Sull’ovale dell’Iowa Speedway di Newton, James Hinchcliffe e lo Schmidt Peterson Motorsports conquistano la prima vittoria stagionale in IndyCar. Il trionfo è maturato dopo che il canadese ha sopravanzato il dominante Josef Newgarden a 46 giri dalla fine, il quale è rimasto con l’amaro in bocca dato che fino ad allora aveva condotto 229 dei 250 giri disputati al momento del sorpasso. Per il “Sindaco” questa è una bella iniezione di fiducia dopo la clamorosa eliminazione dalla Indy500 che lo ha portato ad ottenere alti e bassi nelle tappe successive.
Hinchcliffe si è reso protagonista di un’interessante rimonta, dall’undicesimo posto di partenza, sin dai primi giri mostrandosi come uno dei più veloci piloti in pista. Questa sua ascesa lo vedeva in seconda posizione già dopo 41 giri, con il solo Newgarden davanti a lui a fare il vuoto rispetto agli avversari. Per quanto riguarda il pilota statunitense, dopo aver studiato per 24 giri il suo team-mate Will Power, ha sferrato l’attacco per la leadership poi mantenuta fino al 250° giro. Se da un lato Hinchcliffe è stato autore di una netta risalita, in caduta libera si è mostrato proprio l’australiano del team Penske, il quale dopo aver perso la testa della classifica ha lentamente perso posizione su posizione.
Al termine del 50° giro Newgarden aveva già accumulato ben 10 secondi di vantaggio su Hinchcliffe, primo degli inseguitori. Il gap tra i due si è dimezzato dopo le prime soste avvenute tra il 70° e l’80° giro, con il canadese che ha pittato alla 77esima tornata, precedendo il leader di 3 giri. In seguito al primo giro di rifornimenti e cambi gomme chi ha avuto un netto guadagno di posizioni sono stati Takuma Sato e Spencer Pigot che si sono inseriti di prepotenza all’interno della lotta per il podio. Nel corso del 113° giro Pigot ha sorpassato Simon Pagenaud per il terzo posto, ottimo fino a quel momento, quindi ha perso un’altra posizione a vantaggio di Takuma Sato durante la 126a tornata. Tra i piloti che hanno sfruttato al meglio il primo pit c’è anche Zach Veach che però ha perso il controllo della sua vettura, baciando il muro al 139° giro e innescando la prima caution della gara.
A sfruttare questa occasione sono stati i primi quattro, ovvero Newgarden, Hinchcliffe, Pigot e Sato che hanno effettuato la loro seconda sosta. Dopo essersi doppiati, quindi cinque giri più tardi, anche il resto dello schieramento è rientrato nella corsia box, con Power unico a riguadagnare qualche posizione. Dalla green flag mostrata al 150° giro fino alla terza sosta ai box avvenuta per tutti tra il 223° e il 228° giro le migliori azioni della gara si sono osservate nella lotta per la seconda posizione con Hinchcliffe, Pigot e Sato a scambiarsi le posizioni. In questo periodo, Hinchcliffe ha rischiato di dover chiudere anzitempo la sua gara nel momento in cui ha perso il controllo della sua Dallara. Per sua fortuna, a differenza di Veach, è riuscito a controllare la situazione evitando il contatto con le barriere.
Dal 251° giro il canadese ha spremuto la sua vettura superando dapprima Spencer Pigot e quindi Josef Newgarden, prendendosi la testa della gara che non ha più mollato fino al termine. Nell’ultimo sesto di gara il campione IndyCar in carica è sembrato meno in palla rispetto al resto della gara, non riuscendo più a mettere pressione sul proprio avversario. Nel corso del 294° giro la terza e ultima caution della gara è stata dettata dalla perdita di controllo da parte di Ed Carpenter, colpito poi da Takuma Sato che lo ha rimesse in carreggiata. Alcuni detriti hanno però costretto la direzione gara a mandare in pista la Pace Car. Nel tentativo di un attacco nel finale, a tre giri dal termine Newgarden, Rahal, Wickens e Pagenaud hanno effettuato un’ulteriore sosta ai box, che è risultata vana nel momento in cui la gara è terminata sotto regime di bandiere gialle, costringendo questi piloti a perdere anche delle posizioni.
Sotto la bandiera a scacchi James Hinchcliffe ha quindi preceduto gli ottimi Spencer Pigot e Takuma Sato (tutti e tre al primo podio nel 2018, ndr), con lo statunitense al primo podio in carriera in IndyCar. Newgarden si è dovuto accontentare della quarta posizione che, con la decima posizione di Alexander Rossi e il ritiro per problemi meccanici di Ryan Hunter-Reay, gli permette di portarsi in seconda posizione nella classifica del campionato. Quinto posto per Robert Wickens, seguito da Will Power, Graham Rahal, Simon Pagenaud, Ed Carpenter e il già citato Alexander Rossi che chiude la top ten. Gara incolore per Scott Dixon che chiude in dodicesima piazza, non riuscendo a figurare mai nelle prime dieci posizioni in classifica durante la 300 miglia.
La IndyCar tornerà subito in pista al termine di questa settimana con l’unica tappa extra-USA della stagione. All’Honda Indy Toronto si arriverà con Scott Dixon saldamente in testa alla classifica con 411 punti seguito a 33 lunghezze da Josef Newgarden. Terzo posto a quota 370 per Alexander Rossi, mentre RHR perde posizioni con i suoi 359 punti; alle sue spalle con un solo punto di gap Will Power.