Marc Marquez: 10 Come capita ormai dal 2013, quello di Austin è un risultato già scritto: Marquez vince e convince, ma soprattutto sembra essersi controllato per l’intera gara. Pedrosa parte bene e con la media all’anteriore, a differenza della sua hard, ma il ritmo impostato dal 26 non sembra intimorire più di tanto il campione in carica. Tempo che le sue Michelin vadano in temperatura e passa subito all’attacco, un paio di tornate al di sotto del 2.05, improponibile per gli inseguitori, ed il gioco è fatto. Certo manca il confronto con Vinales, unico ad aver dimostrato di poter essere della partita. Anche in questo caso però, va dato atto a Marquez di aver gestito benissimo la prima insidiosa parte di gara, mentre il rivale in Yamaha dopo una partenza così così è scivolato nella foga di recuperare prima possibile. Almeno per ora, l’impressione è che Marquez e Vinales siano un gradino ( se non due ) sopra gli avversari. Considerando che la Yamaha sembra andare benissimo ovunque, se vuole infastidire Maverick deve continuare ad essere lui quello che approfitta degli errori altrui, e non il contrario.
Valentino Rossi: 8 Ancora li, dopo Sepang 2015, al comando della classifica del Motomondiale! Certo l’errore di Marquez in Argentina, e quello di Vinales ad Austin hanno influito, ma Rossi non si smentisce riuscendo ad ottenere il massimo da queste prime tre gare, quando i presupposti dicevano altro. Ad onor del vero questo weekend “fila liscio” già dal venerdì, o almeno senza troppi patemi legati alle gomme o ad un assetto sbagliato. Purtroppo per lui, e per molti altri della griglia, Marquez e Vinales sembrano davvero irraggiungibili al momento. Approfittare dei loro errori sarà quindi fondamentale, e considerando la difficile situazione in casa Ducati ed un Iannone ancora arrancante, per Vale puntare sempre al podio è d’obbligo. Tra l’altro la prossima gara si corre a Jerez, dove nel 2016 ebbe il suo miglior fine settimana degli ultimi 5-6 anni a mio parere. Quale migliore occasione per confermarsi ancora più della partita!?
Dani Pedrosa: 8- Finalmente si rivede anche Pedrosa, quest’anno prima del solito tra l’altro. Già dalle prove libere aveva mostrato qualche buon guizzo velocisto, poi la svolta nel warmup, dimostrando di avere un passo che poteva valergli un podio. Così è stato, anche se la caduta di Vinales è stata fondamentale, col senno di poi. Unico pilota Honda a scegliere una Michelin media all’anteriore, ed infatti la sua prima parte di gara è ottima, unico ad impensierire ( forse ) Marc Marquez. Purtroppo per lui non riesce a staccare il 93, ed una volta andate in temperatura le coperture lo lascia li, in balia di Rossi. In un primo momento sembra resistere egregiamente, mantenendo un minimo di vantaggio sull’italiano, poi un drastico calo delle sue gomme lo costringe a desistere ed “accontentarsi” di un comunque ottimo terzo posto. Gran bel fine settimana, ma leggermente inferiore a Rossi proprio a causa di una scelta diversa rispetto alle altre Honda, che evidentemente non è stata la migliore.
Cal Crutchlow: 7,5 Il buon vecchio Cal risponde sempre presente! Dopo un brutto debutto in Qatar ha inanellato due ottimi risultati, probabilmente il massimo possibile, considerando la sua condizione. Sempre primo dei “privati” ed a ridosso dei piloti ufficiali. Gestisce benissimo le due Michelin hard nella prima fase di gara, lasciando sfogare uno scatenato Zarco. Nella seconda parte inizia a recuperare sul francese, fino al sorpasso decisivo a pochissime tornate dal termine. Oltre alla quarta posizione, il dato che più mi colpisce sono i 7 secondi di ritardo da Marquez…bravo Cal!
Johann Zarco: 7,5 È proprio vero, il francese fa sul serio, e lo fa benissimo! Ottima partenza, come sempre fino ad oggi, ottima prima parte di gara e bel duello finale con Crutchlow. Certo ne esce sconfitto, ma tiene alla grande nonostante delle gomme non all’altezza, causa anche lo sforzo iniziale per restare con Honda e Yamaha ufficiali. Nonostante un Crutchlow più a suo agio nel finale, Zarco non molla niente, chiudendo quinto ad un soffio dall’inglese. Piccolo neo l’entrata garibaldina su Rossi, che per fortuna aveva una grande via di fuga asfaltata davanti. È comunque pur sempre un rookie, ci può stare, ne abbiamo viste di ben peggiori in passato…
Ducati: 3 Boccitura netta per la casa di Borgo Panigale, purtroppo. Non è una questione di posizioni finali, o di distacco dai primi in se, bensì una semplice comparazione con le stagioni passate. La GP17 non è attualmente all’altezza delle sue precedenti versioni, o per meglio dire, non è un ragionevole passo in avanti. Lasciando da parte il discorso Lorenzo ( 5,5 ), che pian piano sta raggiungendo il livello del Dovi ( 6 ), ma è proprio grazie all’italiano che possiamo capire quanto sia difficile la situazione. Sia con la GP15 che con la GP16, il Forlivese è sempre stato super competitivo quantomeno nelle prime tre gare della stagione: Qatar, Thermas de Rio Hondo ed Austin. In questo 2017 a parte la prima gara, i risultati sono stati disastrosi, in primis con un generoso Dovizioso che comunque non ha potuto granchè. Nelle precedenti stagioni, su queste tre piste il podio era un obbiettivo ragionevole per la casa italiana, quest’anno assolutamente no, e con lo stesso pilota che ha ben figurato nelle precedenti edizioni. Purtroppo per adesso Lorenzo non riesce a fare ancora quella differenza per la quale è molto ben pagato, ma siamo sicuri che in caso contrario basterebbe? Quindici secondi di distacco ( Dovizioso ) sono quasi impossibili da nascondere per qualsiasi pilota. Urge rimedio, altrimenti ci accingiamo a rivivere la solita situazione in Ducati post Stoner.
Andrea Iannone: 5,5 Bisognerebbe dividere il weekend del pilota di Vasto in due parti: prima e dopo il dodicesimo giro di domenica. Quasi sconcertante la prima, dove arriva addirittura a dichiarare che si tratta del momento più basso nella sua carriera, quasi entusiasmante la seconda, dove inizia quasi senza motivo a girare su crono velocissimi, tant’è che recupera tantissimi secondi e posizioni su chi gli è davanti. Altri due giri ed avrebbe sopravanzato lo stesso Dovizioso, togliendosi forse una soddisfazione in più. Ora ha bisogno di capire cosa lo abbia messo in condizione di guidare così bene, e come sfruttare sempre una moto che ha evidentemente un buon potenziale. Forza Ianna!
Danilo Petrucci: 6 Anche lui si ritrova alle prese con una GP17 di cui sopra. Per l’intero fine settimana fatica a replicare i crono di Redding sulla GP16, ed anche per buona parte di gara non riesce a stargli davanti. Nel finale poi riesce a tenere un discreto ritrmo, che gli consente di sopravanzare Lorenzo e Miller ormai in difficoltà con le gomme. Il distacco da Dovizioso è molto contenuto, ma dubito che si aspettasse di lottare per entrare nei primi dieci a stento ad inizio stagione.
Jck Miller: 6,5 Altra buona gara per l’australiano del Marc VDS. La sua Honda non è certo quella di Marquez e Pedrosa, tantomeno quella di Crutchlow. Riesce comunque a ben figurare, soprattutto nelle prime fasi di gara, quando resta praticamente incollato alle due Ducai ufficiali. Purtroppo per lui cala molto nel finale, ed insieme a Lorenzo perde posizione sia su Innone che Petrucci. Detto questo sta dimostrando di aver fatto un netto passo in avanti. Continua così Jackass.
Maverick Vinales: 4 Voto negativo, e purtroppo meritato. Getta al vento un podio ( almeno ) praticamente già scritto. Errore mi vien da dire quasi di inesperienza, visto che dopo l’ennesima brutta partenza ha forzato troppo per recuperare su un Marquez in quel momento tutt’altro che in fuga. La traiettoria era leggermente larga, e come successo quasi a tutti in questi giorni, l’asfalto di Austin e le Michelin non hanno perdonato. Va anche detto che probabilmente nessuno si aspettava che Vinales riuscisse a mettere in discussione il dominio di Marquez ad Austin così tanto! Per l’intero weekend è stato attaccato virtualmente al codone della Honda, mancando per pochissimo il colpaccio in qualifica. Il vero ritmo di Marquez non lo abbiamo visto, se non per pochissimi giri, ma sicuramente Vinales non sarebbe stato molto distante, vedendo anche come hanno retto le gomme medie sulla M1 di Vale. Una vittoria qui, o anche solo un distacco minimo, avrebbe a mio avviso decretato una superiorità del duo Yamaha-Vinales “matemaica”. Giocarsela ad Austin con Marquez significa quasi certamente averne molto di più sul resto dei tracciati…