Mentre Pedro e Giuliano si stavano dando battaglia in pista, ai box, Nelson e Jean, li stavano osservando con un briciolo di apprensione. Infatti, i due piloti della Trident non si sono risparmiati nella prolungata lotta per tutti i 17 giri di Gara 2, che, alla fine, è andata al coscienzioso Pedro Piquet, che ha atteso il penultimo giro per sferrare l’attacco decisivo sul compagno di squadra. Giuliano Alesi, comunque, può dirsi soddisfatto di esser stato autore di una gara molto positiva, che ha portato tanti punti preziosi al team Trident. Dietro di loro, sul terzo gradino del podio, è arrivato Callum Ilott, che è riuscito a star davanti al rivale in campionato e teammate Anthoine Hubert, rosicchiandogli qualche punticino in chiave iridata.
Al via il polesitter Verschoor parte male e viene subito scavalcato dalle Trident di Piquet e Alesi, mentre dietro di loro spunta la sagoma di Hubert, balzato dal 7° al 4° posto. Però, al termine del primo giro, viene fatta uscire la Safety Car in seguito al brutto incidente che ha visto protagonisti Correa e Aubry: l’americano viene portato sull’erba umida da DeFrancesco, con la Jenzer che slitta e rimbalza in pista contro l’Arden del francese. I commissari ripuliscono la pista in fretta e al quinto giro la gara riparte, con Alesi che cerca subito di insidiare Piquet, ma il francese arriva lungo alla Prima Variante e viene ripassato dal brasiliano. Intanto Hubert si sbarazza di Verschoor e sale 3°, mentre Mazepin perde due posizioni col taglio della Prima Variante. Dopo la partenza dalla prima fila, continua il calvario di Verschoor, con l’olandese della MP Motorsport che viene passato anche da Ilott, Mazepin e Beckmann. Davanti Alesi riesce a scavalcare Piquet per la leadership, con le ART di Hubert e Ilott sempre in agguato, mentre Verschoor esce dalla zona punti con i sorpassi subiti da Hughes e Laaksonen. Dopo diversi giri, però, si riaccende la lotta tra i due alfieri della Trident, con Piquet che riesce a infilare Alesi alla Prima Variante, ma il francese, grazie a una buona uscita, passa nuovamente il brasiliano alla Roggia. Ma le battaglie fratricide non terminano qui, con Ilott che riesce ad avere la meglio su Hubert, mentre Mazepin resta a guardare a debita distanza. Però, il sorpasso più bello della giornata lo compie Hughes, con una manovra di forza su Beckmann percorrendo in esterna la variante della Roggia, che permette all’inglese della ART di salire al 6° posto. A suon di sorpassi entra in zona punti la bravissima Tatiana Calderon, che, dal 15° posto del via, sale 8° dopo i decisivi sorpassi su Verschoor e Laaksonen: per la pilota colombiana della Jenzer è il terzo arrivo a punti consecutivo dopo Ungheria e Belgio. Al penultimo giro Piquet, dopo aver pazientemente atteso il momento giusto, piazza l’attacco decisivo su Alesi alla staccata della Roggia (anche se il francese ha tentato il tutto per tutto allargando la traiettoria sul brasiliano e portandolo sull’erba viscida), portandosi a casa un bellissimo successo nella gara di casa del team Trident.
Quindi, terminano a punti Piquet, Alesi, Ilott, Hubert, Mazepin, Hughes, Beckmann e la Calderon.
Anthoine Hubert resta saldamente il leader della GP3 con 184 punti, con Ilott (157) che recupera qualche punticino ma resta sotto di 27 punti. Mazepin si conferma 3° con 143 punti.
Foto di copertina: Andrea Bonora/ Bonoragency Photosport