Pagelle Singapore | Hamilton alieno, che mazzata a Vettel e alla Ferrari. Alonso fenomenale
17 Settembre 2018 - 16:01
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GP Singapore

Lewis Hamilton, voto 10 e lode – Che cosa possiamo dire a un campione del genere? Arriva a Singapore contro i favori dei pronostici, sembra soffrire durante le prove libere e nella prima parte della qualifica salvo poi stampare un tempo magistrale, dando una pista a tutti e girando come un matto. Lui la vittoria l’ha conquistata con quel giro superbo, perché la gara per lui è stata tutta una gestione, specialmente dopo il suicidio Ferrari. Ha avuto da soffrire un attimino per i doppiati in lotta davanti a sé, quando Verstappen si era avvicinato. Ma anche stesso, ne aveva decisamente di più di tutti. Non c’è molto altro da dire, stato di grazia incredibile, ma si dimostra ancora una volta più forte soprattutto mentalmente del suo rivale. Con questo Hamilton, Vettel non ha alcuna speranza di vincere il mondiale.

Max Verstappen, 9 – Con qualche problemino alla power unit Renault, Max riesce a piazzarsi in prima fila. Dopo essere stato passato da Vettel al via, riesce a rimettersi davanti dopo il pit-stop e ad allungare sul tedesco, decisamente troppo lento per ambire a un risultato positivo. Con una macchina e un motore degni di questo nome, Verstappen sarebbe in costante lotta per il campionato. La smettesse anche di fare vaccate, staremmo parlando di un certo campione. Speriamo che questo finale di stagione possa farlo crescere ancora per presentarsi ai nastri di partenza sereno e tranquillo (Honda permettendo).

© Getty Images / Red Bull Content Pool

Sebastian Vettel, 6 – E’ arrivato terzo, è vero, ma ci viene veramente difficile potergli dare un voto migliore di questo. La sufficienza è d’obbligo per chi arriva sul podio (la filosofia di chi scrive le pagelle di MotorSport Italia è questa, fatevene una ragione), ma quello che ci ha colpito in negativo è stata l’arrendevolezza che a un certo punto della gara lo ha colpito. Sembra spento Seb, poco tranquillo e quasi rassegnato. Ha voluto risparmiare le componenti del motore probabilmente, perché da qui a fine stagione dovranno essere sempre quelle, ma il ritmo che doveva dare con le UltraSoft non l’ha mai dato. Ha perso 4 secondi e mezzo dietro Perez, un’eternità (grazie anche alla pista oscena di Singapore, bella quanto volete, ma ogni anno ci dimentichiamo di come questo GP sia onestamente soporifero). Se l’atteggiamento deve essere questo fino a fine stagione, meglio concentrarsi sul futuro. Il campionato è ancora aperto, noi lo sappiamo, la Ferrari dice di esserne consapevole, ma lo è davvero? Speriamo cambi questo trend, al di là della squadra per cui tifiamo, per avere un bel finale di stagione combattuto e che possa regalarci emozioni fino alla fine. Certamente adesso Hamilton è in una posizione favorevole, e finora questo mondiale se lo sta meritando alla grandissima. Serve una scossa e una botta di fiducia in casa Ferrari.

Valtteri Bottas, 6 politico – Dal quarto al sesto posto non è successo niente, se non continui elastici. Questo è dovuto alla gestione gomme ma soprattutto all’impossibilità di superare in questa pista. Non c’è niente da dire. 6 politico.

Kimi Raikkonen, 6 politico – Anche lui come Seb si spegne dopo le libere.

Daniel Ricciardo, 6 politico – Weekend da dimenticare, specialmente vedendo la prestazione di Max.

Fernando Alonso, 8.5 – Gara mostruosa di Alonso: partito undicesimo, si è detto contento di essere finito appena fuori dalla top ten così avrebbe avuto la possibilità di scegliersi la mescola migliore per la prima parte di gara. Addirittura ha fatto segnare a un certo punto il giro più veloce della gara nel secondo stint. Primo degli umani al traguardo, speriamo davvero che qualcosa possa muoversi affinché resti in Formula 1, magari in Haas.

Carlos Sainz, 7.5 – Bella gara di Carlos, partito dodicesimo è riuscito a rimontare fino all’ottava posizione. Finalmente una prova positiva per lo spagnolo.

Charles Leclerc, 7.5 – Altra grande prova del monegasco, che riscatta il weekend di Monza. Dopo il botto di venerdì sembrava che la pressione potesse giocargli un brutto scherzo, ma non è stato così. Bravo!

Nico Hulkenberg, 6.5 – Un po’ deluso, ma è comunque finito a punti.

Marcus Ericsson, 6 – Anche lui si aspettava di più, ma non ha corso affatto male.

Stoffel Vandoorne, 6 – Partito diciottesimo, è riuscito a rimontare fino alla dodicesima posizione. Una prestazione che non gli regala punti, ma che comunque può renderlo soddisfatto.

Pierre Gasly, 5 – Male sia lui che la Toro Rosso in questo weekend. Anonimo.

Lance Stroll, 6 – Risale dall’ultima fila, fa un po’ la stessa gara di Vandoorne.

Romain Grosjean, 6 – Gli diamo la sufficienza perché ci piace il fatto che abbia ignorato le bandiere blu, era in lotta per una posizione, e quindi ha fatto il pilota. Che poi abbia violato il regolamento è un’altra storia.

Sergio Perez, 0 – Qui invece non ci è piaciuto assolutamente nulla! Tralasciando il fatto dell’incidente in partenza con Ocon, che è costato al francese il ritiro, Sergio ha spento il cervello con Sirotkin andandogli addosso. Una specie di fallo di reazione che non ci sta assolutamente. Penalizzato e mea culpa alla fine, quantomeno.

Brendon Hartley, 4 – Non sapevamo corresse in questo weekend, è stato una sorpresa leggerlo nella classifica finale.

Kevin Magnussen, 3 – Niente.

Sergey Sirotkin, 7 – Grandissima gara del russo, penalizzato alla fine per aver mandato quasi a muro Hartley (ah ecco dove l’avevamo visto), ma autore di lotte serrate con tutti gli avversari. Non voleva farsi superare per nessun motivo al mondo, e ha dimostrato di sapersi difendere e saper stare in mezzo a questa banda di pazzi con una macchina assolutamente inferiore rispetto alle altre. Davvero, ci è piaciuto tanto. Complimenti.

Grazie di cuore ad Andrea Righi per avermi egregiamente sostituto per le pagelle del Gran Premio d’Italia. Per lui è stato un ritorno, visto che su MotorSport Italia è stato il primo a stilare le pagelle di Formula 1, io ne ho solo raccolto l’eredità. A tra due settimane per il post Gran Premio di Russia.