Immagine in copertina: © motogp.com
NB: voti non dettati dalla media matematica stagionale
Marc Marquez, voto 10 e lode
Non c’è molto da dire di questo fenomeno, perché tutto è già stato detto. Solo nel 2015 ha lasciato l’opportunità ad altri di vincere il mondiale, per il resto si è mangiato tutto e tutti. Sette titoli e non ha ancora 26 anni, inutile dire ancora una volta come sia assolutamente in grado di battere ogni record esistente. Quando riesce a domare la sua Honda in quel modo è clamorosamente spettacolare, nonostante sia pericolosissimo in certi frangenti, come quando prova a tenerla su nonostante la perdita dell’anteriore. Sperando che possa andargli sempre bene, porta al limite la sua moto pur non essendo la migliore del lotto (ad oggi è la Ducati quella più forte). Che dire di più? Ha guidato con una spalla malconcia per l’ultima parte di stagione, sta entrando sempre di più nella leggenda della MotoGP. Straordinario, assolutamente straordinario.
Andrea Dovizioso, 7
Anche quest’anno è stato l’unico a dare del filo da torcere a Marquez, ma al contrario del 2017, Dovi è risultato troppo incostante, specialmente nella prima parte di stagione, con quel triplo zero di Jerez, Le Mans e Barcellona che pesa come un macigno. Se per il primo caso la colpa non è certamente sua, le altre due cadute doveva assolutamente evitarle. La differenza con Marc è stata questa, ossia la costanza di prestazioni e capacità di restare in piedi nei momenti topici. Marquez qualche cosa la concede durante la stagione, certo, ogni anno sempre meno, e bisogna sfruttare alcune sue leggerezze per dargli maggiormente fastidio. Con questa moto Dovi poteva fare molto di più, sperando che il 2017 non sia stato solo un fuoco di paglia. Peccato, ci riproverà l’anno prossimo sicuramente.
Valentino Rossi, 6.5
Non terminava una stagione senza nemmeno una vittoria dal 2012, al suo ultimo anno in Ducati, segno evidente di un’involuzione drastica della Yamaha. Peccato, perché quest’anno è sembrato molto in forma, e nell’ultima parte di stagione ha buttato al vento se non due, almeno una vittoria sicuramente, quella di Sepang. E’ riuscito a finire sul podio del mondiale grazie alla sua costanza nelle prestazioni: è stato l’unico pilota a vedere sempre la bandiera a scacchi, anche dopo le cadute in Argentina, Malesia e a Valencia. Più di così non avrebbe potuto fare. Unica consolazione? Ancora davanti al compagno di squadra, nonostante lui una vittoria l’abbia ottenuta. Con altri due anni di contratto, forse gli ultimi della sua carriera speriamo che già dal 2019 possa avere a disposizione una moto degna di questo nome per un pilota come Rossi.
Maverick Vinales, 6.5
Un po’ come Valentino Rossi, fa quello che può con una moto decisamente inferiore alle aspettative. Riesce a vincere una gara, ma ha il cronico problema dell’inizio gara: parte sempre male, salvo poi recuperare dalla seconda metà in poi, e questo lo penalizza soprattutto nel confronto con il compagno di squadra. Servirà anche il suo apporto per risollevare le sorti della Yamaha. Al momento, non è pienamente giudicabile.
Alex Rins, 7.5
Lui invece è decisamente una sorpresa in positivo. Con la Suzuki riesce a ottenere risultati importanti e va vicinissimo alla vittoria in tre occasioni. Con un mezzo ancora più competitivo potrà certamente ambire a vincere qualche gara nella classe regina, e non è detto che la Suzuki non possa diventarlo. Crescita importante rispetto al 2017, bravo bravissimo.
Johann Zarco, 5.5
Onestamente? Ci aspettavamo molto di più dal francese. Dopo l’annuncio del suo passaggio in KTM è scomparso dai radar, come se si sentisse appagato di un qualcosa che fondamentalmente non ha ancora fatto. Prestazioni costantemente sotto la media, non ha fatto una bella stagione. Tempi duri gli attendono con la KTM.
Cal Crutchlow, 7
Quando non cade (e purtroppo gli capita spesso) riesce a fare delle ottime prestazioni. Anche una vittoria in questa sua stagione conclusa purtroppo con un infortunio che non gli ha permesso di concludere il mondiale. Lo aspettiamo più determinato che mai nel 2019.
Danilo Petrucci, 5
Crediamo di poter affermare senza possibilità di replica che questa stagione per Danilo sia stata decisamente insufficiente. Il pilota di Terni, che dal prossimo anno sarà ufficiale Ducati ha avuto solo un acuto importante in Francia, dopodiché il nulla assoluto, e con una GP18 avrebbe dovuto fare molto di più. Non il modo migliore per avvicinarsi all’avventura con il team ufficiale. Speriamo sia stata solo una stagione di negativa prima del rilancio.
Jorge Lorenzo, 6.5
Qui abbiamo una delle note più positive del 2018. Sì, perché Jorge subito dopo l’accordo raggiunto con la Honda ha iniziato ad andare una bomba. Vuoi perché la Ducati è stata la moto migliore, vuoi anche che lo spagnolo dopo oltre un anno sia riuscito a cancellare i problemi di confidenza con la moto. Sia lui che la Ducati probabilmente pagano la poca pazienza, perché con un Lorenzo del genere da inizio 2019 il mondiale sarebbe molto pià alla portata, perché, non ce ne voglia Dovi, ma tra i due quello più accreditato a vincere un campionato è proprio lo spagnolo, che adesso avrà una sfida tutta spagnola con Marquez alla Honda. Tempi duri probabilmente attendono il Por fuera, vedremo come riuscirà a gestire tutta la situazione. Nostro pensiero prima di vederlo in pista? Sia lui che la Ducati hanno preso la decisione sbagliata. Felici di essere smentiti il prossimo anno.
Andrea Iannone, 5
Male. Questa è la parola per giudicare sia la sua avventura in Suzuki che questa stagione. Il pilota italiano, tranne qualche gara buona ha faticato tantissimo, specialmente nel confronto con il compagno di squadra. Adesso una nuova sfida lo attende in Aprilia, sarà chiamato a rialzare il team nostrano, ce la farà? Speriamo proprio di sì.
Dani Pedrosa, 6
Lascia la MotoGP uno dei piloti più cordiali, simpatici e corretti tra tutti. Questa ultima stagione è stata un po’ un calvario, così come le ultime che hanno sì regalato alcune vittorie di spessore, ma l’infortunio al braccio lo ha condizionato e nelle ultime stagioni non ha mai retto il confronto con Marquez. Quel 2012 brucia ancora, che peccato. Speriamo che la vita gli riservi qualcosa di bello e gratificante (oltre al ruolo di collaudatore in KTM), se lo merita proprio, un po’ tutti vogliamo bene a questo ragazzo, decisamente fuori dagli schemi, in positivo.
Alvaro Bautista, 7.5
Lascia la MotoGP nel suo anno migliore, quello che è coinciso anche con l’esordio nel team ufficiale al posto dell’infortunato Lorenzo a Phillip Island. Onestamente, meriterebbe più lui di stare in questa categoria di tanti altri, ma siamo sicuri che in Superbike farà parlare positivamente di sé.
Jack Miller, 5
Anche lui ha un po’ deluso come il compagno di squadra. Ci aspettavamo di più dalla coppia Pramac.
Pol Espargaro, 6
Acuto finale a Valencia con un podio straordinario, e questo gli ha permesso di conquistare la sufficienza, ma il rendimento suo e della KTM sono ancora insufficienti. Dovrà lavorare duramente insieme a Zarco per risollevare le sorti del team austriaco.
Franco Morbidelli, 6.5
Per essere all’esordio in MotoGP, non è affatto male, conquistando anche il “Rookie of the year”. Il prossimo anno una sfida ben più importante lo attende in Yamaha. Siamo curiosissimi di vederlo all’opera.
Hafizh Syahrin, 6
Anche lui un buon esordio, anche se niente di eccezionale. Rischia di perdersi in KTM.
Aleix Espargaro, 4.5
Discesa verticale clamorosa per lui e l’Aprilia. Speriamo possano risollevarsi nel 2019.
Bradley Smith, 5.5
Un po’ la stessa stagione del compagno di squadra, solo che non ha ottenuto un podio nell’ultima gara.
Tito Rabat, 6 di incoraggiamento
Titone ha saltato gran parte della stagione per infortunio. Questo è il nostro modo per dargli fiducia.
Takaaki Nakagami, 6
Non gli si chiedeva la luna. Ha fatto il suo.
Scott Redding, 4
Ha pensato più a tingersi i capelli e a creare polemiche sui social che a correre. Probabilmente non ci mancherà.
Grazie a tutti per averci seguiti, restate sintonizzati, numerose sorprese stanno per arrivare. Buon Natale e buon anno a tutti, con le pagelle torneremo a marzo per il Gran Premio del Qatar.