INDIANAPOLIS – Un pilota di IndyCar non potrà mai sentirsi pienamente realizzato finché non avrà vinto la 500 Miglia di Indianapolis. Simon Pagenaud è perfettamente consapevole di questo, e sta facendo di tutto per colmare l’unica lacuna della sua carriera nel motorsport americano.
Il pilota francese, che nel 2016 si è laureato campione IndyCar al suo secondo anno col team Penske, era sempre stato respinto dall’ovale di Indianapolis. Nonostante sia un pilota ricco di talento e abbia sempre guidato per i team di ottimo livello, Pagenaud non è mai riuscito a combinare granché nella gara più importante della categoria. In sette partecipazioni alla 500 Miglia di Indianapolis, l’ex pilota dello Schmidt-Peterson Motorsports non è mai arrivato fra i primi cinque, ed è entrato nella top ten solo in tre occasioni. Il suo miglior piazzamento è stato il sesto posto della passata stagione.
Quest’anno Pagenaud vuole cambiare a tutti i costi la sua storia a Indianapolis, e lo ha dimostrato coi fatti. Dopo aver vinto la gara disputata dieci giorni fa nell’infield, il pilota del team Penske ha realizzato la sua prima pole position sull’ovale più rinomato al mondo, riportando la pole in Francia dopo 100 anni: l’ultimo poleman transalpino era stato Rene Thomas nel 1919.
“E’ davvero un momento indimenticabile; un qualcosa di assolutamente speciale e incredibile – ha dichiarato Pagenaud dopo essere sceso dalla sua DW12-Chevrolet nel trionfale Fast Nine Shootout – Ovviamente anche la scorsa settimana è stata speciale per me, ma questo traguardo è ancora più importante. Il Team Penske è stato fantastico, e mi ha dato una macchina eccezionale. Non potrò mai ringraziare abbastanza la squadra e anche i miei compagni, che sono piloti fenomenali e mi spingono a dare sempre il massimo. Questa è la gara più importante al mondo, e io sono in pole. Pazzesco”.