A Pocono è andata in scena una delle gare più imprevedibili della stagione 2017 della IndyCar. A centrare la vittoria è stato Will Power, al terzo trionfo stagionale, che sembrava essere fuori dalla lotta per il gradino più alto del podio dopo un terzo di gara. Per lui problemi dapprima all’alettone anteriore e quindi a quello posteriore, i quali lo hanno costretto a ripetuti rientri in corsia box.
L’australiano a metà gara si trovava in ultima posizione con un giro di distacco dalla testa della gara. Tanta sfortuna nella fase iniziale della corsa, ma è stato baciato anche dalla fortuna in quella finale. Due caution e una strategia differente dagli avversari hanno permesso al pilota del Team Penske di recuperare lo svantaggio e portarsi in testa alla corsa. Questa trovata del suo team gli ha permesso a 50 giri dal termine di ritrovarsi davanti a tutti addirittura con 4-5 secondi di vantaggio sul primo degli inseguitori. Nelle ultime tornate ha dovuto soffrire gli attacchi di Rossi prima e Newgarden poi, ma alla fine ad avere la meglio è stato il campione IndyCar 2014.
Gara abbastanza lineare che ha visto subito il declino di Takuma Sato autore della pole position, ma anche di una gara anonima che lo ha visto girare sempre nelle posizioni di medio-bassa classifica. A tenere testa per i primi tre quarti di gara sono stati principalmente i due piloti del Chip Ganassi Racing, Tony Kanaan e Scott Dixon (driver con più giri al comando) e gli statunitensi Graham Rahal e Alexander Rossi. I quattro si sono scambiati continuamente la posizione, con il neozelandese #9 che però ha lasciato il passo agli altri due nella seconda metà di gara, con Kanaan e Rossi che ogni giro hanno invertito le proprie posizioni dal giro 134 al 149. La caduta di Dixon è continuata anche se in modo più lieve dopo il penultimo pit stop, salvo poi riprendersi dopo l’ultimo. Il trio (senza Rahal), nuovamente unito dopo l’ultima sosta, ha dovuto accontentarsi della lotta per il secondo posto, ceduto negli ultimi dieci giri a Josef Newgarden. Rahal è stato, invece, più volte protagonista di piccole rimonte da centro gruppo, dopo qualche pit stop con problemi.
Nel corso della gara sono stati tre i periodi di caution. Il pirmo dal 23° al 28° giro dopo il contatto contro il muro di Esteban Gutierrez. Il messicano del team di Dale Coyne ha toccato le barriere con la ruota posteriore destra che ha danneggiato la sospensione costringendolo al ritiro. Gara liscia per novanta giri quando alla 116a tornata viene esposta la seconda bandiera gialla, questa volta per colpa Aaron Saavedra. Neutralizzazione durata fino al giro 123 e ritornata due tornate dopo per un lieve contatto tra JR Hildebrand e James Hinchcliffe che ha portato entrambi i piloti a perdere il posteriore della propria Dallara, finendo a muro. Il canadese è stato inoltre protagonista di un controllo della sua DW12 dopo aver perso il posteriore in seguito al sorpasso di Pagenaud.
La gara si è quindi conclusa con un apparente dominio da parte del team di Roger Penske, nonostante i protagonisti siano stati principalmente i piloti di Chip Ganassi e Michael Andretti. Alle spalle del vincitore Josef Newgarden seguito dal connazionale Alexander Rossi e da Simon Pagenaud, ripresosi nelle fasi finali della gara. Quinto e sesto posto per Tony Kanaan e Scott Dixon, quindi Helio Castroneves e Ryan Hunter-Reay in rimonta dal fondo dello schieramento dopo essere stati protagonisti di due importanti incidenti nel corso delle qualifiche. Graham Rahal e Marco Andretti chiudono la top ten.
La vittoria di Power reimmette l’australiano nella lotta per il titolo, anche se il secondo posto di Newgarden ha ora allargato i distacchi tra i piloti in cima alla classifica. Si è infatti passati dal -17 del pilota al quarto posto all’attuale -26. Dietro allo statunitense che mantiene la testa con 494 punti c’è ancora Scott Dixon a quota 476 seguito a 4 lunghezze da Helio Castroneves e a 8 da Simon Pagenaud. Più staccato Power con 42 punti di ritardo.
La IndyCar torna in pista questo fine settimana sull’ovale di Gateway nell’Illinois, tappa che ritorna in questo campionato a 14 anni dall’ultima partecipazione nel 2003 quando a vincere fu Helio Castroneves sempre alla guida di una vettura del Team Penske.