Pagelle Brasile | Ocon vergognoso e da squalifica: direzione gara inadeguata
12 Novembre 2018 - 16:51
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GP Brasile

Lewis Hamilton, 6.5 – Premettendo che chi vince ha sempre ragione, questa volta non possiamo dargli il voto migliore. Anzi, considerando l’andamento del suo weekend, diciamo che ha avuto una bella dose di fortuna. Partendo dal sabato, Hamilton ha commesso due infrazioni nell’arco di un minuto, inspiegabilmente non punite dalla direzione gara. Non vogliamo gridare al complotto o implorare penalità, ma Vettel in Austria venne punito per aver commesso un fatto molto simile al primo di Hamilton, decisamente meno grave di quanto successo alla Juncao con Sirotkin. E’ inaccettabile e doveva essere punito (beh, non ha mica tirato giù un birillo). Domenica: non ha il ritmo di Verstappen e soffre terribilmente con le gomme. Vince perché Ocon decide di fare lo scellerato, causando anche il danneggiamento del fondo dell’olandese, e nonostante tutto Max è quasi riuscito a ricucire nuovamente il gap. Bravo, fortissimo, uno dei piloti più talentuosi della storia, senza dubbio, ma in questo weekend gli è andata di lusso.

© Wolfgang Wilhelm

Max Verstappen, 10 – Straordinario in gara, l’olandese ha avuto un ritmo nettamente superiore alla concorrenza. Viene spedito fuori pista senza alcuna motivazione da Ocon e cerca, anche giustamente, di farsi giustizia da solo (chi scrive ammira Piquet e Schumacher per aver, rispettivamente, menato Salazar e cercato di prendere a ceffoni Coulthard): qui si rischia la vita ad ogni curva, non ci si può comportare in questa maniera, che poi a pensar male ci vuole un attimo. Così come abbiamo rimproverato più volte Verstappen, oggi è assolutamente incolpevole, ed è stato scippato da una vittoria che avrebbe strameritato. E’ stato il migliore per la seconda volta consecutiva, un vero peccato.

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Kimi Raikkonen, 7 – La Ferrari non ne aveva a Interlagos, ma Kimi è stato bravissimo a difendersi da un arrembante Ricciardo. Avrebbe potuto e forse dovuto fare qualcosina in più con Bottas a inizio gara, gli ha fatto perdere una marea di tempo, ma è stato comunque bravo a tenere in piedi la baracca Ferrari.

Daniel Ricciardo, 7.5 – Bella rimonta dall’undicesima posizione, sicuramente senza penalità sarebbe stato lì a giocarsela con Verstappen (Ocon permettendo eh). Solita sfortuna, e per quanto l’ammirazione per Raikkonen sia smisurata (almeno per chi scrive) saremmo stati molto contenti se l’avesse sorpassato.

Valtteri Bottas, 5.5 – Costretto alla seconda sosta, non ha il passo di Hamilton e del resto della compagnia. Anonimo.

Sebastian Vettel, 5 – Anche lui ha avuto una domenica da dimenticare. Tralasciando il sensore, non crediamo che questo possa aver influito sulla sua gara. E’ stato anonimo, non aveva mai ritmo, le gomme non hanno funzionato per niente (col senno di poi la strategia con le Soft si è rivelata errata). Gli servirebbe una vittoria per poter arrivare al 2019 con uno spirito migliore, ma al momento l’ultimo suo successo risale a fine agosto a Spa. Tanto, troppo tempo Seb.

Charles Leclerc, 8.5 – Un punto in più per il super super super giro in Q2, andando contro al volere del team e che gli ha permesso di qualificarsi in Q3 e successivamente al settimo posto. Bravissimo Charles, in Brasile forse il suo weekend migliore in termini di rendimento.

Romain Grosjean & Kevin Magnussen, 6.5 – Si riprendono dopo il disastro del Messico, ma la Renault è troppo lontana in classifica costruttori.

Sergio Perez, 6 – L’unica gioia della Force India. Occhio che l’Alfa Sauber è dietro solo di sei punti.

Brendon Hartley, 6 – Bravo perché ha fatto una bella rimonta dalla sedicesima posizione e avrebbe meritato almeno un punto. Comunque una buona gara.

Carlos Sainz, 5 – Senza ritmo per tutto il weekend.

Pierre Gasly, 5 – Idem con patate.

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Esteban Ocon, 0 – Scellerato, anche vergognoso. Il pilota francese è forte, ma con questo atteggiamento non andrà da nessuna parte. Sbaglia già quando fa passare i piloti Mercedes perché suoi compagni di squadra (ma lui guida una Force India), clamoroso il suo errore di valutazione ieri: è vero che ci si può sdoppiare, ma bisogna farlo in sicurezza e senza soprattutto causare danni ai piloti a pieni giri, perché se avesse passato Verstappen, due curve dopo gli avrebbero dato le bandiere blu, perché le gomme avrebbero iniziato a decadere e il ritmo dell’olandese era nettamente superiore rispetto a tutti. Davvero inspiegabile, tirare la staccata al leader della corsa da doppiato è indecente. In maniera diversa, ha fatto un po’ come Coulthard con Schumi a Spa nel 1998. Gli è andata bene che abbia preso solo qualche spintone, perché avesse avuto un Piquet qualsiasi di fronte, sarebbe stato preso a ceffoni.

Stoffel Vandoorne, 6 – Finisce davanti al compagno di squadra. Ha comunque avuto un ritmo migliore di Fernando per tutto il weekend.

Sergey Sirotkin, 5 – Più di così non può fare. Ci piacerebbe avesse un po’ di carattere in più.

Fernando Alonso, 5 – Brutta gara e brutto weekend, poco da dire. Raro vederlo dietro al compagno di squadra.

Lance Stroll, 4 – Ah, correva?

FIA, direzione gara, giudici, arbitri e tutto il resto, 0 – Ne abbiamo dette tante, troppe sulla Federazione, sulle disparità di trattamento e sul concetto di pericolo (qui per approfondimento), ma dopo quanto successo in Brasile, crediamo che si sia toccato il punto più basso. Allora, Hamilton ha commesso due infrazioni nette e chiare, soprattutto la seconda su Sirotkin, nemmeno messo sotto investigazione, ma nel contempo Vettel viene penalizzato (giustamente a termini di regolamento) per non aver rispettato tutte le norme ai pesi. Poi, Verstappen viene mandato ai lavori forzati per una spintarella a Ocon (che doveva essere squalificato), ma altri per fatti ben più gravi, come spedire piloti russi direttamente nel giardino della nonna di Barrichello si chiudono occhi, orecchie, capelli, nasi e buchi (fori, mozzi, cavoli e mazzi). Inadeguati.

Immagine in evidenza: © Getty Images/Red Bull Content Pool

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