Petrucci: “Mi sento consapevole. Vincere non è un’ossessione”
19 Gennaio 2019 - 0:45
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Il ternano, promosso quest'anno nel team ufficiale, non si sbilancia sugli obiettivi per la prossima stagione, bensì ribadisce una concreta fiducia nelle sue capacità e di quelle del team

Da quando è stato “pescato” dalla Ducati nel 2015, affidato al team Pramac, Danilo Petrucci non si sente più un pesce fuor d’acqua nel motomondiale. Nel 2019, finalmente, una delle massime consacrazioni: essere promosso nel team ufficiale Ducati, al fianco del due volte vicecampione del Mondo Andrea Dovizioso. Altro compito arduo sarà quello di rimpiazzare un cinque volte Campione del Mondo come Jorge Lorenzo. Una sfida non semplice, che non getta però nello sconforto il ventottenne, deciso ad apprendere il più possibile dal suo compagno di team.

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La presentazione è stata emozionante, ma in Qatar avrò davvero il cuore che batterà a 1000. La moto è bellissima, vedremo quanto andrà forte. E’ un fatto inedito che nel mondo della MotoGP due compagni di squadra collaborino per raggiungere un risultato comune. Per Dovizioso sarà quello di vincere il Mondiale, per me quello di imparare il più impossibile da lui, di aiutarlo al massimo nello sviluppo e magari con questa moto vincere la mia prima gara. Di sicuro vorrei stare tra i primi 5 in classifica. Vincere non è comunque un’ossessione, punto prima di tutto a essere soddisfatto al termine della stagione. Voglio essere un pilota Ducati per tanti anni“.

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Petrux è serenamente convinto del suo buon rapporto con Dovizioso, e soprattutto con il team, fattore fondamentale per giungere alla vittoria: “Sono molto contento di poter lavorare con Dovizioso, ho sempre detto che prima di tutto è un ragazzo molto in gamba e poi è un grande pilota. Posso solo imparare da Andrea, siamo una grande squadra, insieme possiamo raggiungere i nostri obiettivi motivandoci a vicenda. Non mi sento rilassato ma consapevole, so di aver svolto un buon lavoro durante l’inverno, sono fiducioso“.

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