Lewis Hamilton, voto 9 – La fortuna aiuta gli audaci, e lui è stato bravo e fortunato: sì, perché si è preso di forza il sorpasso su Vettel che lo ha portato in seconda posizione (audace), poi il motore di Leclerc ha deciso di consegnarli la vittoria (fortunato). Non è stato il migliore, ma come sempre ha limitato i danni, anzi, stavolta li ha proprio cancellati.
Valtteri Bottas, 7 – Ha fatto il suo, niente di che, ma approfittando del suicidio Ferrari si è preso la seconda posizione mantenendo la leadership del mondiale. Anche lui ha massimizzato il risultato pur non essendo il più competitivo in pista.
Charles Leclerc, 10 – L’incoronazione l’ha avuta lo stesso, come molti hanno detto in queste ore, e non possiamo che essere d’accordo, perché il ragazzino alla sua seconda gara in Ferrari sembrava il veterano di turno: sempre concentrato, mai sopra le righe, nemmeno quando canna la partenza e si fa superare prima da Vettel e poi da Bottas. Sa di essere il più forte in pista, e quindi si riprende ciò che aveva perso senza troppi problemi. Il destino, o chi per lui, ha deciso che quella di domenica non era la sua giornata. Per essere il tuo primo podio in carriera, è davvero amaro. Bravo Charles, perché hai dimostrato maturità, il tuo momento arriverà molto prima di quanto immagini.
Max Verstappen, 7 – Gara anonima, ma comunque costante. Sa di non avere la macchina migliore in Bahrain, troppi problemi di trazione, strano per la Red Bull. E’ comunque sempre lì nei pressi del podio.
Sebastian Vettel, 4.5 – Chi scrive prova una stima smisurata per questo campione. Sì, campione, non va dimenticato, che sta attraversando il periodo più difficile della sua carriera. Un periodo molto lungo, che dura da quasi un anno, e per questo va sostenuto affinché si riprenda, perché la Ferrari necessita della sua esperienza. Ha sbagliato, ancora una volta, nel confronto psicologico con Hamilton. Probabilmente non lo avrebbe ripreso, perché il ritmo di Lewis era superiore (grazie anche a una strategia Ferrari non proprio azzeccata, ma ne parleremo in un approfondimento più in là), ci ha provato e ha sbagliato ancora, forse per la troppa fretta. Che dire di più? Peccato, insufficiente.
Lando Norris, 8.5 – La seconda sorpresa positiva del weekend: il pilota inglese fa rinascere la McLaren, e forse qui stiamo assistendo alla nascita di un futuro campione.
Kimi Raikkonen, 7 – L’unica certezza al momento dell’Alfa Romeo Racing. Ritmo costante e solita calma, oltre alla grande ironia che lo contraddistingue (vedi team radio sull’ala anteriore). Questo Kimi ha ancora molto da dare alla Formula 1.
Pierre Gasly, 5.5 – E’ un disastro al momento la sua avventura in Red Bull: non si trova a suo agio con la macchina e fatica anche nelle battaglie più “semplici”. Abbiamo messo un pesce d’aprile a riguardo, perché ci piace fare i burloni ogni tanto, ma non sembra così impossibile una situazione del genere nel prossimo futuro, conoscendo anche Helmut Marko.
Alexander Albon, 7 – Primi punti iridati per l’anglo/thailandese della Toro Rosso, siamo contenti per lui.
Sergio Perez, 6 – Va a punti dopo i problemi di Melbourne, per una Racing Point che sembra in difficoltà queste sono manne dal cielo.
Antonio Giovinazzi, 5.5 – Manca ancora qualcosa per il nostro Antonio, ma guai a giudicarlo negativamente troppo presto.
Daniil Kvyat, 6 – Sfortunato nel contatto con Giovinazzi, probabilmente sarebbe arrivato a punti.
Kevin Magnussen, 4.5 – Qualifica bellissima, ritmo lentissimo in gara soprattutto nel secondo stint. In Haas, per ammissione dello stesso pilota danese non ci hanno capito un tubo.
Lance Stroll, 4 – Sperona tutti in partenza, ci era mancato.
George Russell & Robert Kubica, 6 – Con il catorcio che hanno a disposizione danno vita quantomeno a una bella lotta interna.
Nico Hulkenberg & Daniel Ricciardo, 7 – Molto bene soprattutto in gara, ma si sono fermati nello stesso momento quasi alla stessa curva. Una situazione tragicomica, più tragica dal punto di vista dei francesi.