Pagelle (e considerazioni) Brasile | Lo spettacolo indecente offerto da Whiting & Co. Obrigado Felipe!
15 Novembre 2016 - 16:56
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safety-carPiccola premessa, o considerazione se volete, prima di passare alle pagelle del Gran Premio del Brasile: domenica è andato in scena uno spettacolo che definire “indecente” è riduttivo. Con una pioggia del genere queste macchine non possono correre, perché l’assurda regola del parco chiuso non permette il cambio di assetto tra qualifiche e gara, ragion per cui i piloti si ritrovano spesso e volentieri a gareggiare con dei bolidi adatti per l’asciutto e non per il bagnato, il che è pericolosissimo (mettiamoci anche delle Pirelli Full Wet non proprio aderenti). Si parla tanto, giustamente, della sicurezza, inventano assurdità come l’Halo, propongono di chiudere gli abitacoli, di coprire le gomme posteriori (siamo in Formula 1 per la miseria!) e poi peccano clamorosamente nelle basi del motorsport. La colpa poi di Whiting è chiara: la bandiera rossa, così come successo a Suzuka nel 2014, non fa altro che peggiorare la situazione, non ha alcun senso aspettare quando sai benissimo che le condizioni meteorologiche (sempre soggette a variazioni) non promettono nulla di buono. Così facendo fai correre i piloti al buio e in condizioni di pista ben peggiori, un casino incredibile. I Co. dal canto loro fanno regolamenti assurdi, come l’abolizione dei test in pista o del parco chiuso, e questo porta alla creazione di altri regolamenti altrettanto assurdi: che cosa si sta facendo per migliorare la Formula 1? E’ più sicura? Ne dubitiamo. Dov’è la ghiaia? Boh. Il direttore di gara è all’altezza? No. Dove sono i 10 secondi di Stop/Go? Ah chi lo sa?!. Ma cos’è diventata sta Formula 1? Altro che giungla, come direbbe qualcuno. Davvero, quest’anno si è superato il limite della decenza, sperando vivamente che nel 2017 a cambiare non sia solo il regolamento. Veniamo alle pagelle: ovviamente possiamo considerare ben poco, è stata una non gara, ma qualche spunto interessante ovviamente c’è.

Bernd Mayländer, voto 10 e lode – Il pilota della Safety Car ha fatto un sacco di giri in testa, avrebbe meritato quantomeno il podio. Sarà per la prossima volta!

Lewis Hamilton, voto 10 – Tornando seri, il campione inglese tiene ancora aperto il mondiale, ma la tanto acclamata pioggia non ha dato gli effetti sperati per quanto riguarda il suo compagno di squadra, attento a non rischiare niente. Lui deve solo vincere e sperare che accada qualcosa di grave (sotto l’aspetto sportivo ovviamente) a Rosberg ad Abu Dhabi. Per il resto, gara condotta magistralmente sotto l’acqua e super qualifica sabato.

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Nico Rosberg, 8 – Non rischia niente, nemmeno la difesa su Verstappen dopo una delle 560 ripartenze. Anche così si vincono i mondiali, e lui si sta comportando alla grande.

verstappenMax Verstappen, 10 – Non è tanto il sorpasso su Rosberg, bello sicuramente, a far alzare questo voto: è stato deciso nel momento in cui si è preso la posizione su Perez e il meritatissimo podio. Diciamoci la verità, la Red Bull l’ha un po’ tolto dalle scatole con quella strategia suicida, ma si è riscattato alla grande. Quel controllo all’Arquibancadas è da applausi. Peccato sia spesso scorretto, non ne ha bisogno per diventare il migliore.

Sergio Perez, 9 – Grandissima gara e podio sfumato per un nulla. Aggressivo quando serve, porta a casa un risultato insperato alla vigilia.

Sebastian Vettel, 7.5 – Gara dai due volti: all’inizio un testacoda pregiudica la sua corsa, e alla seconda ripartenza è addirittura quindicesimo, ma una bella rimonta lo porta fino alla quinta posizione, non male visto come si era messa.

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Carlos Sainz, 8 – Grandissima gara sotto l’acqua e risultato eccezionale per lui e la Toro Rosso in un periodo tutt’altro che positivo. Bravo!

Nico Hulkenberg, 6.5 – Onestamente in queste condizioni ad Interlagos ci ha abituati a ben altre prestazioni (vedi 2012). Ci aspettavamo di più.

Daniel Ricciardo, 6 – Scoppola subita dal compagno di squadra e mai pienamente a suo agio.

nasrFelipe Nasr, 9 – Come la sua posizione in classifica: per lui primi punti iridati quest’anno e lacrime dopo la bandiera a scacchi per il risultato ottenuto in casa. E’ una boccata di aria fresca per lui e per la squadra in un momento di seria difficoltà, bravi!

Fernando Alonso, 6.5 – Onestamente poteva fare qualcosina di più, ma anche lui pecca nell’errore all’Arquibancadas che gli fa perdere parecchie posizioni. Un punto da cui ripartire comunque.

Valtteri Bottas, 5.5 – Mai inquadrato.

Esteban Ocon, 6 di stima – Ha fatto una gara superba fino agli ultimi giri, quando poi ha dovuto cedere la zona punti ai più quotati avversari. Peccato.
Bravo ad evitare Raikkonen all’ultimo dopo l’incidente del finlandese, riflessi da 10 e lode, poteva finire molto male.

Daniil Kvyat, 5.5 – Vedi Bottas.

Kevin Magnussen, 5 – Uno dei primi a provare la follia con le intermedie, ma non ha avuto alcun vantaggio.

Pascal Wehrlein, 4 – Sembra sfiduciato: ha subito parecchio il compagno di squadra nell’ultimo periodo, tanto da essere scavalcato anche nei progetti futuri Mercedes visto il passaggio in Force India. Che ne sarà di Pascal?

Jenson Button, 4 – Non ci ha capito niente per tutta la gara: non andava bene né con le Full Wet, tanto meno con le Intermedie. Gara no!

Felipe Massa, GRAZIE – Chi scrive non ha mai considerato Massa al livello dei campioni del mondo, ma sono tre i momenti fondamentali della sua carriera e che non potrò mai dimenticare:
1– Il 2008, un anno pieno di sfighe (ma anche errori grossolani, vedi Malesia e Silverstone) culminato dal sorpasso di Hamilton su Glock. Ecco, quel ragazzino diciottenne davanti alla tv piangeva almeno quanto il buon Felipe, ringraziandolo per le immense emozioni provate. Avresti meritato quel mondiale per tanti motivi, sarebbe stata la ciliegina sulla torta di tre anni a grandi livelli.
2– L’incidente di Budapest è sicuramente uno dei momenti più drammatici provati da 20 anni a questa parte. Rivederlo in pista già a Melbourne è stato un qualcosa di eccezionale.
3– Il team radio di Smedley a Hockenheim nel 2010 ha probabilmente segnato la fine dei sogni di Massa. Fatto in quel modo e in diretta mondiale fa male, inutile nasconderlo, ma crediamo che proprio in quel momento sia finita davvero la speranza di Felipe di poter diventare un campione del mondo.

Detto questo, grazie davvero Felipe, quella camminata e quegli applausi davanti al tuo pubblico te li meriti tutti. Chi è cresciuto con te, Schumi, Button, Alonso, Kimi, Montoya, Hakkinen e tutti quei piloti fortissimi non può che ringraziarvi, sempre. Obrigado!

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