Romain Grosjean è considerato un ragazzo un pò “complicato”. Tanto talento ma in alcuni frangenti perde il senso della pista. Basta ricordare i numerosi episodi durante la scorsa stagione e le tante critiche cadute sullo stile di guida del pilota della Lotus. Il 2013 si apprestava ad essere l’anno della svolta, la stagione in cui Grosjean doveva dimostrare di valere un posto in F1. Il Campionato del francese è partito però con il freno a mano e la Lotus ha potuto contare sul proprio secondo pilota solamente dopo il Nurburgring. Grosjean all’Hungaroring è stato autore di una corsa davvero efficace: quasi sempre più veloce di Raikkonen, il francese ha chiuso la qualifica in terza posizione e durante le libere aveva mostrato un passo che gli permetteva di sognare addirittura la vittoria. Tutti noi ormai conosciamo Romain: pilota duro, non constante ma alle volte autore di prestazioni davvero importanti. Così è stato in Ungheria dato che Grosjean è stato autore di un sorpasso da cineteca all’esterno della curva quattro ai danni di Felipe Massa. Un sorpasso preparato e studiato, con la giusta dose di rischio e un’efficacia davvero ammirevole.
La manovra è stata davvero splendida, considerando anche il Massa sbadato che abbiamo visto all’Hungaroring (per ulteriori informazioni chiudere a Rosberg e Sutil). Ha attaccato Felipe nel rettifilo precedente sfruttando l’incertezza in accelerazione del brasiliano. Arrivato alla staccata il francese si è buttato all’esterno e ha impostato la traiettoria al doppio della velocità di Massa. Il risultato è stato un sorpasso all’esterno degno delle migliori firme storiche della Formula Uno. L’unica colpa del francese? Aver messo tutte e quattro le ruote all’esterno del manto stradale. Si sa, provare un sorpasso all’esterno non è mai semplice e impostare una traiettoria esterna comporta percorrere più chilometri di chi sta nella traiettoria ideale. Fino a qualche tempo fa non ci saremmo neanche posti il problema, anzi, una manovra del genere sarebbe stata lodata e applaudita. Oggi è tutto l’inverso: quando un pilota porta a casa dei sorpassi da applausi viene penalizzato con un drive through. Perchè? Perchè i piloti non possono più lottare come i bei vecchi tempi? Ci lamentiamo dei sorpassi “fasulli”, aiutati da DRS e Kers, però quando un pilota prova a forzare lo si manda subito dal preside. E’ inutile dire che in questa Formula Uno c’è qualcosa che non va.
Nel GP di domenica era presente Allan McNish nella commissione gara come rappresentante dei piloti. A che serve mettere un pilota tra i giudici se poi non viene considerata la sua opinione. In tal senso si è espresso Emanuele Pirro alle colonne di Autosprint: “Questo inasprimento delle sanzioni non nasce per perseguitare ma per educare. Sono gli stessi piloti a chiedere cosa è permesso fare e cosa no. Chiedono chiarezza, regole rigide e noi abbiamo solo ascoltato le loro direttive. Nella Formula Uno di oggi è tutto standardizzato e bisogna dare ai piloti limiti precisi. Le linee bianche che delimitano la pista sono come quelle dell’area di rigore, un fallo anche solo un centimetro oltre e l’arbitro è costretto a dare rigore. Nel nostro caso una penalità e questo è proprio il caso di Grosjean. Il pilota vorrebbe lodare la manovra e chiudere un occhio su quella piccola infrazione, ma è costretto a mettere da parte la sua parte agonistica per rispettare le direttive che gli vengono imposte”.
Pirro avrebbe anche ragione, ma non si può continuare in questa maniera. Penalizzare un pilota per una manovra del genere è davvero assurdo e ridicolo. La sicurezza in F1 viene prima di tutto ma bisogna anche avere dei limiti. Il rischio è sempre stato una parte fondamentale nell’automobilismo e come tale deve rimare. Il sorpasso di Grosjean merita una standing ovation dato che lo stesso Massa ha ammesso che il francese ha ricevuto una penalità davvero assurda. Il motorsport è fatto da sorpassi, rischi e da manovre al limite dei regolamenti, non da drive through o da bacchettate. Di questo passo non avremo mai più la nostra vecchia cara F1. Il problema non è il DRS, ma la mentalità che questa Formula Uno sta assumendo. Bisogna ragionare bene su questo punto e speriamo di non rivedere mai più penalità del genere.