Dopo due settimane di sosta la Verizon IndyCar Series torna a rombare. Lo scenario è uno dei più belli nel panorama del motorsport, quello di Indianapolis. Per il quinto anno consecutivo la serie americana avvia ufficialmente la Road to Indy 500 con una gara da disputare sul circuito ricavato all’interno dell’ovale più rinomato al mondo.
La gara nell’infield dell’ovale ha inizialmente riscosso un’accoglienza molto fredda da parte degli appassionati americani, perché questi temevano che il GP di Indianapolis potesse togliere del fascino alla Indy 500, evento unico nel suo genere. Negli anni successivi gli spalti, piuttosto vuoti il primo anno, si sono sensibilmente riempiti e la gara sul tracciato ricavato nella struttura del’ovale dell’Indiana viene vista come il primo naturale step d’avvicinamento alla 500 Miglia di Indianapolis.
IL CIRCUITO – Il GP di Indianapolis si corre su un tracciato originariamente costruito per ordine di Tony George, patron di Indianapolis e della IRL, fra il 1998 e il 1999. All’epoca l’obiettivo di George era quello di riportare la Formula 1 negli Stati Uniti, e l’intento fu centrato nel 2000, quando il Circus andò a correre per la prima volta nell’Indiana. La IndyCar per la sua gara utilizza la base del circuito realizzato per la Formula 1, ma il layout è stato modificato dopo dei lavori di ristrutturazione dell’infield effettuati nel 2012 e 2013. Non a caso la pista con la configurazione precedente era lunga più di 4 km, mentre ora la IndyCar gira su un tracciato di 3 km e 925 metri, con una gara che si articola su 85 giri.
La differenza principale fra vecchio e nuovo layout consiste nel fatto che la Formula 1 percorreva quasi tutta la sopraelevata, per ricongiungersi sul rettifilo del traguardo, mentre la IndyCar ha preferito scartare questa soluzione in favore di un paio di tornantini da seconda marcia. La configurazione della pista scelta dagli americani è però molto più veloce di quella realizzata alla fine del secolo scorso nel primo e secondo settore. La Formula 1 dopo curva 5 girava a destra per percorrere delle curve a bassa velocità e poi arrivare su un rettilineo. La IndyCar ha preferito evitare di percorrere quella parte lenta, inserendo una chicane veloce in curva 5 per far arrivare le monoposto ad alta velocità sul rettifilo, così da aumentare il numero di sorpassi nell’arco della gara. I tornanti successivi al rettilineo sono leggermente più veloci rispetto a quelli del layout precedente.
STATISTICHE E CURIOSITA’ – Quella di quest’anno è la quinta edizione del GP di Indianapolis. I quattro appuntamenti precedenti hanno visto due soli vincitori: Simon Pagenaud e Will Power, che ora sono compagni di squadra nel team Penske. Pagenaud ha vinto la prima gara nell’infield nel 2014, nel suo ultimo anno allo Schmidt-Peterson. Le altre tre gare hanno sempre visto il team Penske dettare legge. Nel 2017 Power ha ottenuto senza problemi il suo primo successo stagionale, dopo aver già conquistato la pole position con tanto di record della pista. Dopo essere stato superato da Castroneves al primo pit stop, Power si è ripreso la leadership alla seconda sosta per non lasciarla più. Alle sue spalle sono giunti Dixon e Hunter-Reay. Quest’ultimo è il pilota americano che si è più avvicinato a vincere la corsa, arrivando secondo nel 2014, ed è quello che ha conquistato più podi (2, ndr) senza riuscire a vincere a pari merito con Castroneves. Daly, col sesto posto del 2016, è stato il rookie ad aver colto il miglior piazzamento nel GP di Indianapolis.
Da segnalare che è avvenuto un avvicendamento in casa Dale Coyne. Il team è stato costretto a mettere “in naftalina” Fittipaldi, che si è infortunato a Spa la scorsa settimana. La squadra al suo posto ha chiamato Claman DeMelo, che aveva già un accordo con Dale Coyne come pilota part timer e proprio con questo team aveva corso le gare di St.Petersburg e Alabama.
TV – Il GP di Indianapolis verrà trasmesso in esclusiva su Sky Sport 2 HD, canale 202 della piattaforma satellitare. La gara, che partirà alle 21.30 ora italiana, verrà messa in onda in differita di due ore.