Newgarden torna a vincere a Road America. Hunter-Reay deve accontentarsi del secondo posto
24 Giugno 2018 - 21:21
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GP Road America
Il pilota del team Penske tiene a bada il connazionale per tutta la gara. Podio in rimonta per Dixon

ELKHART LAKE – Josef Newgarden spezza definitivamente l’incantesimo che da qualche gara lo stava soggiogando nelle retrovie in IndyCar, e torna meritatamente al successo. Il pilota del team Penske, con una prestazione da incorniciare, ha conquistato la terza vittoria stagionale portandosi a casa con grande abilità il Kohler Grand Prix Road America.

Dopo aver fatto segnare il miglior tempo nelle prove libere e colto la pole position, Newgarden ha completato un weekend perfetto correndo per tutta la gara con la costante presenza di Hunter-Reay nei suoi specchietti. Il pilota dell’Andretti Autosport ha tenuto per quasi tutti i 55 giri della corsa il ritmo del leader, senza però avere mai l’occasione giusta per tentare il sorpasso per prendersi la prima posizione. In una gara priva di caution, l’unica possibilità di sorpasso per Hunter-Reay poteva arrivare dalla strategia, ma il campione IndyCar 2012 ha effettuato i suoi tre pit stop sempre in contemporanea con Newgarden. I meccanici del team Penske non hanno mai commesso errori, e così Newgarden non ha fornito il fianco ad Hunter-Reay nemmeno ai box.

 

 

Dietro ai due mattatori della gara di Road America si è piazzato Scott Dixon, ancora una volta in grado di recuperare posizioni in gara dopo una qualifica insipida. Il pilota del Chip Ganassi Racing nel primo stint della corsa si è limitato a rimanere in settima posizione a poca distanza dal gruppetto di testa. Il neozelandese ha gestito molto bene l’etanolo, fermandosi un giro dopo ai suoi avversari in occasione della prima sosta, avvicinandosi così a loro. Dixon ha poi allungato anche il secondo stint, entrando ai box per il rifornimento e cambio gomme al giro 29, due tornate dopo Sato e una dopo Rossi e Wickens. La scelta si è rivelata azzeccata, perché il neozelandese ha scavalcato tre piloti in un colpo solo e si è guadagnato l’ultimo gradino del podio.

Dietro Dixon si è scatenata la battaglia, con Rossi che al ventottesimo giro ha spedito Sato fuoripista per resistere a una manovra d’attacco del pilota giapponese, replicando la manovra controversa fatta su Wickens al primo giro. Sato è finito sull’erba e si è trovato dietro a Rossi e Wickens, ma successivamente ha superato entrambi, portandosi appresso il compagno di squadra Rahal. Sato ha poi difeso bene la posizione e ha chiuso la corsa quarto, mentre Wickens ha avuto la meglio nel duello su Rahal e si è preso la quinta piazza, mentre il figlio d’arte ha dovuto accontentarsi del sesto posto. Settimo Pagenaud, uno dei piloti che ha compiuto più sorpassi in gara. Il francese ha parzialmente riscattato la brutta qualifica, rimontando dalla quattordicesima posizione e dando spettacolo nel finale, con una lotta senza esclusioni di colpi con Jones. Nel finale Pagenaud è riuscito ad avere la meglio anche su Pigot, e ha tagliato il traguardo in settimo. A chiudere la top ten Pigot, Jones e Hinchcliffe, che non ha mai avuto il passo di Wickens ma ha salvato l’onore con qualche bel sorpasso, uno dei quali su Claman DeMelo da incorniciare.

 

 

Fuori dalla top ten Kanaan, quattordicesimo e penalizzato da un primo cambio gomme troppo anticipato. Tredicesimo Bourdais, che nel primo stint era nel gruppetto dei primi e si è trovato in fondo al gruppo per lo spegnimento del motore nel corso del primo pit stop. Sedicesimo Rossi, che al giro 38 ha accusato dei problemi tecnici sulla sospensione anteriore sinistra. I suoi meccanici sono riusciti a risolvere il problema, ma il pilota americano ha però preso tanto tempo ai box e ha finito la gara ben lontano dalla quarta posizione che stava occupando prima del guasto sulla sua monoposto. Giornata nera per Power, che si è ritirato subito per dei problemi al motore. Il pilota australiano si è trovato senza potenza fin dal via, e dopo poche curve era già finito in fondo al gruppo: inevitabile il ritiro.