INDIANAPOLIS – Simon Pagenaud ha spezzato la maledizione di Indianapolis con una gara straordinaria, e per la prima volta in carriera ha trionfato alla 500 Miglia di Indianapolis. Il pilota del team Penske è inoltre riuscito a vincere partendo dalla pole position, come nessuno negli ultimi 10 anni: l’ultimo a farcela fu Castroneves nel 2009.
Sebbene il campione IndyCar 2016 abbia comandato la gara per tantissimi giri e sia sempre stato velocissimo, destando l’impressione di averne più degli avversari, la sua cavalcata verso il trionfo non è stata certo facile. Rossi ha fatto di tutto per rendere la vita difficile a Pagenaud, e il pilota transaplino ha piegato il portacolori dell’Andretti Autosport con un sorpasso all’esterno, restituendo l’attacco mossogli da Rossi poche curve prima.
Durante la gara Pagenaud ha usato una strategia particolare, anticipando sempre i suoi rivali ed effettuando il rifornimento e cambio gomme prima di loro. Il pilota del team Penske ha sempre cercato di fare stint da 32-33 passaggi nelle fasi esenti da caution, provando a creare un buon gap sui suoi avversari piuttosto che a risparmiare etanolo. Al contrario, Rossi nel penultimo stint ha badato alla gestione del carburante, fermandosi al giro 177, ma la bandiera rossa scatenata dall’incidente fra Bourdais e Rahal ha mandato in fumo la strategia dell’Andretti Autosport.
“La caution non mi ha aiutato: ero già a posto col carburante – ha spiegato Pagenaud – In realtà ha dato una mano a Rossi. Il crash è stato violento e la bandiera rossa era necessaria per pulire la pista. Se avessimo continuato a correre in regime di caution, probabilmente avremmo avuto solo 8 giri di lotta vera. E io avevo abbastanza etanolo: nessun problema! Quando l’ho passato e mi sono messo in prima posizione ho anche risparmiato carburante, così da poter dare tutto negli ultimi giri e attaccare Rossi in caso di necessità. E come si è visto, quando c’è stato bisogno di lottare e riprendermi la posizione l’ho fatto. Bisogna essere sinceri: oggi il pacchetto migliore lo avevamo noi. La mia macchina era fenomenale, e a parte coi doppiati non ho mai avuto problemi nel guidare in condizioni di traffico. A un certo punto ho risparmiato carburante quando stavo dietro a Newgarden, ma la vettura era comunque fenomenale. Avevo un assetto perfetto e il giusto carico aerodinamico. Ai box hanno azzeccato ogni scelta. Guidavo la miglior macchina in condizioni di traffico e con pista libera. Facendo tutto il penultimo stint dietro a Newgarden, mi sono reso conto che potevo stargli dietro senza problemi quanto volevo e potevo superare lui o chiunque altro quando volevo”.
Sul finale di gara l’ex pilota dello Schmidt-Peterson ha detto: “Ho lasciato passare Rossi per stare in scia e risparmiare carburante, ma poi hanno sventolato la bandiera rossa. Alla ripartenza sono stato in grado di passarlo, e gli sono arrivato davanti. Sinceramente non ho mai temuto di non riuscire a riprendermi la posizione, e il mio unico intento era rimanere concentrato sul passo per tenermi Rossi dietro. In una gara come questa c’è molta tattica, e bisogna ragionare sempre a mente fredda. Montoya, de Ferran e Mears mi hanno insegnato tanto: ho cercato di applicare al meglio i loro suggerimenti e hanno funzionato”.