Ricorso inammissibile e nulla di fatto. Questa la decisione presa dai commissari in seguito all’istanza presentata dalla Ferrari. Laurent Makies, DS della scuderia del Cavallino, ha portato innanzi alla commissione prove a suo dire schiaccianti, che avrebbero quantomeno dovuto mettere in discussione la prima decisione presa dai commissari. Che invece, di tutto punto, hanno deciso di respingere al mittente il ricorso, non avendo trovato prove nuove ma soprattutto rilevanti per mutare la decisione già presa.
Il materiale fornito dalla Ferrari consisteva in: un’analisi della telemetria di Vettel, un’analisi video delle diverse telecamere, sia di Vettel che di Hamilton; un’analisi video a cura di Karun Chandhok, ex pilota e giornalista per Sky Sports; un video della telecamera frontale di Vettel; immagini e video post gara; un’analisi del GPS di Hamilton e Vettel nel giro interessato e nei precedenti; una testimonianza di Vettel.
I giudici hanno ritenuto la maggior parte delle prove “valide solo prima della fine della gara”; oltremodo opinabile, invece, la testimonianza di Chandhok, giudicata dai giudici “nuova ma non rilevante perché opinione personale di terzi”.