INDIANAPOLIS – La prima giornata di qualifiche della 500 Miglia di Indianapolis ha regalato tantissime emozioni e verdetti a dir poco sorprendenti, che spingeranno tutti gli appassionati di IndyCar a seguire con grande trasporto le sessioni che determineranno la griglia di partenza della gara più importante dell’anno e gli esclusi dall’evento.
Ieri a brillare è stata la stella di Spencer Pigot. Il pilota dell’Ed Carpenter Racing ha messo insieme quattro giri velocissimi, a una velocità media superiore alle 230 miglia orarie, e ha stabilito il tempo di riferimento per tutti in 2’36.465. L’unico in grado di avvicinarsi alle performance del pilota americano è stato Will Power. L’alfiere del team Penske è stato più lento di Pigot di un millesimo, e ha pagato dazio solamente nel primo giro del suo run, mentre nel secondo è stato l’unico a girare in 39’0. Nonostante la mancata prima posizione, Penske può sorridere perché ha portato ben tre monoposto nelle prime nove posizioni, e queste si sono guadagnate il diritto di partecipare al Fast Nine Shootout, la sessione decisiva ai fini dell’assegnazione della pole position e delle prime nove posizioni dello schieramento. Oltre al secondo posto di Power, Penske può farsi forte del terzo di Pagenaud e del quarto di Newgarden.
Anche l’Ed Carpenter Racing ha ottimi motivi per essere felice, dato che ha messo tutte e tre le sue vetture nelle prime nove piazze e ha piazzato Pigot davanti a tutti. Jones e Carpenter si sono fatti valere in qualifica, e hanno ottenuto il sesto e settimo posto. Jones tra l’altro era stato anche più veloce di Pigot nel primo giro del suo run, ma ha vanificato un piazzamento migliore commettendo una piccola sbavatura in curva 2 nell’ultimo passaggio.
La grande sorpresa delle qualifiche è arrivata da Herta. Il vincitore della gara del COTA, alla sua prima apparizione alla 500 Miglia di Indianapolis, ha strappato l’accesso alla Fast Nine Shootout mettendosi in quinta posizione ed è stato l’unico rookie a riuscire nell’impresa. Qualificati all’ultima sessione di qualifiche anche Rossi e Bourdais, che saranno gli unici esponenti di Andretti e Dale Coyne nella lotta per la pole position.
Fuori dai giochi per le prime tre file dello schieramento alcuni piloti di punta, fra i quali Castroneves, Dixon e Hunter-Reay. Il brasiliano si è piazzato in dodicesima posizione e sarà l’unico pilota di casa Penske fuori dalla top 9. Dixon si è fermato in diciottesima posizione, mentre Hunter-Reay si è piazzato ventiduesimo. Discreta prestazione per Ericsson, tredicesimo, mentre ha stupito tutti Davison, quindicesimo con la vettura schierata in partnership da Dale Coyne e Belardi Racing. Giornata di festa anche per DragonSpeed e Clauson/Marshall Racing, che sono riusciti a evitare la tagliola del Bump Day e hanno ottenuto un tempo fra i primi 30, con Pippa Mann che si è qualificata proprio in trentesima posizione.
Clamorosamente fuori dai primi trenta e quindi a rischio qualificazione Fernando Alonso e James Hinchcliffe. Il pilota spagnolo della McLaren è stato molto lento nel primo run a causa di una foratura lenta sulla gomma posteriore destra, ma anche nei passaggi successivi non ha trovato il passo per essere competitivo. Hinchcliffe invece è finito a muro durante il secondo giro del suo primo tentativo di attacco al tempo. Lo Schmidt-Peterson lo ha rispedito in pista con la vettura di riserva, ma nemmeno questo è servito per farlo entrare fra i primi trenta. Alonso e Hinchcliffe si giocheranno tutto nel Bump Day assieme a Karam, anche lui rallentato da una foratura, Chilton, O’Ward e Kaiser. I tre piloti più veloci fra questi sei otterranno il diritto di prendere parte alla 500 Miglia di Indianapolis partendo dall’ultima fila: gli altri dovranno rinunciare ai sogni di gloria con una settimana d’anticipo.
CLASSIFICA DELLE QUALIFICHE – 500 MIGLIA DI INDIANAPOLIS 2019