruota. In questo caso specifico, sono molto meno pronunciati in avanti, e molto più arrotondati ed avvolgenti. Questo per lasciare maggior spazio e quindi portata d’aria, allo splitter anteriore e per facilitare la visione dei piloti, nelle curve strette e lente. Inoltre cambiano completamente i quattro profili, introdotti ai lati del musetto anteriore ( uguale a quello della versione a basso carico; alto e stretto in stile Formula 1 2013). Per l’occasione infatti, non sono più sovrapposti, ma si susseguono, andando a formare un vero e proprio alettone, a due elementi, anteriore.
Nella parte laterale, della nuova LMP1, possiamo notare i nuovi cerchi, con la parte superiore “carenata” per garantire migliore penetrazione aerodinamica ed i nuovi passaruota posteriori. In questa zona, oltre ad una forma più spigolosa e pronunciata, viene inserita anche una presa d’aria, per i freni posteriori. Inoltre sottolineamo, come spiegato nel video di presentazione, che il nuovo cockpit è molto più resistente e leggero che in precedenza. Soprattutto le portiere, sono state rinforzate ed allo stesso tempo alleggerite, per garantire visibilità e sicurezza; ai massimi livelli possibile.
La zona posteriore, a differenza di quella anteriore, ha subito pochissimi cambiamenti, complice anche l’impossibilitá di portare ali specifiche per ogni circuito. È stato aggiunto quindi, solo qualche dettaglio, finalizzato al massimo carico possibile. In particolare la parte terminale dei passaruota, é stata modificata, riprendendo la forma di una mini-ala. Restano immutati invece, i piloni dell’alettone, con questa particolare forma squadrata ed appuntita. L’unica trovata degna di nota, è relativa agli scarichi.
Come si puo notare nella foto infatti, i terminali, fuoriescono all’altezza del mozzo posteriore, In una zona abbastanza alta. Questa conformazione non è una novità, in quanto la stessa Audi nel 2014 presentava, sulla versione high-downforce di quella R18, gli scarichi ai lati della pinna posteriore. Sulla vettura a basso carico invece, come nel 2015, sono posizionati appena sopra il diffusore posteriore.
Per quanto riguarda quello che c’é sotto la carrozzeria, confermato il V6 TDI anche se completamente rivisto, per adattarsi al nuovo sistema ibrido. Quest’ultimo infatti, prevede l’utilizzo di batterie a litio, che garantiranno il raggiungimento della categoria 6 megajoule. Lo stesso direttore tecnico, Zander, come detto in apertura, ha sottolineato questo aspetto. Ciò in quanto, le nuove regole più restrittive sul flusso di carburante, ridurranno ulteriormente la potenza del motore termico. Il gran capo Ullrich invece, ha rimarcato il rinnovato impegno della casa tedesca, ricordando quanto successo nel 2015. ” Lo scorso anno – commenta Ullrich – siamo partiti alla grande, vincendo le due gare iniziali, a Spa e Silverstone. Anche a Le Mans eravamo i più veloci, ma problemi di affidabilità, ci hanno tagliato dalla lotta per la vittoria. La seconda parte del campionato invece non ci ha visto abbastanza competitivi, anche se abbiamo lottato per il titolo piloti fino all’ultima tappa. Nel 2016 mi aspetto una grandissima lotta, con i cugini di Porsche e Toyota, che sicuramente ritornerá al top.” Ricordiamo infatti, che i problemi oer Audi nel 2015, sono iniziati col pacchetto ad alto carico portato da Porsche, dopo la vittoria a Le Mans.
Infine per quanto riguarda la nuova livrea, possiamo notare la totale scomparsa del colore bianco, in favore del classico grigio metallizzato all’anteriore. Nella zona posteriore invece, spicca l’ampio uso del nero, il tutto miscelato con le ormai consuete, strisce rosse a percorrere l’intero corpo vettura. Vedremo la nuova arma di Audi in pista, in questo fine settimana, insieme alle nuovissime Porsche e Toyota, al Paul Ricard per i test collettivi pre-stagionali.