INDIANAPOLIS – Simon Pagenaud ha finalmente spezzato la maledizione di Indianapolis. Dopo aver vinto per la terza volta in carriera la gara disputata nell’infield, il pilota francese è riuscito a prendersi per la prima volta in assoluto la pole position della 500 Miglia di Indianapolis grazie a quattro giri a dir poco tirati e percorsi a una velocità media che ha sfiorato le 230 miglia orarie.
Il pilota del team Penske ha dovuto superarsi per mettersi davanti alle vetture dell’Ed Carpenter Racing. La scuderia statunitense, da sempre competitiva sull’ovale più rinomato al mondo, ancora una volta ha trovato un assetto perfetto e ha portato tutte e tre le sue monoposto a giocarsi la pole position. Carpenter, già tre volte in pole a Indianapolis, si è avvicinato tantissimo alla quarta affermazione in qualifica, ma Pagenaud è stato più bravo di lui. Il pilota americano può comunque sorridere per il secondo posto ottenuto e per le prestazioni dei suoi compagni di squadra Pigot e Jones, che hanno conquistato la terza e quarta posizione.
Altra giornata fantastica per Herta. Il rookie dell’Harding-Steinbrenner Racing si è qualificato in quinta posizione, ed è stato il più veloce fra i piloti motorizzati Honda, nonché l’unico debuttante che ha stappato l’accesso al Fast Nine Shootout. Herta non si è fatto prendere dall’emozione del momento, e si è messo alle spalle piloti e team molto più quotati, come Will Power, sesto. L’australiano ha pagato un primo giro non all’altezza, che gli ha impedito di lottare per posizioni migliori dopo quanto fatto vedere il sabato. Alle spalle di Power scatteranno Bourdais, Rossi e Newgarden.
Le posizioni dalla decima alla trentesima erano già state assegnate nelle qualifiche del sabato, con Andretti decimo davanti al compagno di squadra Daly, Castroneves ed Ericsson. Quattordicesimo Sato, mentre il cinque volte campione IndyCar Dixon partirà diciottesimo. Peggio è andata all’altro pilota del team Ganassi: Rosenqvist infatti si è qualificato in ventinovesima posizione, evitando per il rotto della cuffia il Bump Day. Leggermente meglio è andata ad Hunter-Reay, ventiduesimo.
Clamorosamente eliminato nel Last Row Shootout Alonso, che assisterà alla 500 Miglia di Indianapolis da spettatore, così come O’Ward e Chilton. Nella sessione di qualifiche decisiva per determinare l’ultima fila dello schieramento, a ottenere la qualificazione alla gara più rinomata della IndyCar sono stati Karam, Hinchcliffe e Kaiser, che ha regalato una boccata d’ossigeno a un Juncos Racing in crisi di budget e messo in difficoltà dal punto di vista sportivo anche da un incidente del suo pilota nelle prove libere. Kaiser si è però rifatto con gli interessi nel Bump Day, per la gioia di Ricardo Juncos e la disperazione della McLaren.