Lewis Hamilton ha vinto il Gran Premio del Belgio, su uno dei circuiti più impegnativi per le gomme. L’inglese ha preceduto Sebastian Vettel in quella che è diventata una vera e propria gara sprint negli ultimi giri. Al 30° giro, infatti, l’ingresso della Safety Car ha riaperto i giochi, dando ai piloti la possibilità di effettuare un pit stop ‘libero’. Hamilton, in testa, è passato dalla Ultra Soft alla Soft per il suo stint finale, mentre Vettel ha optato per la mescola più morbida, teoricamente di oltre un secondo al giro più veloce rispetto alla gomma gialla.
Prima dell’ingresso della Safety Car, entrambi i piloti di testa stavano seguendo la stessa strategia Ultra Soft-Soft, con Vettel rientrato ai box due giri dopo Hamilton. Tattica diversa per Daniel Ricciardo, passato dalla Ultra Soft alla Super Soft nella prima sosta, e poi nuovamente alla ultrasoft nel secondo stop durante la Safety Car. L’australiano ha concluso la gara in terza posizione. Entrambe le Force India hanno invece montato le supersoft nel secondo stint. Vettel ha fatto registrare il giro più veloce della gara con le Ultra Soft, fissando il cronometro sull’1’46”577: quasi cinque secondi più veloce rispetto al miglior tempo segnato in gara lo scorso anno con gomme medie. Dopo un meteo incerto all’inizio del weekend, la gara è iniziata con 27 gradi ambientali e 34 di pista, rimanendo asciutta per tutti i 44 giri.
“La Safety Car ovviamente ha rivoluzionato la gara, eliminando ogni tema di usura e degrado nelle fasi finali: i piloti ne hanno, infatti, approfittato per cambiare pneumatici. I team si sono comunque trovati davanti alla decisione strategica di quale mescola montare. Come è stato per tutto il fine settimana, i piloti di punta hanno avuto un passo molto serrato. Prima dell’ingresso della safety car sembrava che quelli in testa optassero per una sola sosta su uno dei circuiti più severi dell’anno, dopo aver iniziato la gara con la ultrasoft, che ha fatto un ottimo debutto a Spa” ha detto Mario Isola, responsabile di Pirelli Car Racing.