Pirelli, 0 – Non è nostra consuetudine mettere a giudizio il lavoro del fornitore unico del campionato mondiale di Formula 1 (e di conseguenza anche quello della FIA che ha approvato tutto ciò che state per leggere), ma questa volta non possiamo esimerci, visto che quanto successo è stato probabilmente determinante ai fini del risultato. Premettiamo subito che la Mercedes qui a Barcellona sarebbe stata favorita a prescindere, quindi il nostro non è un J’accuse, ma una semplice constatazione dei fatti. La casa italiana ha ridotto lo spessore del battistrada di 0,4 mm, un niente per i più, tanto per i team, perché le prestazioni e il tipo di lavoro sulle gomme è stato palesemente alterato e ha favorito alcune monoposto a discapito inevitabilmente di altre. E’ chiaro che ci riferiamo in primis a Ferrari e Mercedes, ma mettiamo dentro anche la Red Bull. Perché la scuderia di Maranello, quella che dei top team ha sicuramente lavorato meglio con gli pneumatici in questa primissima parte di stagione è stata costretta ad adattarsi a questa nuova conformazione di gomme (valida solo a Barcellona, Le Castellet e Silverstone)? La risposta è una, e si chiama blistering, ossia l’eccessivo surriscaldamento dello pneumatico che porta alla formazione di queste vesciche e che col passare dei giri porta inevitabilmente all’esplosione della gomma. Questo fenomeno è stato accusato da tutti i team durante i test di Barcellona, ma in particolar modo, stando ai presenti, dalla Mercedes, colei che ha sofferto più di tutti il blistering. La scuderia anglo/tedesca infatti ha subito l’eccessivo surriscaldamento della gomma durante in inverno, e da qui è nata la richiesta (ufficialmente da parte di tutti i team) alla Pirelli di cambiare per soli tre GP (quelli con asfalto nuovo) la composizione dello pneumatico, rendendolo più duro, abbassando lo spessore del battistrada e di conseguenza diminuendo di circa 15°C la temperatura di superficie della gomma, un’enormità, considerando che queste macchine possono variare le loro prestazioni anche solo per una folata di vento. La Ferrari infatti non riusciva nemmeno a prendere una Red Bull danneggiata, Vettel è stato costretto ad anticipare il primo pit e a farne uno in più degli altri (strategia sbagliata o necessità?). Detto questo, ci dispiace enormemente, specialmente per chi scrive, perché pensiamo che Pirelli negli ultimi anni abbia fatto un ottimo lavoro con le gomme, ma qui è stata fatta una scelta sbagliata e che ha inevitabilmente stravolto le carte in tavola, almeno per questo Gran Premio, e le regole non si cambiano in corsa. Problemi di blistering? Vai ai box e cambi le gomme. Come se non ci fosse mai stato questo fenomeno in Formula 1. Tutto sbagliato, e speriamo a questo punto che vengano confermate anche per Le Castellet e Silverstone questo tipo di costruzioni, altrimenti i dubbi su questo weekend aumenterebbero in maniera spropositata, e noi non lo vogliamo. Dopo questa premessa lunga, ma assolutamente dovuta siamo pronti con le pagelle del Gran Premio di Spagna.
Lewis Hamilton, voto 10 e lode – Dominante, è tornato in versione “The Hammer”. Un Hamilton così non lo vedevamo da molto tempo: non sbaglia niente e spreme la sua Mercedes fino alla fine, dimostrando a tutti la sua superiorità a Barcellona. Allunga in classifica mondiale e vince la seconda gara consecutiva, periodo d’oro per l’inglese.
Valtteri Bottas, 8 – Altra bella prova per il finlandese. Non parte in pole position per 40 millesimi ma riesce comunque a tenersi la seconda posizione quando conta. Canna la partenza, e per questo si becca mezzo voto in meno, ma grazie anche ai problemi di Vettel riesce abbastanza agevolmente a confermarsi dietro al compagno di squadra.
Max Verstappen, 8.5 – Non brilla particolarmente a inizio gara, tampona Stroll (non per colpa sua questa volta) e corre con l’ala danneggiata nelle fasi finali. Beh, riesce addirittura ad allungare su Vettel nonostante questo apparente enorme problema. Bravo, finalmente qualcosa di positivo quest’anno.
Sebastian Vettel, 7 – Soffre tremendamente il problema alle gomme per tutta la durata della gara. E’ costantemente il più lento dei top nel primo stint in tutti i settori, con le Medie nuove ha meno ritmo degli altri con gomme Soft usate e morenti. Ovviamente c’è stato qualcosa che non ha funzionato, è impossibile che la macchina migliore fino a questo punto abbia avuto un crollo generale così di sana pianta. Siamo curiosi di rivedere la Ferrari nelle piste senza questo cambio regolamentare, anche perché così viene difficile giudicare.
Daniel Ricciardo, 5.5 – Gara anonima per l’australiano. L’unico episodio degno di nota è il testacoda in regime di Virtual Safety Car. Niente, giornata no.
Kevin Magnussen, 8 – Il danese si conferma in un ottimo momento di forma. Per prestazioni e concentrazione sta surclassando il più quotato compagno di squadra. Certo, qualche sciocchezza in meno ci starebbe (vedi FP1 con Leclerc), sta “antipatico” a molti piloti, un motivo ci sarà caro Kevin.
Carlos Sainz, 7 – Si rifà nella seconda parte di gara, dopo essersi liberato di un caparbio Ericsson. Non male, davanti a Hulkenberg per tutto il weekend (al netto dell’incidente in partenza) riesce a portare a casa una settima posizione che fa morale e classifica.
Fernando Alonso, 7 – Anche per lo spagnolo più “vecchio” del circus una buona prova nel suo circuito di casa. Ci aspettavamo però la McLaren un tantino più avanti quest’anno, evidentemente sarà un 2018 ancora una volta interlocutorio per lui e la squadra. Nota di merito il bel sorpasso all’esterno stile 2013 in curva 3.
Sergio Perez, 6.5 – Una piccola gioia dopo il podio di Baku. Al momento tiene in piedi la baracca, viste le sfortune capitate ultimamente a Ocon. La Force India è comunque peggiorata rispetto all’anno scorso, ormai sembrano esserci pochi dubbi a riguardo.
Charles Leclerc, 7.5 – Conferma l’ottima prestazione dell’Azerbaijan portando a casa un altro punto importantissimo per sé e per la squadra. Sta iniziando a capire meglio la Formula 1. Obiettivo a Monaco? Magari il Q3.
Lance Stroll, 4.5 – Errore grossolano in qualifica, mancata ripartenza dopo VSC che causa il contatto con Verstappen e come se non bastasse le prende pure da Kubica venerdì. Siamo stati forse anche troppo generosi.
Brendon Hartley, 3 – Il bruttissimo incidente di sabato durante le FP3 compromette il weekend suo e della Toro Rosso. L’errore è grossolano, fortunatamente non si è fatto niente. Girano tante voci nel paddock, e sembra che per il neozelandese stia per arrivare la linea del traguardo della sua breve e davvero poco intensa carriera in Formula 1.
Marcus Ericsson, 6 – Lo premiamo per il modo in cui si è difeso nonostante le gomme finite su Sainz e il resto della compagnia che lo tallonava. Certo, è fuori dai punti, però ha mostrato carattere e determinazione, e per questo lo giudichiamo positivamente.
Sergey Sirotkin, 4 – Anonimo.
I RITIRATI
Stoffel Vandoorne, 4.5 – Molto sfortunato per il problema accusato sulla sua McLaren, però l’impressione è che non si stia trovando bene quest’anno. Bastonato costantemente da Alonso, deve ritrovare la retta via, altrimenti il suo talento si sprecherà malamente.
Esteban Ocon, 5 – Out per la rottura del propulsore Mercedes, il francese non sta attraversando un gran momento. Speriamo possa tornare ai livelli dello scorso anno, anche se la Force India non sembra permetterglielo.
Kimi Raikkonen, 7 – Il re degli sfigati, accusa due rotture in un solo weekend e porta a casa il secondo zero stagionale. Una mazzata terribile per il suo campionato. Adesso bisogna capire cosa si potrà recuperare da questi inconvenienti, perché il vero problema della Ferrari non è legato alle gomme, ma all’affidabilità. Capitano tutte a lui.
Romain Grosjean, 0 – Come ti viene in mente di accelerare durante un testacoda, facendo praticamente un burnout in piena traiettoria in una curva veloce e pericolosa? Una follia inaudita e pericolosissima per se stesso e per i piloti che sopraggiungono. Sembra il Grosjean del 2012. Una vera e propria fortuna che non sia successo niente di grave. Caro Romain, qui altro che Ferrari, rischi seriamente di stare fuori dalla Formula 1. Sveglia!
Pierre Gasly & Nico Hulkenberg, S.V. – Coinvolti nell’incidente con Grosjean, non possono fare nulla per evitare l’impatto.