Maverick Vinales: 9,5 Altro giro altra vittoria. Vinales ormai è una certezza più che una sorpresa, quest’anno per il mondiale bisogna battere lui! In Argentina lo spagnolo dimostra sin dal venerdi di essere al top, anche se le condizioni variabili del sabato gli creano qualche difficoltà di troppo, e le qualifiche non vanno benissimo. Nel warmup però le condizioni ritornano stabili, così come la sua competitivitá sul passo gara. Alla partenza attacca subito le Ducati di Abraham e Petrucci, poi raggiunge Crutchlow mentre Marquez spinge fortissimo per guadanare margine. Quando Maverick sopravanza la Honda di Cecchinello il 93 ha circa due secondi di vantaggio, ma per sua sfortuna si stende in curva due, lasciando via libera allo spagnolo della Yamaha. Dopo aver accumulato un buon vantaggio a suon di giri veloci gestisce la gara fino al traguardo. Non poteva sperare in un inizio di stagione migliore.
Valentino Rossi: 8 Come in Qatar, anche in Argentina il weekend di Rossi parte in salita. Le solite prove di comparazione al venerdì, alla ricerca del setup migliore, non hanno gli effetti sperati ed il nove volte campione del mondo si ritrova nelle retrovie. La pioggia del sabato non consente un attacco alla top10 e sarà costretto alla Q1. Nonostante la compagnia eccellente riesce a conquistare l’accesso in Q2, e così una discreta settima posizione in griglia. Dopo la partenza segue fin quando puo il più veloce compagno di box, resta qualche giro alle spalle di Crutchlow per poi superarlo a poche tornate dal termine, quando ormai Vinales è bello che andato. Ovviamente, per come si era messo il weekend il secondo posto è oro colato, ma in ottica mondiale bisogna iniziare a capire come “insidiare” Vinales…prove del venerdi permettendo.
Cal Crutchlow: 8 Il buon Cal, dopo il brutto debutto in Qatar ha reagito alla grande, portandosi a casa un fine settimana concreto e produttivo, conclusosi con un podio meritatissimo. Veloce e competitivo già dal venerdi, ha gestito bene le difficili qualifiche conquistando una fondamentale prima fila. In gara da il massimo, facendo sudare non poco Rossi, che solo verso fine Gran Premio riesce a portare l’attacco decisivo. Un podio meritato, per lui ed il team italiano, che dallo scorso anno stanno aiutando non poco la Honda quando i piloti ufficiali commettono errori.
Alvaro Bautista: 7,5 Quarto posto a 6 secondi da Vinales con una Ducati GP16 privata, non affatto male! Il pilota spagnolo ha dimostrato per l’intero weekend una gran competitività, mentre le GP17 ufficiali sprofondavano nelle zone basse della qualifica. Una prima parte di gara non entusiasmante lo priva, forse, di un tutt’altro che impossibile podio. Nelle ultime dieci tornate infatti, è spesso uno se non il più veloce pilota in pista. Bello il duello con Zarco, che dopo aver rintuzzato un paio di volte gli attacchi dello spagnolo, deve arrendersi e lasciarlo andare.
Johann Zarco: 7 Il francese del team Tech 3 si conferma dopo l’ottima prestazione, anche se conclusa con una caduta, del Qatar. Dimostra sempre un ottimo passo gara, sin dalle prove libere. Purtroppo per lui non riesce a conquistare una posizione tra i primi dieci, ed è costretto alla Q1, insieme a tanti altri top riders. La partenza a centro griglia non lo aiuta, ma riesce a districarsi bene tra i piloti più lenti, raggiungendo quasi subito le posizioni che contano. Dopo la caduta di Pedrosa ingaggia un bel duello con le Ducati di Petrucci e Bautista, riesce a tenere a bada l’italiano dovendo però desistere allo spagnolo. Una quinta posizione che vale comunque tanto. P.s. Mai visto nessuno guidare una Yamaha in quel modo, spettacolare.
Jonas Folger: 6,5 A differenza del suo compagno di box, il tedesco del Tach 3 impiega molti più giri a recuperare posizioni in gara, complice forse una meno aggressiva prima parte di gara. Ciò gli garantisce però una buona condizione delle gomme a fine gara, fondamentale per poter sopravanzare un Petrucci in grande difficoltà.
Danilo Petrucci: 6 Ottima prima parte di gara per Danilo, che duella alla pari con Pedrosa, Zarco e Dovizioso. Dopo la metà gara però, le sue Michelin iniziano ad abbandonarlo e non può nulla contro i ben più veloci Bautista e Zarco. Detto questo ci si aspettava qualcosina in più, vista l’ottima qualifica e soprattutto la buona velocità dimostrata in tutte le sessioni di libere. È comunque la prima GP17 al traguardo, distanziata di circa 20 secondi, e visto che Dovizioso non ne aveva molto di più dello stesso Petrucci, c’è bisogno che a Borgo Panigale riflettano sulla nuova moto.
Scott Redding: 6- Conclude ottavo a 5 secondi dal compagno di box, che però guida una GP17. Per sua sfortuna 20 secondi più avanti c’è Bautista con una GP16 uguale alla sua.
Jack Miller: 6 Nono a due decimi da Redding, un alto buon piazzamento per Jackass. Paga l’arretrata posizione in griglia, anche se riesce a recuperare subito qualche posizione dopo lo start. Non riesce a seguire Folger da metà gara in poi, ma considerando quanto successo a Pedrosa e Marquez quando hanno provato a forzare, allora possiamo capire il perchè.
Karel Abraham: 7+ Weekend da ricordare per il pilota di Brno. Sempre nei primi dieci durante le libere e fantastico secondo posto in qualifica, dove sfrutta alla grande la datata GP15 a disposizione. Per sua sfortuna in gara gli equilibri si resettano e ritorna quasi subito a metà classifica. Complessivamente però un decimo posto vale tantissimo, ed è di gran lunga la sua migliore prestazione nella top class. Bravo!
Andrea Dovizioso: 5 L’Argentina per il Dovi ormai sta diventando un incubo. Steso per la seconda volta in due anni, questa volta almeno non all’ultima curva dell’ultimo giro mentre era secondo, ma cambia poco. Poco competitivo nelle libere, dove dimostra di poter avere una buona velocità, ma senza mai riuscire a mettere a segno il giro buono. In qualifica manca clamorosamente il passaggio in Q2, dopo aver dato otto decimi a tutti nel primissimo giro lanciato. Dopo la partenza nelle retrovie risale, portandosi alle costole di Petrucci, prova qualche attacco ma viene sempre respinto, fino al lungo che inganna Espargaro ( 5 ) e lo centra. Dubito che qualcuno si aspettasse una gara del genere, soprattutto vedendo la competitività di Bautista e Abraham, che con il dovuto rispetto non sono all’altezza di Dovizioso e Lorenzo. Come detto in precedenza per Petrucci, questa prestazione deve far riflettare Dall’igna ed i suoi uomini.
Jorge Lorenzo: 4 Ancora un brutto fine settimana per il campione 2015. Non che ci si aspettasse un miracolo dopo il Qatar, però almeno evitare di stendersi alla prima curva per un errore di valutazione. Detto questo il weekend argentino non è tutto da buttare, certo le prestazioni sono quelle che sono, ma si è visto qualche miglioramento, soprattutto nei confronti del compagno di box, più vicino in prova e qualifica. A proposito della qualifica, i crono di Jorge non erano affatto male sul bagnato, suo grosso punto debole da quando ci sono le Michelin. Ovviamente però stiamo parlando di Lorenzo, vanno bene dei piccoli passi avanti per adesso, ma da lui ci aspettiamo ben altro.
Marc Marquez: 4,5 Marc era l’unico che potesse impensierire Vinales, e la corsa si era messa più che bene dopo la partenza. Dai vari replay si vede effettivamente una “brutta” reazione della sua Honda su quel piccolo avvallamento, ma è anche vero che stava spingendo come un matto, convinto che Maverick sarebbe prima o poi arrivato. Un grave errore col senno di poi, vista l’incrdibile facilità e tranquillità con la quale Vinales ha gestito le prime due gare. Marc dovrà sfruttare tutto l’immenso talento a sua disposizione, e la Honda dovrà supportarlo al meglio. A tal proposito adesso arriva Austin, quale miglior Gran Premio per rifarsi subito…!?