Cal Crutchlow, voto 10 e lode – La gara di Termas verrà ricordata come una delle più strane della storia della MotoGP: gestita oscenamente dalla direzione gara, gente che fa quello che gli pare e robe varie. In una gara così non poteva che trionfare lui, personaggio incredibile del motomondiale e amato praticamente da tutti. E’ molto difficile poter commentare la corsa dal punto di vista tecnico, però sicuramente Cal è stato quello che ha sbagliato di meno. Anzi, forse non ha sbagliato proprio niente, e la sua esperienza ha probabilmente fatto la differenza. Quando si trova a suo agio con la moto difficilmente sbaglia. Bravissimo!
Johann Zarco, 9.5 – Si trova benissimo con la sua M1 e sfiora la vittoria. Ci è andato vicinissmo, ma può essere più che soddisfatto.
Alex Rins, 9.5 – Conferma il suo grande inizio di stagione dopo la bella prova del Qatar (prima della caduta). Ha ritmo e cava il meglio dalla sua Suzuki, al contrario del compagno di squadra. Sfiora anche lui il successo, ma forse la troppa foga e le condizioni strane del tracciato hanno avuto la meglio. Comunque eccellente.
Jack Miller, 7 – Dopo una qualifica da paura e una prima parte di gara ben condotta commette quell’errore che praticamente lo tira giù non solo dal primo posto, ma da tutto il podio. Un vero peccato per Jackass, perché sia lui che il suo team, dopo il torto subito in partenza avrebbero meritato la vittoria, senza togliere niente agli altri. Una volta in gara però ha sbagliato nel momento decisivo, aveva tutte le carte in regola per regalarsi il secondo successo in carriera in MotoGP. Bravo comunque.
Maverick Vinales, 6.5 – E’ il primo dei big, fa il suo onesto lavoro. Finisce dietro Marquez, poi penalizzato. Non sembra trovarsi a suo agio sulla M1 e i risultati delle prove lo dimostrano. Chissà se riusciranno lui e la Yamaha a trovare e risolvere definitivamente il problema.
Andrea Dovizioso, 6.5 – Weekend decisamente sottotono per il Dovi, ha il merito di non rischiare niente, pensando già alla classifica mondiale. In fin dei conti Marquez, Rossi e Pedrosa hanno ottenuto zero punti. Può andar bene anche così.
Tito Rabat, 7 – Conferma la buona prestazione del Qatar. Si trova benissimo con la “vecchia” Ducati. Chi l’avrebbe mai detto?
Andrea Iannone, 6 di incoraggiamento – E’ molto striminzita questa sufficienza per Andrea, specialmente vedendo il grande risultato del compagno di squadra. Speriamo possa trovare fiducia, sono anni che lo aspettiamo.
Hafizh Syahrin, 7.5 – Nel caos è riuscito a destreggiarsi alla grande. Questo pilota malese ha stoffa, molto bene.
Danilo Petrucci, 5.5 – Le Ducati 2018 hanno faticato tremendamente in Argentina, e certamente vedere il suo compagno fare un weekend del genere non lo aiuta. Rimandato ad Austin.
Pol Espargaro, 6.5 – La KTM non sembra sia in crescita, ma comunque riesce ad approfittare di questa gara pazza ottenendo punti importanti.
Scott Redding, 5.5 – Non tiene il passo di Aleix, ha bisogno di una marcia in più.
Takaaki Nakagami, 6 – Punticini che fanno morale.
Franco Morbidelli, 6 – Idem con patate, non tenta di strafare e porta a casa il secondo risultato utile consecutivo.
Jorge Lorenzo, 4 – Disperso per le terre argentine, è il peggiore delle Ducati 2018. Non è sereno mentalmente, soffre la presenza del compagno di squadra e continua a sfornare prestazioni insufficienti. Che fine ha fatto il Lorenzo campione del mondo?
Marc Marquez, 0 – Con una direzione gara degna di questo nome la bandiera nera sarebbe stata assicurata. Senza troppe discussioni, in partenza spegne la moto, scende, prova a riaccenderla ritardando la già strana procedura di partenza, va contromano, ignora le indicazioni dei commissari di gara, fa altre due/tre manovre nemmeno fosse nel garage di casa e finalmente si piazza. Parte, becca penalità, finisce malamente addosso a Espargaro, costretto a rallentare per restituire diverse posizioni, recupera, è il più veloce del mondo e quindi che fa? Invece di aspettare il momento propizio per superare tutti si butta come se fosse l’ultimo momento di vita su questa terra. Per questo finisce addosso a un modesto Rossi, sesto in una gara assolutamente anonima, lo fa cadere e si becca un’altra penalità. Per vedere la bandiera nera cosa dobbiamo aspettare? Che ci scappi il ferito grave? Meditate, qua si corre, è vero, ma già ci si può far male da soli, figurarsi con un qualcuno che non usa il cervello in pista. Sulla Direzione Gara stendiamo un velo pietoso, peggio di quella presente in Formula 1, e ce ne vuole.
Valentino Rossi, 6.5 – Stesso voto di Dovi e Vinales, gara pressoché anonima volta soltanto a terminare senza troppi problemi. La caduta chiaramente lo mette fuori gioco. Sulle scuse non accettate, beh, è difficile poter reagire diversamente. Lo stesso Rossi, per una manovra ben diversa contro Stoner a Jerez venne ripreso. Forse sarebbe stato più apprezzato un suo intervento diretto, ma questi sono altri discorsi. Dopo il podio del Qatar uno 0 che frena la sua rincorsa, ma siamo ancora all’alba di questo strano e lungo mondiale.
GLI ALTRI
Bautista 4.5, Luthi 5, Abraham 4, Simeon 4.