Pagelle del GP di Corea
15 Ottobre 2012 - 16:03
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Vettel: 9. E con quella di ieri fanno tre vittorie consecutive per il due volte campione del mondo. Gara condotta dall’inizio alla fine (grazie ad una bella partenza) con ottima personalità, ma anche con qualche contrattempo dovuto ad una spiattellata e ad un’eccessiva usura delle gomme anteriori. Ora è leader del mondiale. FUGGITIVO

Webber: 8. Era stato grande al sabato, centrando la pole con un giro quasi perfetto e gettando le premesse per una grande gara. Purtroppo la domenica, come spesso è capitato in passato, fa una brutta partenza e non riesce a sfruttare bene la macchina col pieno di benzina. Peccato. OCCASIONE SPRECATA

Alonso: 7. Le Red Bull erano superiori, quindi ha centrato il risultato massimo. Da metà gara in poi non ha del tutto convinto e il suo ritmo è stato complessivamente inferiore rispetto a quello del compagno di squadra. Probabilmente il miglior Alonso avrebbe potuto mettere le ruote davanti a Webber, ma in fondo riesce a limitare i danni alla grande. CAPITALIZZATORE

Massa: 8,5. Da cinque gare a questa parte sembra tornato il pilota veloce del triennio 2006-2008. Parte bene passando Raikkonen, poi dopo la sosta infila un Hamilton in difficoltà e pian pianino recupera terreno su Alonso, fino al perentorio team radio che lo obbliga a stare ad una certa distanza da Fernando. Se la ricerca della riconferma lo fa andare così forte allora Maranello gli faccia un contratto a gettone. RITROVATO

Raikkonen: 6,5. La Lotus non è più quella delle prime gare, però nel corpo a corpo Kimi tira ancora troppo i remi in barca. Ci mette troppo a superare Hamilton e questo lo toglie dalla lotta per un podio che forse non era poi così impossibile. REMISSIVO

Hulkenberg: 8. Aveva iniziato la stagione prendendole da Di Resta, ma da Valencia in poi ha iniziato una serie di prestazioni convincenti, dimostrando velocità pura, ma anche grande intelligenza tattica. Mezzo punto in più per il sorpasso doppio a Hamilton e Grosjean. EFFICACE

Grosjean: 5. Ha corso con un bel peso sulle spalle, sapendo bene che altri incidenti non sarebbero stati tollerati, ma è parso l’ombra di sè stesso. Finisce a 18 secondi da Raikkonen, segno che qualcosa di meglio poteva essere fatto. SPAESATO

Vergne e Ricciardo: 8. Così come Massa anche loro hanno il sedile che scotta: forse questo spiega la loro grande gara, tutta condotta all’attacco. COMBATTIVI

Hamilton: 6. Nella prima parte è lì con Alonso, poi mette le soft  e inizia a perdere colpi. Nonostante questo lui non ci sta a perdere terreno, e rende la vita difficile a chi tenta di superarlo (Raikkonen ne sa qualcosa): uno che non si arrende e che lotta in quel modo merita la sufficienza, anche tenendo conto della gara negativa. Alla fine si porta a spasso anche l’erba sintetica del circuito, giusto per sottolineare che non è giornata. STOICO

Kobayashi: 2. Un incidente in partenza ci può anche stare, ma un errore di valutazione in frenata così grosso no. Non un gran modo di mettersi in mostra per chi cerca di conservare il posto in squadra.

Button e Rosberg: sv. Entrambi coinvolti nell’incidente al via e quindi non giudicabili.

Perez: 5. Contribuisce a creare caos allo start e butta via l’occasione di segnare punti tentando (e abortendo) la strategia di un solo pit stop.

Di Resta: 5. Finisce dodicesimo a 84 secondi dal leader, mentre il suo compagno di scuderia arriva sesto a 44 secondi. Paga l’usura eccessiva delle gomme posteriori.

Schumacher: 5,5. La macchina non c’è, però stavolta neppure il pilota. Ultima vettura motorizzata Mercedes al traguardo.

Maldonado e Senna: 5. La Williams è competitiva con temperature alte, curve veloci e coperture a mescola dura, quindi non in Corea del Sud.

Petrov, Kovalainen, Glock 6. Pic 5,5. De La Rosa 6, Karthikeyan 5. (A.R)