Pit Stop | La Ferrari che non ti aspetti
12 Ottobre 2016 - 12:36
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Un'analisi delle recenti, discusse prestazioni della Rossa di Maranello in F1

Benvenuti a questa nuova rubrica di MotorSport Italia. In “Pit Stop” ci occuperemo della mia e della vostra passione a 360 gradi, il motorsport. Premetto che, come per tutte le altre nostre rubriche di approfondimento, quelli che leggerete saranno pareri e disamine PERSONALI, che pertanto potrebbero essere in disaccordo con altre idee. Ovviamente spero che ciò possa portare a degli scambi di opinione costruttivi e stimolanti, ma soprattutto che possiate apprezzare e condividere con noi il grande amore che ci lega a questo sport.

Come anticipato, il primo argomento che andremo a trattare è la Scuderia Ferrari, in particolare le ultime infelici “uscite” in Formula 1. L’argomento che da ormai tre gare sta tenendo banco su tutte le testate sportive e non, sono le famigerate strategie del muretto rosso. Iniziamo col dire che le persone che lavorano in Ferrari sono sicuramente molto, ma molto più qualificate del sottoscritto e di molti altri che scrivono e commentano il loro lavoro. È anche estremamente vero che al lunedì è sempre facile parlare ed accusare, ma è altrettanto vero che, piaccia o meno, il muretto Ferrari ha praticamente gettato al vento almeno la possibilità di giocarsi tre podi nelle ultime tre gare.  Inoltre quando in un campionato come la F1 non hai la vettura migliore, puoi inventarti di tutto che gli altri ti arriveranno davanti comunque, ma darsi la zappa sui piedi da soli no…non per tre gare consecutivamente! I tre episodi sono molti diversi tra loro, parlo di Singapore, Malesia e Giappone ovviamente, e vanno discussi uno per volta.

SINGAPORE – Come molti purtroppo ricorderanno, il GP notturno di Marina Bay si é concluso con la vittoria di Rosberg in extremis su Ricciardo, e la terza piazza di Hamilton ottenuta a discapito di un battagliero Kimi Raikkonen. Il finlandese al volante della SF16-H, aveva conquistato la terza piazza superando il campione della Mercedes in pista dopo un errore di quest’ultimo, salvo poi perdere la posizione nei box dopo l’undercut del team tedesco. Molti hanno accusato il team di Maranello di aver sbagliato a non lasciare Kimi in pista, che avrebbe potuto (come Rosberg) mantenere la posizione fino alla fine. Secondo me la Ferrari ha invece sbagliato prima, mettendosi in condizione di subire quell’attacco “strategico”. Dopo il sorpasso di Raikkonen su Hamilton, l’inglese aveva ridotto il suo ritmo ritrovandosi a 5 secondi da Iceman. A quel punto la Ferrari ha deciso di far pittare anticipatamente Kimi, quando mancavano più di 20 giri al termine. Rientrato in pista anche Hamilton, che non ha subito risposto al pit-stop di Kimi, ha ripreso il suo ritmo riportandosi alle costole del ferrarista.

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A quel punto, mancando ancora quindici giri e monitorando il ritmo delle vetture su gomme più morbide, è stato semplice per la Mercedes fare l’undercut e riprendersi il terzo posto. Aiutati anche dal team di Maranello che ha provato a rispondere al giro seguente, passando alle Ultra Soft. Non lo ritengo in se un errore, era una scelta da prendere. O si pittava sperando di uscire davanti, e poi provare a contenere in pista una vettura più veloce…oppure si restava in pista, e se fosse andata male si finiva al quarto posto. Avrei preferito la seconda opzione, visto che andando ai box la terza posizione era quasi certamente persa. Ma ripeto il vero errore del muretto Ferrari, per me, é stato l’anticipare la sosta quando Raikkonen aveva superato Hamilton e stava guadagnando decimi su decimi.

MALESIA – Sepang si differenzia da Singapore e Giappone perché in quella gara la Ferrari era purtroppo molto meno efficace, ovviamente della Mercedes, ma anche della Red Bull. Col senno di poi però la possibilità di un podio c’era, anche se quasi remota. Raikkonen a metà gara aveva ancora a disposizione un treno di gomme soft nuove, unica mescola con la quale la Ferrari riusciva a difendersi un minimo. Rosberg in quel frangente era in piena rimonta, alle spalle del finlandese. Una volta portatosi a contatto ha anticipato la sosta, montando ancora gomme dure visto il numero di giri da percorrere. A quel punto il box Ferrari ha risposto prontamente facendo pittare Kimi che è si uscito davanti al tedesco, ma che poco ha potuto venendo infilato alla seconda curva con tanto di contatto poi sanzionato.

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Nonostante i 10 secondi inflitti a Rosberg, il pilota Mercedes negli ultimi 20 passaggi è riuscito ad infliggere 13 secondi a Raikkonen, impossibilitato a tenere quel ritmo anche a causa dei danni alla vettura. Considerando l’inferiorità tecnica, non si poteva provare a restare qualche altro giro in pista visti i crono ancora buoni di Kimi, per poi montare il set di soft nel finale? Raikkonen sarebbe uscito dietro Rosberg ma con almeno la possibilità di attaccarlo. Chi invece credeva che con le stesse gomme avrebbe tenuto dietro la Mercedes per 20 giri? Credo nessuno, forse nemmeno Arrivabene & Co.

GIAPPONE – A Suzuka purtroppo, credo si sia verificato il caso più evidente dei tre. Se nelle precedenti tappe la rossa ha dovuto vedersela anche con una Red Bull in gran forma (doppietta in Malesia), in questa occasione il podio era quasi scontato. La Ferrari è stata velocissima per tutto il fine settimana, anche e soprattutto in qualifica, vero punto debole della rossa di Maranello. La decisione di allungare lo stint centrale di Vettel è stata sciagurata, stop! Che piaccia o meno. Lo stesso Seb ha detto che è facile parlare col senno di poi e che lui è con la squadra. Che il tedesco dia il suo appoggio alla squadra è cosa buona e giusta, purtroppo però questa volta l’errore è davvero evidente, e col senno di poi bisogna condannarlo! Vettel era a 1.8 secondi da Verstappen quando l’olandese è rientrato! Il pilota Ferrari ha concluso ad oltre 10 secondi dalla Red Bull, e “solo” 8 secondi davanti a Raikkonen che per quanto sia stato bravo, si trovava comunque ad oltre 20 secondi dal compagno di box!

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Voglio anche capire la strategia già impostata prima della gara, ma quando riesci ad essere più veloce del tuo avversario con la stessa mescola, ed hai tutti i dati sulla soft già usata (che non aveva fatto miracoli), come puoi lasciare un pilota in pista che gira oltre due secondi più lento degli altri per tutto quel tempo? Vettel avrebbe avuto buone possibilità di attaccare Verstappen, invece si è ritrovato dietro Hamilton impossibilitato a seguirlo nonostante le soft. Per non parlare del mancato undercut su Ricciardo e Perez da parte di Raikkonen ad inizio GP, per farlo poi pittare insieme a Vettel un giro dopo i suoi diretti avversari, ma vabbè… questa è davvero solo una mia opinione personale.

In definitiva, ultimamente ho l’impressione che la Ferrari gestisca le gare come se avesse la vettura più veloce quando cosi non è, e che azzardi troppo quando potrebbe affidarsi solo ai suoi piloti ed alla vettura. Se davvero c’è l’obbiettivo di scavalcare la Red Bull in classifica, allora basta regali! I miracoli lasciamoli a chi di competenza… Forza Ferrari!