Lewis Hamilton, 10 e lode – Settima vittoria del britannico in Ungheria, forse la più sudata di tutte. Sempre attaccato “al cambio” di Max Verstappen, sembrava non poterlo sorpassare. Dopo la seconda sosta, la vittoria appariva più come un miraggio nel deserto. Una volta attivata la modalità HammerTime, Hamilton ha iniziato a segnare giri veloci a raffica riportandosi sotto alla Red Bull in un attimo, liquidandolo come se fosse fermo. Ora è a -10 da Michael Schumacher e più si avvicina, più merita di entrare nell’olimpo.
Max Verstappen, 10 – Se si contassero solo le ultime cinque gare, sarebbe lui l’attuale leader del mondiale. Con il secondo posto di ieri ha completato un campionato intero con gare chiuse sempre in top 5. Vittoria mancata per un soffio, ma finalmente è arrivata la prima pole position in carriera che lo rende il 100° poleman della storia della Formula 1. Parte bene, guida anche meglio, ma purtroppo la sua RB15 questa volta lo tradisce sulla gestione delle gomme. Secondo posto amaro perché poteva ottenere di più.
Sebastian Vettel, 7.5 – Quando la sua SF90 non vuole saperne di andare avanti, arriva il quattro volte campione del mondo a mettere una pezza. Gestisce al meglio le gomme medie con cui è partito, effettuando la sosta dopo la metà gara. Con gomma rossa più nuova rispetto a quella di Leclerc, va a riprendere il compagno di squadra a un passo dal traguardo. Purtroppo più di così non ha potuto fare per colpa di una Ferrari (voto 3) che si becca un minuto dal vincitore, nonostante i piloti abbiano dato più del 100%.
Charles Leclerc, 6 striminzito – Un altro week-end poco felice per il piccolo cavallino della Rossa. Un altro errore, questa volta in qualifica, lo porta a danneggiare l’ala posteriore e forse a perdere un po’ di prestazione nel resto della sessione. In gara parte bene, ma un contatto inutile con Bottas rovina la gara al finlandese. Non riesce a gestire le gomme medie come il suo compagno di squadra e si ritrova a perdere secondi su secondi nell’ultimo stint, anche se chiude a 4 secondi da Vettel. Questa pausa può fare bene per ritrovare il grande Charles già a Spa e poi a Monza.
Carlos Sainz, 8 – Cosa bisogna dire dello spagnolo della McLaren se non che sta disputando la miglior stagione della carriera? Sta tirando fuori più di quello che la sua McLaren gli permette, ripercorrendo le orme del suo mentore Fernando Alonso. Gli avversari in campionato sono ormai distanti anni luce e ora la lotta è per il sesto posto di Pierre Gasly. La speranza è che l’iberico continui così e che McLaren in futuro possa regalargli molto di più.
Pierre Gasly, 4.5 – Ancora un fine settimana negativo per il francese della Red Bull. Mentre il suo compagno di squadra conquista la pole e lotta per la vittoria, lui è disperso nelle terre magiare alla ricerca di qualcosa che ancora non ha trovato (chissà cosa?). Come in Germania arriva addirittura dietro a team nettamente inferiori, come prestazione, rispetto alla sua RB15. Servono altre gare in stile Silverstone oppure il futuro del transalpino potrebbe essere sempre meno florido.
Kimi Raikkonen, 8 – Corre in Alfa Romeo come se stesse guidando per un top team. Continua ad ottenere risultati straordinari per quello che è il potenziale della sua Alfa Romeo. Porta ancora una volta la sua vettura in Q3 e guadagna altri punti pesanti che risollevano il Biscione dal fondo della classifica.
Valtteri Bottas, 5 – Riesce a partire davanti al compagno di squadra, ma dopo un ottimo spunto inizia a essere infilato a destra e manca, beccandosi sportellate pure dalla vettura di servizio fuori dalla pista. Gara rovinata dal contatto con Leclerc, finisce in fondo ma suda sette camicie per tornare in zona punti. Fatica a passare vetture ferme rispetto al suo missile e si ritrova a lottare per la seconda posizione del mondiale con Verstappen anziché per la prima con Hamilton. Il fiato sul collo di Ocon ora è molto più importante.
Lando Norris, 6.5 – Riesce a tornare il Lando che abbiamo conosciuto quest’anno, ma solo in qualifica. In partenza tenta di passare una delle Ferrari ma perde anche la posizione sul compagno Sainz. Al pit stop la sfortuna vuole che una delle gomme non esca, perdendo tempo e posizioni. Finito dietro a Gasly, non riesce più a sopravanzarlo e chiude quasi ai margini della zona punti. Peccato.
Alexander Albon, 6.5 – Sta per tutto il weekend davanti al suo compagno di squadra che una settimana prima aveva conquistato il podio. Nello scontro ruota a ruota con Kvyat perde, ma sulla distanza porta a casa un altro punto importante per il team di Faenza. Bene così.
Sergio Perez, 6 – Fa quello che può con una Racing Point che ha perso la brillantezza di Hockenheim arrivando a una zampata dalla zona punti. Sempre davanti al compagno di squadra.
Nico Hulkenberg, 6 – La Renault ha lasciato la competitività nel fosso insieme al camion finito fuori strada una settimana fa. Piloti mai visti, con il tedesco che merita un voto in più del compagno di squadra perché almeno gli è stato sempre davanti.
Kevin Magnussen e Romain Grosjean, 6 – Così come Hulkenberg sono in balia di una vettura che va bene quando ha voglia. Sufficienza per entrambi perché almeno una volta sono riusciti a terminare una gara con momenti side-by-side ma senza creare contatti. In più Magnussen ha tenuto dietro un mastino come Ricciardo.
Daniel Ricciardo, 5 – Idem con Hulkenberg, prende meno perché non è mai stato al livello del tedesco e perché non è riuscito a sbarazzarsi del danese.
Daniil Kvyat, 4.5 – Poco da dire. Una settimana fa è arrivato a podio e ora arriva anni luce dietro Albon. Unica nota positiva, aver sorpassato il thailandese nello scontro diretto in pista.
George Russell, 8 – Miglior fine settimana della carriera per il giovane pilota della Williams. Manca l’accesso al Q2 per mezzo decimo guidando un golf-kart, mette dietro di se due vetture che non sono la FW42. Gran bel week-end George!
Lance Stroll, 4 – Lo hanno mai inquadrato? Al sabato è tornato nel suo habitat naturale: l’esclusione dal Q1. La domenica nessuno lo ha visto.
Antonio Giovinazzi, 4.5 – Contatto al via proprio con Stroll, danneggia la sua Alfa Romeo (che strano che la sfortuna lo perseguiti, vero?) e bazzica in fondo al gruppo per tutta la gara. Più di così non poteva fare.
Robert Kubica, 5 – Lontano dal suo compagno di squadra, non ottiene ciò che sperava nella sua gara di casa. Week-end da dimenticare per il povero Robert.
In Belgio le pagelle torneranno nelle mani del legittimo proprietario che questa settimana si è perso nei boschi ungheresi alla ricerca del minuto perso della Ferrari. In attesa del suo ritorno vi auguriamo buone vacanze!