La pioggia condanna Vettel ed esalta Hamilton: che gara ad Hockenheim!
22 Luglio 2018 - 18:09
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GP Germania
La Mercedes vince la gara di casa, mentre la Ferrari paga caro l'errore del tedesco

Lewis Hamilton vince clamorosamente il Gran Premio di Germania. Il pilota inglese della Mercedes, autore di una grande rimonta dalla quattordicesima posizione ha approfittato al 100% del clamoroso errore di Sebastian Vettel, che ha sbattuto al Motodrom mentre era in testa in condizioni di pista umida. Una sbavatura determinante per il risultato finale, perché Vettel era in totale gestione della corsa grazie anche all’aiuto di Kimi Raikkonen, che lo ha lasciato passare per favorire la sua fuga. Seconda posizione per Bottas, completa il podio lo stesso Raikkonen, che con una strategia diversa ha provato in tutti i modi a marcare Hamilton. Il tutto è stato stravolto dall’arrivo poco dopo metà gara della pioggia, da lì poi il crash che è costato la vittoria a Vettel. Ottimo il 4° posto di Verstappen con l’unica Red Bull superstite e il 5° di Hulkenberg, con una gara perfetta davanti al suo pubblico.

Vettel e Bottas scattano benissimo al via, col ferrarista che tiene la leadership della gara, così come Raikkonen, non senza brividi, mantiene la posizione su Verstappen. Dal centro gruppo inizia a riemerge Hamilton, che, a suon di sorpassi, entra in zona punti dopo nemmeno una decina di giri, mentre fa più fatica Ricciardo, su gomme medie. Al quindicesimo giro la Ferrari decide strategicamente di far effettuare la sosta a Raikkonen, col finlandese che ritorna in pista appena davanti ad un indiavolato Hamilton, che entra prepotentemente nella lotta per il podio. Ma Raikkonen, grazie a un passo strepitoso con le soft, si ritrova al comando della gara dopo le soste di Vettel, Bottas e Verstappen, con l’olandese che resta l’unica Red Bull in pista dopo il ritiro di Ricciardo per un problema alla power unit Renault; un gran peccato per l’australiano, che era riuscito a risalire 6° e con ottime speranze per il finale di gara con gomme fresche. La leadership di Kimi, però, dura poco più di dieci giri, col finlandese che deve lasciar strada al suo compagno di squadra, che continuava a lamentarsi via radio del surriscaldamento delle gomme. Proprio gli pneumatici iniziano a diventare un problema per Hamilton, che effettua la sosta al quarantatreesimo giro montando le ultra-soft, dopo aver atteso per lungo tempo l’arrivo della pioggia. L’acqua, però, inizia a cadere copiosamente su alcuni tratti della pista appena due giri dopo la sosta dell’inglese della Mercedes, che, nonostante le condizioni particolari, viaggia ben tre secondi più veloce di Vettel. La pioggia genera parecchia confusione e diversi piloti rientrano ai box per montare le intermedie (o le full wet come Gasly), per poi pentirsene poco dopo a causa della maggior presenza di tratti asciutti; ma la confusione si presenta anche in pista, come succede per Raikkonen, che perde il 2° posto a favore di Bottas durante il lentissimo doppiaggio da parte di Leclerc. Ma al cinquantaduesimo giro arriva la svolta della gara, con Vettel che finisce a muro alla Sachs-Kurve dopo aver sbagliato il punto di frenata su pista visibilmente bagnata. Per il tedesco non c’è nulla da fare, con la sua Ferrari che rimane impantanata nella ghiaia bagnata, e deve dire addio ai sogni di gloria davanti al suo pubblico, mentre fanno festa i tifosi Mercedes, visto che Hamilton diventa il nuovo leader della gara dopo le soste di Bottas e Raikkonen sotto regime di Safety Car. Alla ripartenza Bottas è molto aggressivo nei confronti di Hamilton, ma il finlandese viene subito redarguito dal muretto e gli viene ordinato di mantenere la posizione. Nonostante la pioggia tenti di fare capolino ogni tanto, per Hamilton gli ultimi giri sono una comoda passeggiata verso la vittoria numero 66 della sua carriera, mentre Grosjean negli ultimi due giri sopravanza le due Force India per il 6° posto finale.

Grazie al folle successo di oggi a Hockenheim, Lewis Hamilton torna leader del campionato con 188 punti, 17 in più di Sebastian Vettel, rimasto fermo a 171. Avvicendamento anche nel Costruttori, con la Mercedes (310) che torna davanti alla Ferrari (302).