Marc Marquez, voto 10 e lode – Ci troviamo in questa situazione da anni, ossia non sappiamo che altro dire in merito a questo ragazzo. La Honda non è tutto sto granché: tecnicamente è peggiore della Ducati, forse se la gioca con la Yamaha, insomma guardate un po’ le altre RC213V dove sono. E’ proprio lui ad essere di un livello inarrivabile per tutti, e certamente la moto è fatta su misura per il suo stile di guida, quindi o si prova a batterlo nelle piste (poche) che meno lo aggradano, oppure bisogna sperare che cada come in Texas. Altro non si può fare, è arbitro anche di questo mondiale.
Andrea Dovizioso, 8.5 – Un risveglio dovuto da parte della Ducati, che porta tre moto 2019 a ridosso del primo posto. Dovi fa quel che può, tenendo dietro un arrembante (finalmente) Petrucci. Sorrisi e soddisfazione a fine corsa, ma è chiaro che c’è bisogno di altro per poter ambire al mondiale.
Danilo Petrucci, 8 – Finalmente abbiamo ritrovato il Petrux che tanto ci ha fatto divertire con la Pramac fino all’inizio dello scorso anno. Così come nel 2018, Danilo torna sul podio a Le Mans e lo fa con una prestazione di livello, cercando in tutti i modi di conquistare la posizione ai danni del compagno di squadra, che ha però fatto valere la sua esperienza ove necessario. Le voci di Bautista e Miller si fanno sempre più insistenti visto il solo anno di contratto, ma se riuscisse a fare costantemente prestazioni del genere potrebbe tranquillamente dire la sua.
Jack Miller, 7.5 – Questo cavallino australiano, gara dopo gara, dimostra di saperci davvero fare. La Ducati ha in casa un gioiellino e potenziale futuro campionissimo. Occhio a Jackass.
Valentino Rossi, 7 – Anche la Yamaha ha un ragazzetto niente male e che sembra promettere bene in futuro, peccato che la moto, seppur in crescita (lentissima) sia ancora dannatamente lontana dalla concorrenza, specialmente dalla Ducati. Lamenta di essere il più lento delle M1 in pista, però finisce quasi sempre davanti alle altre Yamaha, qualcosa vorrà pur dire.
Pol Espargaro, 8 – Grandissimo weekend per lo spagnolo della KTM. Dopo il podio di Valencia dello scorso anno questa è stata certamente la prestazione più convincente da quando la factory austriaca è tornata in MotoGP. Il forcellone nuovo in carbonio sembra abbia fatto tutta la differenza di questo mondo, e si vede. Bravi!
Franco Morbidelli, 7 – Buona prova per Morbido. Certo, dopo la prima fila di Jerez forse avrebbe voluto ottenere qualcosa in più, ma tempo al tempo, non bisogna affrettare il tutto.
Fabio Quartararo, 6 – Appena sufficiente, perché dopo una qualifica non entusiasmante si è fatto risucchiare nel gruppone dopo lo start, facendo una gara alla Vinales, ossia lenta all’inizio, veloce alla fine.
Cal Crutchlow, 5.5 – Scomparso dai radar, è stato inquadrato una volta nel finale, altrimenti nemmeno saremmo stati a conoscenza della sua presenza.
Alex Rins, 5 – Idem con patate, e fa strano perché dopo gli ultimi risultati ormai ce lo aspettiamo sempre davanti.
Jorge Lorenzo, 5 – Qui c’è poco da dire, sta in netta difficoltà: sembra essere tornato ai primi tempi con Ducati. Anzi, se possiamo permetterci, la situazione sembra ancora peggiore, così come sostenuto proprio da Lorenzo nelle scorse settimane.
Aleix Espargaro, 6 – Se la KTM sembra aver trovato il bandolo della matassa, la crescita dell’Aprilia è decisamente più lenta, ma c’è, e questo è già positivo.
Johann Zarco, 5 – Lui non ha voluto utilizzare il nuovo forcellone “Per non stravolgere troppo la moto da Jerez”. Mah, dopo la strigliata da parte dei piani alti a dire il vero ci aspettavamo altre decisioni, ma i piloti sanno sempre ciò che fanno, quindi dobbiamo limitarci a giudicare la sua prestazione in pista, ancora insufficiente.
Hafizh Syahrin & Miguel Oliveira, 6 – Le due KTM “Toro Rosso” hanno svolto il loro compitino rimanendo fuori dai guai in una pista dove basta un attimo per cadere, soprattutto per i rookie (o quasi come il malese). Entrambi a punti, quindi positivo.