PHOENIX – La Verizon IndyCar Series si accinge a correre per il terzo anno consecutivo a Phoenix. L’ovale dell’ISM Raceway ospita la serie questo fine settimana, dopo aver accolto i piloti e i team per una sessione di test di due giorni nel mese di febbraio. Proprio in occasione delle prove invernali è emersa in tutta evidenza una difficoltà pressoché cronica in fase di sorpasso, che in teoria non avrebbe dovuto presentarsi con la nuova configurazione aerodinamica delle monoposto rispetto a quelle della generazione degli aerokit.
Lo ISM Raceway non è un ovale particolarmente probante, ma i piloti per essere veloci possono percorrere solo una traiettoria prestabilita. Se si mettono le quattro ruote fuori dalla linea ideale, si trova molto sporco e il rischio di essere lenti o finire a muro è alquanto elevato. Per questa ragione è inoltre quasi impossibile superare, visto che uscire dalla traiettoria normale è uno svantaggio troppo grande. E la IndyCar si è quindi ritrovata nelle stesse condizioni di undici mesi prima, quando disputò una gara scialba e praticamente priva di azione.
Per ovviare a questo problema i gestori dell’impianto e la Firestone martedì hanno cominciato a gommare anche un’altra porzione della pista. Lo scopo era quello di creare una seconda traiettoria percorribile, in modo tale da incentivare i piloti a provare ad approcciare le curve in modo diverso e rischiare un sorpasso piuttosto che rimanere in scia di chi precede per evitare inutili azzardi. La Firestone per ben due giorni ha rodato la pista, gommando una linea più esterna di quella ideale in tutte e quattro le curve dell’ovale di Phoenix.
I risultati del lavoro sono stati contrastanti. In generale i piloti ritengono che la situazione sia migliorata, ma che sarà la gara a giudicare la bontà delle azioni di Firestone e proprietari dell’ISM Raceway. “Nel mio giro mi sono trovato sicuramente meglio – ha ammesso Pagenaud – Al momento è complicato prevedere quanto i piloti utilizzeranno effettivamente quella linea, perché non c’è un grande banking. Di certo la Firestone ha fatto un buon lavoro nel gommare la pista. In curva 3 e 4 qualcuno ha usato la linea centrale, e questo è positivo”. Sul punto si è espresso anche Newgarden: “In qualifica ha funzionato tutto bene, ma le risposte vere ce le darà solo la gara“.
Diversa l’analisi di Graham Rahal: “Gommare la pista va bene e ci aiuterà, ma la cosa funzionerà solamente se i piloti avranno il coraggio di provare a fare qualcosa di diverso e di cercare un sorpasso, invece di stare tranquilli e seguire la traiettoria ideale. Possono rendere più percorribile la parte esterna dell’ovale, ma se tutti si limitano a gironzolare all’interno non cambierà nulla”.