Pagelle del Gp dell’India
28 Ottobre 2012 - 14:13
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Vettel: 10-. Che poteva fare di più Sebastian? Il giro veloce forse, ma nelle ultime tornate ha dovuto fare i conti con il fondo che faceva scintille e ha saputo gestire la situazione con la calma che solo i campioni hanno. Quando la vettura è a posto nessuno al momento lo può contrastare.

Alonso: 9. La miglior risposta a chi lo dava già per fritto e finito. Parte bene e ingaggia subito un duello fantastico con le McLaren, e dopo essersi disfato di Hamilton e Button riesce a tenere il passo della Red Bull di Webber, poi lo passa in virtù dei problemi al Kers della Red  Bull numero 2. Bravo a cercare di mettere pressione a Vettel, anche se forse ha rischiato un po’ troppo nel finale.

Webber: 7. Parte veramente bene, ma non riesce a passare Vettel e a tenere il ritmo del tedesco. Riesce a stare davanti ad Alonso finchè il kers non comincia a fare le bizze, però nel momento del sorpasso pare un po’ troppo spaesato.

Hamilton: 7,5. Chissà cosa avrebbe potuto fare senza i problemi al cambio. Di certo dimostra di non mollare mai, recuperando 10 secondi a Webber nello stint finale, anche se, come Alonso, ha corso qualche rischio di troppo. Deve cominciare a partire meglio, altrimenti non potrà tornare sul podio.

Button: 5,5. I suoi ripetuti giri veloci nelle fasi conclusive della corsa mostrano che Jenson non è riuscito a sfruttare appieno le potenzialità della sua McLaren. Tira troppo i remi in barca nel corpo a corpo e non è la prima volta che succede.

Massa: 6+. Sulla sua macchina non sono stati installati gli ultimi aggiornamenti al fondo e all’estrattore, però è apparso in calo rispetto alle ultime brillanti prove. Probabilemente è stato penalizzato anche dall’eccessivo consumo di benzina. Molto bravo a tenersi alle spalle Raikkonen, che era decisamente più veloce di lui.

Raikkonen: 5. Non c’è niente da fare: quando guida da solo è il Kimi di sempre, ma quando è alle spalle di qualcun altro fa troppa fatica a tentare un sorpasso. Stavolta non l’ha praticamente mai provato. In aggiunta, il settimo posto in qualifica è dovuto ad una sua errata scelta di assetto.

Hulkenberg: 6,5. La sua serie di buoni risultati va avanti anche in India. Ottava posizione e punti importanti sul circuito di casa per la sua scuderia.

Grosjean: 5. In qualifica è l’ombra del pilota velocissimo ammirato per gran parte del campionato: in gara qualcosa di buono lo ha anche fatto, però un nono posto non basta a strappare la sufficienza.

Senna: 7. Tante volte lo costringono a saltare una sessione di libere per far posto a Bottas, eppure stavolta non paga pegno. E’ stato brillante tutto il weekend, mostrandosi veloce e combattivo. Avanti così.

Rosberg: 5. Ok: la Mercedes ora è un bidone, ma lui non doveva avallare la scelta del team di non farlo girare nel Q3. Poteva partire settimo, invece dal decimo posto tutto è risultato più difficile.

Di Resta: 5. Il buon Paul, Singapore a parte, sta prendendo sempre più la paga da Hulkenberg, beccandosi anche oggi quasi 30 secondi.

Perez: 5. Da quando ha firmato il contratto che lo legherà alla McLaren non più ottenuto buoni risultati. Come a Suzuka è stato tradito dalla sua aggressività, ma è giovane e si rifarà.

Kobayashi: 4. Chi l’ha visto in India? Così non conserverà mai il sedile: sveglia Kamui!

Schumacher: sv. Quest’anno non gli è quasi mai andata bene. Oggi gli hanno forato una gomma. Peccato.

Ricciardo e Vergne: 5 e 4,5. Bravissimi in Corea, oggi impalpabili. Vergne riesce a farsi notare solo per aver rovinato la gara di Schumacher.

Maldonado: 5,5. Se la stava giocando con Kobayashi e Senna, poi una toccatina col pilota giapponese gli fora una gomma e lo costringe a fare i miracoli per non insabbiarsi.

Petrov e Kovalainen 6,5, Pic 6, Glock 5, Karthikeyan 6, De La Rosa 5,5.

Extra: HRT: 1. La Catheram è una Formula Uno, la fu Hispania no. Nelle gare più difficili per i freni ha sempre patito la rottura di questo particolare tecnico: è un pericolo non solo per gli avversari, ma anche per chi la guida.

I gufi del Web: 0. Prima di augurarsi una rottura meccanica o un incidente di un pilota bisognerebbe ricordarsi che chi scende in pista rischia la vita ad ogni curva e che il pericolo è sempre dietro l’angolo. (A.R)