Sebastian Vettel, voto 10 e lode – Emozionante, veloce, martellante: sono tre degli aggettivi che meglio rappresentano il weekend di questo quattro volte campione del mondo, mica l’ultimo arrivato nonostante alcuni incredibili dubbi maturati da qualcuno durante lo scorso anno. Dubbi che hanno avvolto la Ferrari ancor prima l’inizio di questo mondiale, addirittura qualcuno ha pensato che questa macchina fosse un bluff, senza conoscere carichi di benzina durante i test, con fantomatiche SF70-H con il passo più lungo pronte a sostituire quella che, dopo una gara, ha il 100% di vittorie in pista. Il venerdì non è dei più entusiasmanti, i fantasmi del 2016 vengono fatti tornare a galla dai più disfattisti, poi una grande FP3, un’ottima qualifica e infine una gara sontuosa, condotta dal giro 25 alla fine senza lasciare alcuno spiraglio al bolide Mercedes, tutt’ora favorita numero uno per entrambi i titoli mondiali, però…
Lewis Hamilton, 6.5 – A.A.A. ritmo cercasi, persino a inizio gara, quando conduce ma senza mai dare la sensazione di poter andare via, così come nei tre anni precedenti per intenderci, ed è questo che fa capire che qualcosa davvero sta cambiando in Formula 1. Distrugge le gomme, anticipa la sosta e poi scompare nel nulla, non riuscendo a sopravanzare Verstappen, episodio che gli costa di fatto la gara. Noi come al solito non ce la sentiamo di mettere insufficienze per chi sale sul podio, però è certamente il peggiore dei tre nonostante il secondo posto, sì perché Bottas nel finale ne aveva di più, ma è stato bloccato dalla scuderia. Bello l’abbraccio nel finale con Vettel.
Valtteri Bottas, 7 – Un voucher probabilmente, però mette pressione a Hamilton nell’arco del weekend facendo segnare comunque ottimi tempi per essere all’esordio con la Mercedes. Badate bene, non sembra essere in grado di stare al passo di Lewis e Seb nel lungo periodo, però nel finale poteva tranquillamente lottare con il compagno di squadra per la seconda posizione, ma visto l’andazzo della gara forse in Mercedes hanno optato per la scelta migliore facendolo rimanere tranquillamente terzo, evitando così possibili disastri.
Kimi Raikkonen, 6 risicato – Ci aspettavamo molto di più dal finlandese della Ferrari, ma non ne aveva. Prendere oltre venti secondi dal compagno di squadra vincente è troppo. La nota positiva è che finalmente è riuscito a concludere un weekend di Melbourne senza problemi dopo la vittoria del 2013, però è pochino. In Cina ce lo aspettiamo quantomeno in lotta con Bottas, perché i suoi piazzamenti saranno fondamentali per l’andamento del campionato costruttori, e poi chissà, qualche bella sorpresa più avanti non sarebbe certo disprezzata.
Max Verstappen, 6.5 – La Red Bull ha più problemi del previsto e l’andamento dei piloti ne è la testimonianza. Bravo a tenere Hamilton dietro per parecchio tempo nonostante le gomme più usurate, tenta di prendere Raikkonen più volte, ma deve desistere. Gara anonima più che altro, però dopo l’errore banale di venerdì recupera parzialmente un weekend nato malissimo.
Felipe Massa, 7 – Innanzitutto bentornato Felipe. Un sesto posto che conferma come la Williams abbia lavorato discretamente durante l’inverno, sfornando probabilmente la migliore macchina degli ultimi anni dopo la versione 2014. Certo il gap con i top team (del momento, non che la Williams non lo sia) è difficile da recuperare in fretta, però può togliersi delle soddisfazioni da qui in avanti.
Sergio Perez, 7 – Ci aspettavamo un pelino in più dalla pantera rosa. Certo, un settimo posto è comunque lodevole, però è un po’ pochino nonostante il disastro nelle qualifiche. Mezzo voto in più per i sorpassi iniziali.
Carlos Sainz & Daniil Kvyat, 7 – Dopo il deludente finale di 2016 la Toro Rosso torna a respirare con una prestazione degna di nota dei suoi torelli, ormai cresciuti. Entrambi impressionano per la costanza di rendimento: Sainz vispo per tutto il weekend, Kvyat non si perde d’animo nonostante la sosta forzata nel finale di gara. Che sia una nuova rinascita per il russo di Roma?
Esteban Ocon, 7 – Non molla un colpo fino alla fine e si prende il suo primo punticino iridato dopo un bel sorpasso su Alonso e tenendo dietro il più esperto Hulkenberg. Bene bene.
Nico Hulkenberg, 6 di incoraggiamento – Forse poteva fare qualcosina in più cercando di passare quantomeno Ocon, ma non ci è riuscito e torna a casa con zero punti in classifica. La Renault sembra comunque in ripresa, e lui sforna un discreto weekend.
Antonio Giovinazzi, 8 – Straordinario debutto per il pilota di Martina Franca. Il dodicesimo posto di per sé non può certo entusiasmare in condizioni normali, ma è stato buttato giù dal letto sabato mattina per prendere il posto di Wehrlein e di fatto debuttare ufficialmente in Formula 1 senza svolgere le tre ore di prove il venerdì. Risultato? A due decimi dal Q2 e dal compagno di squadra in qualifica, semplicemente perfetto e senza sbavature in gara, penultimo tra i piloti arrivati al traguardo, ma lui appunto ci è arrivato. Che sia l’inizio di una gloriosa carriera.
Stoffel Vandoorne, 5 – Tanti errori dovuti sicuramente anche ad una macchina che obiettivamente è da mandare allo sfascio. Forse poteva fare qualcosina in più, ma il livello della McLaren è questo.
I RITIRATI
Fernando Alonso, 7 – Ha tirato in zona punti fino a quando la MCL32 non lo ha tradito: “Poche volte ho guidato una macchina così scarsa”. Povero Fernando.
Kevin Magnussen, 3 – Centra in pieno Ericsson al via e le prende costantemente dal compagno di squadra.
Lance Stroll, 2 – Un disastro.
Daniel Ricciardo, 3.5 – Tutte le attenuanti del caso, ma l’errore in Q3 è probabilmente la causa principale di tutti i suoi problemi domenicali.
Marcus Ericsson, 4.5 – Occhio che Giovinazzi vuole soffiarti il posto.
Joylon Palmer, 2 – Botto pesante venerdì, basta questo.
Romain Grosjean, 6 – Bene fino al ritiro causato dalla rottura del V6 Turbo Ferrari.
EXTRA PISTA
FOM, 0 – Problemi con le grafiche, i tempi e le immagini per tutto il weekend. Cos’è successo? Possiamo capire nelle FP1 per il rodaggio delle nuove grafiche, ma in gara non abbiamo mai avuto la solita classifica in fondo allo schermo. Certo, siamo tornati un po’ agli anni 90, ma nel 2017 è inaccettabile.
Charlie Whiting, 2 – Obiettivamente non possiamo essere contenti di vederlo ancora là, sembra sia il suo ultimo anno. Canna la partenza quando va nel panico per un bottone premuto per errore da chi controllava la piazzola di Kvyat, e non sapendo che fare decide di abortire lo start.
Gianfranco Mazzoni, 4 – Chi scrive si è sorbito la replica Rai sperando di sentire enfasi nello storico telecronista per il sorpasso ai box di Vettel, beh siamo rimasti delusi.