Le foto del modello in scala della nuova Audi R18 hanno fatto in poche ore il giro del mondo, aumentando esponenzialmente il rammarico per tutti gli appassionati di motorsport. La bella LMP1 della casa dei quattro anelli resterà infatti un progetto incompiuto, pronto su “carta” ma stoppato sul prendere vita “fisicamente”…o no?! Qualche settimana fa erano iniziate a “girare” delle voci, dopo alcune interviste ed approfondimenti, che in realtà non sembravano essere poi così plausibili. Vale a dire: un possibile programma privato per il prototipo di casa Audi. La prima indiscrezione era stata data da Autocar. In un’intervista al magazine inglese infatti, il capo del reparto motorsport di VW-Audi, Durheimer, si era detto interessato ad “offrire” il proprio progetto ad un team ben organizzato. Nell’intervista in questione, il dirigente tedesco aveva lasciato intuire che più di una “persona” aveva mostrato interesse in questa soluzione. Aggiungendo anche, che si sarebbe potuto cooperare col team in questione, appoggiandolo di fatto in una stagione che risulterebbe davvero impegnativa per un team privato. La difficoltà più grande infatti, sarebbe quella di trovare un’organizzazione con capacità economiche e umane di primo livello, visto l’elevatissimo livello tecnologico delle LMP1 Hybrid. Il primo nome che viene in mente dopo tali dichiarazioni non può non essere quello di Joest, team tedesco che ha collaborato a strettissimo contatto con la casa madre Audi in questi 18 vittoriosi anni. Proprio Ralf Juttner, direttore generale di Joest Racing, aveva dichiarato ai colleghi di Sportscar365 di essere interessato alla nuova R18 per un programma privato. Juttner però, aveva dichiarato di voler utilizzare la nuova LMP1 in variante non-ibrida, ovvero con un motore a gasolio convenzionale, senza i recuperi di energia. Così facendo avrebbero potuto schierare la vettura nella categoria LMP1-L, per intenderci quella che ha visto “lottare” in questo 2016 Rebellion e ByKolles.
Ovviamente non siamo in grado di dirvi se ci siano realmente, e a che punto, delle trattative tra Joest ed Audi, ma l’idea di schierare una o due R18 in versione non-ibrida non sembra “abbastanza fattibile”. Questo perchè il prototipo Audi è stato progettato e sviluppato nel corso degli anni attorno ad una power-unit molto complessa e tecnologica, che ha ingombri e caratteristiche molto differenti da un motore “convenzionale”. Basti pensare agli alloggi per le batterie ed i sistemi di recupero. Certo il 4.0 TDI senza troppe restrizioni, dovute all’aggiunta dell’ibrido, potrebbe sprigionare tantissimi cavalli, ma riversandoli su una scocca pensata per altre unità motrici ed altri pesi. Trovare un giusto compromesso richiederebbe, forse, troppo lavoro e risorse. Se negli ultimi tempi queste voci legate ad un futuro della R18 RP7 ( questo il nome progettuale ), erano scemate non poco, con la pubblicazione delle foto del modello in scala è tornata in auge questa stuzzicante idea. Proprio in queste ore, anche Motorsport.com ha ribadito questa possibile “strada alternativa” per la R18 2017, aggiungendo che per un tale impegno servirebbero almeno 50 milioni di europer una stagione completa nel WEC. Infine, anche le continue dichiarazioni dei tecnici tedeschi, che descrivono la “nuova nata” come il miglior prototipo Audi di sempre, sembrano essere quasi un invito a puntare sul loro lavoro bloccato sul nascere. Certo, un programma di ripiego per un’Audi R18 non è quello che gli appassionati desiderano. Ma onestamente, a meno di alternative clamorose ( più che impossibili ), accetterei anche questo pur di vedere una LMP1 Audi a Le Mans. Insomma non ci resta che sperare In Reinhold Joest, o in un team di primo livello nel motorsport, che decidano di trovare un accordo la casa dei quattri anelli. Anche i regolamenti, congelati fino al 2019 del WEC, potrebbero avvalorare questa opzione per un team che vuole competere al massimo livello, utilizzando una vettura che di fatto aspetta solo di essere montata e portata in pista.